LUCA GUERCILENA AI MICROFONI DI AZZURRI DI GLORIA

Sguardo tra presente e futuro per la Trek Segafredo. La formazione statunitense con sponsor italiano è reduce da un 2017 più che positivo, ma deve interrogarsi sulla stagione che verrà. Ne è consapevole il team manager Luca Guercilena, che ai nostri microfoni ha fatto un bilancio dell’annata ai titoli di coda ed ha parlato del 2018. Non manca anche un accenno al ciclismo pavese, in cui lui è cresciuto e verso il quale nutre ancora un sincero sentimento di riconoscenza ed affetto.

Luca, qual è il bilancio di questo 2017 per la tua Trek Segafredo?

<<Il bilancio è discreto. Abbiamo vinto tappe al Tour ad alla Vuelta. Probabilmente, ci aspettavamo qualcosa in più a livello di classifica generale, ma qualche caduta ci ha messo fuori dai giochi. Devo dire che, soprattutto alla Vuelta con Contador, ci siamo difesi bene e siamo arrivati ad ottenere i risultati auspicati>>.

Certamente l’addio di Contador è stato una perdita grave. Avete già pensato a come sostituire il Pistolero?

<<Rimpiazzarlo è praticamente impossibile se si considera che è uno dei cinque corridori più forti di sempre. Chiaramente è molto complicato sostituirlo. Abbiamo investito qualche anno fa in ragazzi giovani come Nizzolo, Felline, Mollema, Stuyven, Pedersen. Atleti che dall’anno prossimo non saranno più giovanissimi e da cui ci si aspetta un salto di qualità definitivo. Vogliamo costruire in casa un corridore importante per i prossimi anni. Chiaramente sostituire Alberto è pressoché impossibile, ma a volte c’è anche l’esigenza di ripartire da investimenti fatti in precedenza per arrivare nuovamente a grandi risultati>>.

A proposito di Felline, purtroppo è stato costretto a rimanere fermo a causa di un virus. Cosa ci puoi dire su di lui?

<<Fabio ha fatto bene la prima parte di stagione con le classiche, vincendo anche il Laigueglia, una tappa al Romandia. Poi purtroppo una toctoplasmosi lo ha messo fuori uso dal Giro di Svizzera in poi. Questa tipologia di virus necessita un tempo di recupero abbastanza lungo. Siamo comunque fiduciosi che con un buon riposo nel corso dell’inverno possa tornare al top della condizione e forse anche in una forma migliore rispetto a quella di questo 2017>>.

Si è parlato della Trek Segafredo come della possibile destinazione di Fabio Aru, ma la trattativa è saltata. Facciamo il punto sul mercato.

<<Come dicevo prima, la squadra è fatta da 28 corridori e verosimilmente manterremo questo numero. È ovvio che eravamo sul mercato negoziando atleti come Aru. Però ci sono stagioni in cui, anziché andare a comprare, bisogna crescere ciò su cui si è investito. Credo che questa possa essere una scelta vincente>>.

Questa esperienza deriva anche da tanti anni da dilettante nel pavese, non è vero?

<<Ho militato nel Pedale Pavese sponsorizzato da Riso Principe negli Anni ’90. Come sempre, le esperienze da dilettante sono quelle più formative e ricordate con piacere. Sono sempre legato con questi ricordi a Pavia da lungo tempo. Speriamo che un corridore pavese si rifaccia vedere su ottimi livelli>>.

Qualche nome a riguardo?

<<Difficile da dire, perché i ragazzi, pur essendo nati in provincia, spesso vanno a correre in formazioni lontanissime da loro. Mi sembra che soprattutto la Viris Maserati Vigevano stia lavorando bene, ottenendo ottimi risultati. C’è la Garlaschese che investe sempre nei giovani. Mi sembra si stia ben comportando anche il Pedale Pavese. Fare un nome è difficile, ma mi sembra che il movimento stia andando molto bene>>.

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