Durante la scorsa puntata di ”Minuti di Gloria” (in onda ogni venerdì dalle 18 alle 19 su Radio Ticino Pavia, FM 91.8 e 100.5), abbiamo intervistato il giornalista e commentatore di Eurosport Gianmario Bonzi, esperto di sci e sport invernali: ecco la sua valutazione finale sui Mondiali di St. Moritz, e sulle gare di Coppa del Mondo.

SCI ALPINO: GIANMARIO BONZI INTERVIENE AI MICROFONI DI ”MINUTI DI GLORIA”

I Mondiali di sci alpino di St. Moritz ci hanno tenuto compagnia dal 6 al 19 febbraio, ed hanno portato una sola medaglia e qualche delusione all’Italia, con Sofia Goggia che è riuscita a sfatare il tabù-podio per gli azzurri col bronzo nello slalom gigante: per commentare i risultati finali della rassegna iridata, e avere una chiave di lettura sui recenti risultati ottenuti dagli italiani nella Coppa del Mondo, durante il nostro programma radiofonico ”Minuti di Gloria” (in onda ogni venerdì dalle 18 alle 19 su Radio Ticino Pavia) abbiamo intervistato Gianmario Bonzi, giornalista e commentatore delle gare di sci alpino su Eurosport. Ecco dunque le valutazioni di Bonzi, classe ’76, sui recenti risultati dello sci alpino azzurro, e sulle gare che ha avuto il piacere di commentare in diretta (lavorando anche, su Eurosport, con Tina Maze).

IL COMMENTO DI GIANMARIO BONZI AI MONDIALI DI ST. MORITZ E ALLA RECENTE VITTORIA DI FEDERICA BRIGNONE

Ciao Gianmario, partiamo dalla vittoria di Federica Brignone nella combinata di Crans-Montana: una grande vittoria che è arrivata dopo una gara ricca di colpi di scena iniziali, con spostamenti delle porte, il rifiuto delle americane a scendere in pista… È stata una giornata complicata, insomma.

”È stata una giornata molto particolare, quella della seconda combinata alpina stagionale (la prima si era tenuta in Val d’Isere, ndr), la prima con manche di Super-G e slalom a Crans-Montana (ce n’è stata un’altra domenica: Brignone seconda, ndr): ho appena parlato con le atlete italiane e i tecnici azzurri, questo Super-G tracciato in maniera particolare sembrava essere diventato un caso mondiale, e addirittura Gianluca Rulfi (tecnico delle polivalenti italiane) scherzando mi diceva ”sembrava la Kitzbühel femminile”. C’era una porta ”particolare”’, ma era stato tutto studiato in ricognizione e lui si era detto tranquillo: Rulfi mi ha anche detto che, come al solito, le svizzere hanno potuto provare il tracciato e non l’hanno fatto provare alle altre, e in più ha anche tracciato uno svizzero, e questa secondo lui era una forzatura. Detto ciò, abbiamo visto la miglior Brignone di sempre in slalom, mai vista sciare così, con un coraggio quasi leonino: è la prima vittoria in combinata per lei, ed è la seconda vittoria italiana in questo format di gara dopo 22 anni, e in assoluto, in una disciplina che non ci ha mai dato troppe soddisfazioni. Arriva dopo il Mondiale, ma ce la prendiamo tutta”.

Parlando di Mondiale, che valutazione dai alla nostra rassegna iridata? Abbiamo ottenuto una sola medaglia, e qualche delusione coi vari Fill e Paris (per fare due nomi), ma anche con Moelgg che ha mancato il podio in uno slalom equilibrato, nel quale Neureuther è risalito dal 10° al 3° posto…

”Purtroppo è una storia che si ripete, quella dell’Italia ai Mondiali: siamo solo ottavi nel medagliere assoluto della rassegna iridata, e ci sono stati vuoti clamorosi anche ai tempi di Tomba e della Compagnoni, anche se ci sono tutte le giustificazioni del caso. Per fare qualche esempio, Morioka ’93, Vail ’89 e Vail ’99: è proprio una questione di alzare il rendimento in queste occasioni, cosa che succede benissimo agli atleti nordamericani, o di programmare una singola gara, cosa che non riesce all’Italia storicamente. Chiaro che per una stagione da 27 podi (il dato è riferito alla situazione a venerdì, ndr) e 4 vittorie tra maschile e femminile, è poco una sola medaglia di bronzo, però il Mondiale ci dice ancora una volta che, nonostante la stagione di CdM vada in una certa maniera, è veramente difficile conquistare medaglie: peraltro, prima dei Mondiali di Garmisch-Partenkirchen 2011, l’Italia andò malissimo in Coppa del Mondo e poi vinse 6 medaglie, tre con Christof Innerhofer, una d’oro in Super-G, e Christof da allora è diventato un atleta da quasi 1mln di euro a stagione. Questo per dire come sia difficile capire come andrà un Mondiale dopo la stagione di Coppa del Mondo, e le parole di Stefano Gross dopo lo slalom sono significative: ha detto ”agli italiani manca la voglia di andare a prendersi le medaglie”, quella voglia che secondo me ha avuto solo Sofia Goggia, anche se alla fine ne ha vinta una, però era ad un passo dall’oro in discesa ed era in testa nella combinata prima di uscire in slalom. Ecco, quella voglia di cui parlava Gross l’ha messa solamente lei”.

