MILANO, dai nostri inviati Marco Corradi e Luca Lovelli

Quest’oggi la FISI ha presentato la stagione 2018-19 e i prossimi eventi che si terranno in Italia: a margine dell’evento, i nostri inviati hanno intervistato il presidente federale Flavio Roda. Ecco le sue parole ai nostri microfoni. 

Flavio Roda è presidente della Federazione Italiana Sport Invernali dal marzo 2012

SPORT INVERNALI, L’INTERVISTA AL PRESIDENTE FLAVIO RODA: IL BILANCIO DEL 2017-18 E LE ASPETTATIVE FUTURE

Flavio Roda è ormai uno degli assoluti punti di riferimento del panorama invernale italiano: per anni è stato allenatore nella nazionale di sci alpino, seguendo il giovane Alberto Tomba e i grandi campioni degli anni ’80-’90, e dal 2012 ricopre il ruolo di presidente della FISI. Quest’anno è stato rieletto per quello che sarà il suo terzo mandato, e sotto la sua guida la Federazione Italiana Sport Invernali è cresciuta esponenzialmente sia a livello economico, che nei risultati sportivi: a margine dell’evento che ci ha visto assistere alla presentazione del 2018-19 degli sport invernali, abbiamo intervistato il presidente Flavio Roda. Ecco le sue parole ai microfoni di Azzurri di Gloria.

Presidente, partiamo dal bilancio del 2017-18 e della stagione che si è appena conclusa: l’Italia ha disputato delle ottime Olimpiadi invernali a PyeongChang, ed è cresciuta praticamente in ogni disciplina.

”Nell’ultimo quadriennio abbiamo cercato di aumentare il lavoro su tutte le discipline. Il mio impegno, già dalla scorsa legislatura, era volto proprio a dare una mano a ogni sport e a mettere tutti gli atleti nelle condizioni di esprimersi al meglio e fare il proprio lavoro con grande organizzazione. Ho visto una crescita significativa anche in quelle discipline che ci vedevano in difficoltà, e sicuramente ora dovremo concentrarci su quella che è l’unica ”nota dolente”, ovvero il bob: in questo momento ha ancora grossi problemi, che nascono però anche dal fatto che non ci sono strutture per allenarsi. Se un domani ci saranno le Olimpiadi di Cortina, e di conseguenza delle strutture adeguate, allora potremo far tranquillamente crescere il bob italiano”.

Con quali prospettive ci avviciniamo al 2018-19 e a una stagione che ormai è alle porte? La sensazione è che il prossimo quadriennio possa portare ancor più soddisfazioni.

”L’importante innanzitutto sarà confermarsi. Rivincere è sempre più difficile che vincere. In generale, io ho trovato atleti molto più consapevoli rispetto al passato, che conoscono il proprio valore: tutti quanti sono molto concentrati e si stanno impegnando al massimo per aumentare il proprio livello. Questo fa ben sperare, perchè quando si ha coscienza della propria forza, allora arrivano le grandi prestazioni e si può dimostrare tanto al resto del mondo: noi vogliamo un’ulteriore crescita rispetto all’anno passato”.

Abbiamo citato il bob, che forse è l’unica nota dolente delle ultime stagioni della FISI, e le chiediamo: quale disciplina potrà avere la maggior crescita nel 2018-19?

”Sta crescendo tanto il biathlon, è la disciplina che forse ha avuto l’incremento maggiore. Abbiamo grandi campioni e giovani interessanti. Io mi aspetto qualcosa anche dallo sci nordico, dove abbiamo purtroppo dei problemi nel reclutamento, ma sappiamo di avere dei giovani interessanti: sono sicuro che potremo crescere in quello sport. Per quel che riguarda lo sci alpino, il livello al femminile è elevato, mentre al maschile abbiamo cercato di incrementare i gruppi di lavoro per cercare un po’ di sostegno e i rincalzi che, negli anni, andranno a sostituire gli atleti che vedranno calare il proprio rendimento a causa dell’età che avanza”.

SPORT INVERNALI, DAGLI EVENTI FUTURI AL SOGNO OLIMPICO: LE VALUTAZIONI DEL PRESIDENTE FLAVIO RODA

Mondiali juniores di sci alpino di Val di Fassa 2019, Mondiali di biathlon di Anterselva 2020, Mondiali di sci alpino di Cortina 2021: tre Mondiali in tre anni, un ulteriore segnale di quanto l’Italia sia ormai un assoluto punto di riferimento sia nelle infrastrutture, che nell’organizzazione degli eventi.

”Direi che questo è un segnale importante. Si è lavorato tanto per avere questi eventi, curando tutte le candidature in modo particolare coi dirigenti federali e i vari Comitati Organizzatori. Inoltre, abbiamo cercato di aumentare le tappe delle varie Coppe del Mondo, e ci siamo riusciti: siamo completi in tutte le discipline, sono molto soddisfatto”.

Questi tre eventi potrebbero essere il lancio verso il sogno di una nazione intera, le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026: quali sono le sue sensazioni riguardo alla candidatura italiana per i Giochi?

”Come ho detto prima, sono molto fiducioso. L’Italia è l’unica tra le nazioni che si sono pian piano proposte ad avere delle costanti caratteristiche di qualità nell’organizzazione e gestione degli eventi: tutte le varie tappe di Coppa del Mondo che ospita il nostro paese vengono svolte con professionalità e sono ormai dei grandi eventi, e non vedo come possano altre nazioni insidiare la nostra candidatura e la proposta Milano-Cortina. Una proposta che affianca a una grande città europea come Milano, le Dolomiti e le loro fantastiche strutture sciistiche. Il Governo? Ha fatto ciò che doveva fare, supportando la candidatura e consentendole di andare avanti. Per quel che riguarda il discorso economico, saranno le istituzioni a doversi mettere in campo, e capire quale sia la cosa migliore da fare”. 

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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