In occasione del ritiro di Roberto Cammarelle, che ieri ha combattuto per l’ultima volta al Pabadminton di Milano in occasione di Italia-Francia, Azzurri di Gloria dedica questa storia olimpica proprio al supermassimo di Cinisello Balsamo (MI), che tanto ha dato al pugilato dilettantistico italiano.

 

www.telegraph.co.uk

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Cammarelle, 1.90 di altezza per 105 Kg, nasce il 30 luglio 1980 a Milano. Il suo incontro con la boxe è quasi casuale e, come molti altri suoi colleghi come Valentino Manfredonia, inizia a frequentare la palestra per scendere di peso. Ma da lì a diventare pugile il passo è breve. In quegli anni, in Italia, il pugilato godeva di grande credibilità e attenzione da parte dei media, e Giovanni Parisi mostrava al mondo tutta la sua classe. E in questo contesto che cresce Cammarelle, col mito di Parisi e di Mike Tyson, che all’epoca dominava la scena dei pesi massimi.

 

Fu scoperto da un ex peso piuma, Biagio Pierri, e all’età di 14 anni inizia a combattere per la società pugilistica “Rocky Marciano” di Cinisello Balsamo. Il suo primo titolo lo conquista nel 1995 nei pesi massimi, al campionato Under 16; l’anno seguente etra a far parte della nazionale junior, e tre anni dopo in quella senior. Nel 2002 raggiunge la finale ai campionati europei di Perm, dove fu sconfitto dal futuro campione pro dei pesi massimi, Alexander Povetkin, sua bestia nera, che gli inflisse ben cinque sconfitte in carriera, compresa la finale successiva nel medesimo torneo.

 

Nel 2004, ad Atene, partecipa alla sua prima Olimpiade, conquistando la medaglia di bronzo nella categoria dei supermassimi. Ma è quattro anni dopo, a Pechino, che il mancino di Cinisello compie l’impresa, salendo sul gradino più alto del podio, battendo per ko tecnico il cinese Zhang Zhilei: così, a vent’anni dal trionfo di Parisi nei piuma, l’Italia torna a riabbracciare la medaglia d’oro ai giochi olimpici. Il suo cammino olimpico termina a Londra, dove fu sconfitto in finale dal locale Anthony Joshua, attuale campione IBF dei massimi, a seguito di un verdetto assai contestato.

 

Cammarelle vs Tomasovic, Pechino 2008. Fonte: youtube, Boxing VHS

Cammarelle vs Tomasovic, Pechino 2008. Fonte: youtube, Boxing VHS

 

Cammarelle lascia il pugilato dilettantistico, a cui ha dato tantissimo, con un palmarès da far invidia: oltre alle medaglie olimpiche, in carriera ha conquista due ori e due bronzi ai Mondiali, tre argenti agli Europei, quattro ori ai campionati EU, e altri tre ori ai Giochi del Mediterraneo, l’ultimo a Mersin (Turchia), nel 2013. In un’intervista a La Repubblica, Cammarelle si è detto fiducioso per il futuro di Irma Testa e Manfredonia, che secondo lui, insieme a Russo, potranno dire la loro alle prossime Olimpiadi. E se lo dice lui…

 

 

Marco De Silvo
Classe 1991, malato di boxe e calcio, segue con interesse anche altri sport. Oltre a scrivere per Azzurri di Gloria, collabora con Boxe-Mania e Bandiera a Scacchi.

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