Il campione del mondo 2008 racconta in esclusiva le sue sensazioni sui protagonisti della corsa rosa e sulla stagione delle classiche. Da Bettiol a Nibali, l’Italia si riscopre protagonista.

Alessandro Ballan con la maglia iridata (fonte sport.leonardo.it)

Circa 30 chilometri separano Como, l’arrivo della quindicesima tappa del Giro, da Varese, la città che lo ha consacrato. Alessandro Ballan respira un’aria famigliare. Non è lontano dal luogo in cui si è preso un incredibile e meritato Mondiale nel 2008. Dopo di lui, l’Italia non ha più rivisto un atleta vincitore della maglia iridata. A distanza di diversi anni, la passione per le due ruote non ha abbandonato l’ex corridore di Lampre e BMC che commenta le gare ai microfoni Rai con la precisione e l’attenzione ai dettagli di un campione.

Alessandro, Lei come valuta questo Giro? È sembrata una corsa divisa in due parti, la prima per i velocisti e la seconda per gli uomini di classifica.

“Hai detto bene: finora è stato un Giro molto adatto ai velocisti. In queste ultime tappe sono entrati in azione gli uomini di classifica. Purtroppo il maltempo ed il freddo hanno condizionato la corsa. Purtroppo abbiamo perso Dumoulin per una caduta, ma sembra essere un ottimo Giro per gli italiani. Abbiamo ottenuto vittorie di tappa e vestito la maglia rosa con Valerio Conti. È un Giro entusiasmante”.

C’è un favorito in particolare?

“Finora, su tutti ha brillato Roglic, che è il più forte. Ha accumulato un discreto vantaggio a cronometro. Però ci sono altri cinque o sei corridori dello stesso livello in salita. Quindi è un Giro vivo anche nell’ultima settimana”.

Lei pensa che in quest’ultima settimana Roglic possa calare? È in forma da parecchio tempo.

“Penso proprio di sì. È un corridore che si è già confermato nelle gare di tre settimane, ma ha vinto anche in corse più brevi, come l’UAE Tour. È da due mesi e mezzo che va molto molto forte. Ci si aspetta una giornata di crisi. Speriamo che Nibali continui così. Lui è in netta crescita. L’unico peccato è il marcamento a uomo di Roglic su Nibali che non gli dà modo di poter andare libero come vorrebbe”.

Secondo Lei, quindi, Roglic ha corso male nelle ultime tappe?

“Secondo me sì, ha perso parte del suo vantaggio ed ha fatto rientrare diversi uomini di classifica, su tutti Carapaz. Ha dato vantaggio a Landa e ad altri corridori di spessore che potrebbero fare la differenza nell’ultima settimana. Roglic non potrà più correre solamente su Nibali, ma dovrà controllare anche gli altri uomini di classifica”.

Parliamo di classiche. Lei è un intenditore, date le sue vittorie al Mondiale e al Fiandre. In quest’ultima gara è arrivata l’incredibile vittoria di Alberto Bettiol. Qual è il Suo giudizio?

“Abbiamo scoperto Alberto, un corridore fortissimo per la corse del Nord. Sappiamo che è difficile riconfermarsi, ma con le qualità di cui dispone non credo abbia problemi anche in futuro. Per quanto riguarda gli altri italiani, abbiamo faticato anche a causa di alcune assenze, su tutte quella di Gianni Moscon. Siamo stati un po’ danneggiati, ma ci sono stati corridori promettenti come Davide Ballerini che ha disputato un’ottima Roubaix”.

A proposito di corridori italiani, si sente l’assenza di uno come Fabio Aru. Uno come lui avrebbe potuto farsi valere, specialmente al Giro d’Italia.

“Sono dell’idea che possa ripartire con più tranquillità. Finalmente ha trovato il problema. Non è bello correre senza sapere il motivo per cui non riesci a tenere testa agli altri. Lui adesso lo ha scoperto e mi aspetto che a fine stagione possa rientrare con la testa pronta per essere protagonista nel 2020”.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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