Arianna Fontana: intervista alla portabandiera italiana alle prossime Olimpiadi invernali di PyeongChang 2018. La stella dello short track azzurro, già 5 volte sul podio a cinque cerchi, si racconta e punta al massimo anche in Corea del Sud.

Arianna Fontana, intervista alla portabandiera italiana alle Olimpiadi invernali di PyeongChang 2018

Fonte foto: pagina fb ufficiale di Arianna Fontana

ARIANNA FONTANA: INTERVISTA ALLA STELLA DELLO SHORT TRACK AZZURRO

5 medaglie olimpiche, 14 mondiali e 34 europee. Basterebbero questi numeri per descrivere la grandezza di Arianna Fontana, portabandiera della delegazione azzurra alle prossime Olimpiadi invernali di PyeongChang 2018.

In Corea del Sud, l’atleta 27enne sarà alla sua quarta partecipazione ai Giochi in carriera dopo quelle di Torino 2006, Vancouver 2010 e Sochi 2014 che l’hanno sempre vista salire sul podio nello short track.

Per completare questo già ricco palmarès manca però quella medaglia d’oro che la valtellinese spera di conquistare tra un mese.

Un obiettivo difficile ma non di certo impossibile per Arianna in uno sport dove può davvero succedere di tutto e nel quale le sorprese sono all’ordine del giorno.

Ecco di seguito le parole della pattinatrice azzurra che ha rilasciato nel corso della nostra intervista.

ARIANNA FONTANA: “ORGOGLIOSA DI ESSERE LA PORTABANDIERA!”

  • Cosa si prova ad essere portabandiera per il tuo paese in occasione della manifestazione sportiva più importante al mondo?
  • Ne sono davvero orgogliosa, è un onore non solo per me ma per tutti coloro che mi hanno aiutato nella mia carriera e non solo. È un sogno che si avvera!
  • Come giudichi la stagione di Coppa del mondo? Hai ottenuto un en-plein di qualificazioni su tutte le distanze e anche nella staffetta.
  • Sono contenta di come sono andate le gare, non sono arrivati tantissimi podi ma non era quello l’obiettivo. Era importante qualificarsi alle Olimpiadi, capire come sarebbe stata la forma delle avversarie e provare diverse tattiche di gara.
  • In quale di queste 4 gare alle quali prenderai parte nutri più speranze?
  • Sinceramente in tutte, a Sochi ero in 3 finali su 4, non mi dispiacerebbe farne 4 su 4 in questa edizione.
  • In Corea ci sarà inoltre da riscattare un mondiale, quello dello scorso marzo, che non è andato come speravate…
  • Tutta la stagione passata non è stata tra le migliori. Ci sono stati problemi che sono stati risolti ma sono contenta che sia successo durante la stagione passata perché se fosse successo in questa saremmo stati in un bel guaio!
  • 4 bronzi e un argento ai Giochi. Manca solo un metallo. Credi possa essere la volta buona nonostante la concorrenza agguerrita?
  • Nello short track si sa, può succedere di tutto, vedi la finale dei 500m di 4 anni fa. Io sarò pronta e agguerrita, questo è certo!
  • Di tutte le vittorie e le medaglie olimpiche conquistate in carriera qual è stata quella più indimenticabile?
  • È impossibile avere una preferita perché hanno tutte un significato speciale. Se penso alle mie medaglie è un turbinio di emozioni ed immagini. Sono tutte indimenticabili.
  • Quali sono i tuoi ricordi legati alla tua esperienza a Torino 2006 quando sei andata a podio senza aver ancora compiuto 16 anni?
  • Quando ripenso a Torino è come se vivessi in un film, quando ci sono le scene un po’ sfuocate al rallentatore. Ho realizzato molto dopo quello che è successo quel giorno!
  • Come giudichi lo stato attuale e le prospettive di crescita del movimento dello short track azzurro?
  • Bisogna darsi da fare, ricreare il movimento perché è uno sport ancora poco conosciuto e solo in alcune zone del nord Italia si può praticare. Bisognerebbe estendere su tutto il territorio italiano un progetto per far crescere questo sport incredibile. È qualcosa che sicuramente mi piacerebbe fare, se ci fossero le possibilità, una volta finita la mia vita da atleta.

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Luca Lovelli
Giornalista e conduttore televisivo. Fondatore e direttore responsabile di Azzurri di Gloria. Amo viaggiare, con la mente e con il corpo.

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