L’azzurro del Team Astana racconta il momento magico della squadra kazaka ed annuncia i suoi piani: sarà al Giro per aiutare Lopez.

Dario Cataldo, 34 anni (fonte profilo Twitter)

Perfetta parità. La vittoria della Milano-Sanremo riporta in equilibrio il conto dei successi tra Deceuninck Quick-Step e Astana. Diciannove successi a testa per entrambe le formazioni. Ma se non desta troppo scalpore l’avvio di stagione travolgente dello squadrone sorto sulle ceneri della Mapei, abituale protagonista delle classiche e delle prime gare, in pochi si sarebbero aspettati una partenza simile da parte dei kazaki. Il team asiatico è la rivelazione di questa fase e non intende fermarsi. Parte del merito dei grandi risultati va attribuita al gruppo italiano. Uno dei rappresentanti del nucleo azzurro è indubbiamente Dario Cataldo. Il trentaquattrenne abruzzese è alla sua quinta stagione consecutiva con l’Astana e continua a rappresentare un punto di riferimento per i compagni. Passano i capitani ed i campioni, ma lui non tramonta.

TRAVOLGENTI

Forse, non è eccessivo affermare che il vero punto di forza della squadra kazaka sia il gruppo. Questa è l’impressione che si ricava parlando dei risultati del team con lo stesso Cataldo. Quando si fanno valutazioni sul suo inizio di 2019, Dario risponde utilizzando la prima persona plurale: “Abbiamo iniziato la stagione alla grande. I risultati finora sono stati ottimi, vincendo tanto. È una bella soddisfazione per la squadra, un momento magico”. Il gruppo davanti a tutto, anche ai propri piazzamenti. È anche grazie ad una simile dedizione per il collettivo se la Astana sta volando. Cataldo è visibilmente soddisfatto per il rendimento, ma resta concentrato. Non parlategli però di vittorie prevedibili: “Sapevo che avremmo potuto fare molto molto bene, la squadra c’è ed ha elementi molto importanti. Non mi aspettavo onestamente tutti questi successi. Finora siamo andati ben oltre le migliori aspettative. Ma non dobbiamo fermarci qui”.

PROGRAMMI

Ora si entra nella stagione delle classiche del Nord, antipasto della fase dei Grandi Giri. Le forze vanno dosate in vista degli appuntamenti più importanti. Dario dà l’impressione di amare così tanto la bicicletta da voler correre sempre. Ma il bene della squadra chiama e lui sa di dover rispondere presente. I suoi programmi sono definiti: “L’obiettivo è il Giro d’Italia che correrò per aiutare Miguel Angel Lopez. Prima farò altura e sarò al Giro del Trentino per dare a Miguel il miglior contributo possibile”. Sicuramente il colombiano partirà con un vantaggio notevole: chi non vorrebbe avere a suo fianco una spalla valida come Cataldo?

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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