Alessia Iezzi, intervista alla tiratrice azzurra che ha appena conquistato la Coppa del mondo di trap in India che ora sogna le Olimpiadi di Tokyo 2020. Un risultato straordinario per la giovane stella del tiro a volo italiano.

Alessia Iezzi, intervista alla vincitrice della Coppa del mondo di tiro a volo, specialità trap, a Nuova Delhi

Alessia Iezzi bacia la Coppa del mondo (fonte: profilo FB di Alessia Iezzi)

LA CAMPIONESSA DEL MONDO DI TRAP SI RACCONTA

Tanta emozione e un pizzico di incredulità. Alessia Iezzi, fresca vincitrice della Coppa del mondo di trap a Nuova Delhi e nuova stella del tiro a volo italiano, si è raccontata ai nostri microfoni parlando della sua incredibile avventura indiana e delle sue ambizioni in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Ecco le parole dell’atleta abruzzese.

ALESSIA IEZZI: L’INTERVISTA COMPLETA

  • Ti aspettavi di poter lottare per questo obiettivo o è stata una sorpresa anche per te?
  • Diciamo che inizio a realizzare la mia vittoria adesso, dopo tanti complimenti e tante interviste. Arrivavo a Nuova Delhi dopo un periodo in cui non sparavo molto bene. Anche il raduno pre partenza non è andato bene. Una volta arrivata in India, la prima gara che ho affrontato è stata quella mista uomo/donna in cui non siamo riusciti a qualificarci per la finale per un solo piattello. Da lì ero sempre più delusa e amareggiata perché mi ero allenata tanto. Dopodiché mi sono concentrata con il ct Albano Pera mettendo a punto alcune cose nel fucile e da quel giorno è come se si fosse ribaltato il mondo. Da lì ho iniziato a credere in me stessa e sapevo di avere le carte in regola per poter vincere la gara individuale. E così è stato!

  • Facciamo un passo indietro: parliamo dell’inizio della tua carriera. Tuo padre è stato una grande fonte di ispirazione per te…
  • Esatto, la passione per il tiro a volo ha origine dalla mia famiglia. In primis da mio nonno, che era un cacciatore e ha aperto la sezione di tiro in cui mi alleno. Mio padre era un atleta del Centro Sportivo della Forestale e mi sono appassionata vedendo lui gareggiare. Si può davvero parlare di una tradizione di famiglia.

  • Passiamo ora al futuro: c’è un grande obiettivo che si chiama Tokyo 2020. Mancano ancora 3 anni, ma sicuramente ci stai già pensando…
  • Sì ci sto pensando, anche perché quando inizi a essere un atleta di un certo livello l’obiettivo più grande sono sicuramente le Olimpiadi. Oltre che essere l’obiettivo più grande è anche il sogno da quando si è bambini. Tre anni sembrano lunghissimi ma non lo sono, ci sarà da lavorare ancora più duramente di quanto non stia già facendo adesso. Incrociamo le dita e speriamo che questo avvicinamento a Tokyo proceda nel migliore dei modi.

  • Com’è il tuo rapporto con i compagni e le compagne di nazionale? Il tiro a volo è uno sport in cui si vedono atleti di grande livello un po’ di tutte le età, spaziando dai ventenni ai quarantenni. Tante anime diverse di generazioni diverse…
  • Il rapporto che c’è tra di noi è sicuramente buono. Ovviamente ci sono dei ruoli di età diversi, nel senso che noi più piccoli dobbiamo rispettare gli atleti più grandi e più esperti. Anche in questa trasferta a Nuova Delhi ci sono state molta armonia e molta unione. Naturalmente nei giorni di gara ognuno pensa per sé perché si tratta comunque di uno sport individuale e ognuno di noi è concentrato sulla propria gara.

ULTIME NOTIZIE SPORTIVE AGGIORNATE SU AZZURRI DI GLORIA

News di sport a cinque cerchi tutti i giorni sul nostro sito.

Scopri tutte le ultime interviste anche sui nostri social: FacebookTwitterInstagramYouTube e Google +.

Luca Lovelli
Giornalista e conduttore televisivo. Fondatore e direttore responsabile di Azzurri di Gloria. Amo viaggiare, con la mente e con il corpo.

Potrebbero anche piacerti...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Altro in:Interviste