 Le Olimpiadi di Parigi del 1924 regalarono all’Italia sedici medaglie di cui la metà d’oro. Le vittorie arrivarono nel ciclismo, nella scherma, nell’atletica e anche nella ginnastica ma la più grande sorpresa fu il risultato degli atleti italiani nel sollevamento pesi, uno sport che non andava alla grande nello stivale.
Le Olimpiadi di Parigi del 1924 regalarono all’Italia sedici medaglie di cui la metà d’oro. Le vittorie arrivarono nel ciclismo, nella scherma, nell’atletica e anche nella ginnastica ma la più grande sorpresa fu il risultato degli atleti italiani nel sollevamento pesi, uno sport che non andava alla grande nello stivale.
Eppure riuscimmo a conquistare la bellezza di tre ori su cinque categorie presenti, grazie a Pierino Gabetti nei pesi piuma, Carlo Galimberti nei pesi medi e Giuseppe Tonani nei pesi massimi.
La data d’inizio è il 21 luglio con i piuma. Per vincere serve avere la somma più alta dei punteggi di strappo con il primo braccio, strappo con il secondo braccio, distensione lenta a due braccia, strappo a due braccia e slancio a due braccia. Tre i tentativi a disposizione per ogni esercizio e quello con il punteggio migliore verrà utilizzato per la somma.
Gabetti, nella prima prova, solleva 65 chili come l’austriaco Stadler ma è con la seconda e la terza che inizia a creare un distacco tra se e tutti gli avversari sollevando 77,5 chili contro i 75 del rivale e poi 72,5 contro i 65. Con la quarta prova si lancia verso l’oro sollevando 82,5 kg, ben 7,5 kg in più di Stadler. L’ultima prova è pura formalità poiché entrambi sollevano 105 kg. Gabetti vince la medaglia d’oro totalizzando 402,5 kg e diventando il secondo italiano di sempre a conquistare il metallo più pregiato in questa disciplina dopo Filippo Bottino che quattro anni prima vinse nei pesi massimi.
Tra il 22 e il 23 si realizza l’altra magia “made in Italy” in quel di Parigi. Dopo il primo esercizio, Galimberti è al secondo posto con 77,5 kg sollevati. Davanti c’è l’estone Neuland che ne alza cinque in più. Dalla seconda prova, però, Galimberti parte all’attacco sollevando 95 kg e pareggiando Neuland nel totale per poi distaccarlo nettamente con la distensione lenta. I venti chili in più di vantaggio diventano venticinque con il quarto esercizio, trentasette e mezzo con l’ultimo. Il totale è di quasi 500 kg contro i 455 precisi del rivale estone.
Si sa però: non c’è due senza tre e le sorprese non tardano mai ad arrivare. Il 24 luglio è il turno di Tonani. La gara si rivela equilibrata sin da subito: l’italiano e Franz Aigner, austriaco, sollevano gli stessi chili nella prima prova mentre nella seconda Aigner ne solleva solo due e mezzo in più. La terza prova dimostra ancora una volta l’equilibrio che contraddistingue la gara in quanto entrambi alzano 112,5 kg. Il punto cruciale è il quarto step con Tonani che solleva cinque chili in più dell’austriaco rubandogli il primo posto con soli due chili e mezzo in più e mantenendo la testa della classifica anche dopo l’ultima prova dove sollevano ancora tutti e due 130 kg.
Gli ori diventano tre: Gabetti, Galimberti e Tonani entrano di fatto nella storia. Mai più si ripeterà un evento del genere per la nostra squadra e solamente un altro oro arriverà nel sollevamento pesi successivamente (Norberto Oberbuger a Los Angeles nel 1994 nei pesi massimi). In attesa che Mirco Scarantino…
 
                    
                                        
                                            
                