Restando a Sofia Goggia, è lei la grande protagonista di questo Mondiale e della stagione: ha fatto quel grandissimo numero in discesa che, da un lato ci ha fatto ”arrabbiare” perchè poteva vincere l’oro, dall’altro ci ha fatto entusiasmare per com’è rimasta in piedi. Cosa le manca per vincere, secondo te? Ha fatto 10 podi, ma ancora le manca il successo…

”9 podi in CdM e 10 col Mondiale: le manca solamente l’idea di sbagliare meno ed evitare qualche errore, perchè praticamente ha commesso qualche imperfezione in ogni gara stagionale. Per carità, ha fatto qualcosa di speciale, dato che 9 podi in una singola stagione li aveva ottenuti solo Deborah Compagnoni a livello femminile, nel 1996-97 e nel 1997-98, anche se con 5 vittorie, mentre Sofia deve ancora vincere (e sicuramente lo farà): la Goggia deve riuscire ad alzare il proprio livello, lo ha detto anche Tina Maze quando è venuta ospite ai microfoni di Eurosport per commentare quella gara, che le manca l’ultimo passo. E Tina Maze lo sa benissimo, dato che nel 2011-12, prima dell’annata dei record, fece una stagione da 10 podi in ogni specialità senza vittorie, e arrivò seconda nella generale, staccata di molto da Lindsey Vonn ma seconda: lei ha detto ”ci sono passata, deve fare l’ultimo step, quello vincente, e non commettere più un errore”. Sofia lo può fare, ricordiamoci che è alla prima stagione completa senza infortuni e sta riuscendo solo in quest’annata ad allenarsi al massimo del suo potenziale: ha 24 anni, ma è come se ne avesse 20”.

IL LAVORO CON TINA MAZE E LE ELEZIONI DELLA FISI: LA VISIONE DI GIANMARIO BONZI

A proposito di Tina Maze, com’è lavorare con una campionessa del suo calibro? 

”È fantastico devo dire, perchè è molto simpatica e spigliata, e poi ci tiene a lavorare con gli italiani perchè si diverte: abbiamo fatto i primi studi della storia di Eurosport Italia nei Mondiali di sci alpino, il primo è toccato a me perchè c’era il Super-G donne ed ero un po’ teso, però lei sdrammatizzava con le battute e gli scherzi, e rasserenava l’atmosfera. Devo dire che è stato bellissimo lavorare con lei, poi chiaro, commenti con un’atleta che è stata nella storia dello sci alpino, e per chi ama questa specialità come il sottoscritto, è sinceramente il massimo: lo stupore non è certo per la competenza tecnica che non va nemmeno discussa, ma per la simpatia dei suoi interventi”.

Chiudiamo con le parole al vetriolo dell’ex ct azzurro Claudio Ravetto, che ha fortemente criticato l’attuale guida della FISI, il presidente Roda, dicendo che ”ha tolto personalità alle nostre squadre per affermare la sua” e candidandosi alla presidenza federale: cosa ne pensi di queste parole, e come vedi queste elezioni?

”Le elezioni saranno dopo le Olimpiadi di Pyeongchang: Claudio Ravetto è stato ed è ancora un grandissimo tecnico, parlando con gli atleti nessuno mette in discussione la sua qualità tecnica, adesso è rimasto fuori dal giro e secondo me, a dirla tutta, c’è anche un pochino di frustrazione nelle sue parole. Io non lo so se sia un grande politico, quello che posso dire è che Flavio Roda non è il presidente dello sci alpino, ma della FISI, e nelle altre specialità, per i praticanti che abbiamo, l’Italia sta andando bene, tra biathlon, snowboard e slittino, dove Fischnaller ha vinto la preolimpica ed è un buonissimo atleta: ricordiamoci che l’Italia può vincere molto di più nello sci alpino, dove abbiamo più praticanti dell’Austria, ma per esempio nella combinata nordica, dove abbiamo una trentina di praticanti e Pittin ha vinto medaglie olimpiche e mondiali, stiamo facendo grandi cose. Bisogna allargare il campo e non focalizzarsi sullo sci, per guidare la FISI, poi non so come andrà: da quello che so io, i comitati sono schierati con Roda, soprattutto quelli del Nord Italia che hanno un grande peso”.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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