Giovedì la FISI ha celebrato i suoi campioni e i medagliati mondiali durante il suo consueto Media day alla Terrazza Martini di Milano: abbiamo realizzato svariate interviste, ecco quella a Dorothea Wierer!

Dorothea Wierer

FISI MEDIA DAY, L’INTERVISTA A DOROTHEA WIERER

Più convinzione nei propri mezzi, una significativa crescita sul piano mentale e tanta, tantissima continuità: Dorothea Wierer ha vinto così la sua prima Coppa del Mondo generale di biathlon, essendo costante dall’inizio alla fine della stagione e sconfiggendo la compagna-rivale Vittozzi e la rientrante Kuzmina. L’altoatesina ha coronato una stagione fantastica con l’oro individuale, che ha fatto il paio con quello dell’amico Dominik Windisch, consacrando l’annata d’oro del nostro biathlon. Doro si è raccontata ai nostri microfoni, a margine del FISI Media day di giovedì.

Prima Coppa del Mondo di biathlon, prima italiana a riuscirci, la grande lotta con Lisa Vittozzi e l’oro mondiale: raccontaci questo 2018-19 straordinario.

”Sicuramente è stata una stagione molto emozionante, molto impegnativa dal punto di vista fisico e mentale, sia per noi che per i tecnici. Non eravamo abituati a questa situazione, due ragazze in testa alla Coppa del Mondo rappresentano una cosa molto speciale, di cui essere orgogliosi. Credo che quest’annata sia il frutto di tanti anni di sacrificio e duro lavoro che c’è dietro a noi, da parte di tutto lo staff. Sono molto soddisfatta di quello che siamo riusciti a realizzare, e speriamo di continuare così”.

Vi siete trovate a fare ”da lepre” praticamente per tutta la stagione: quanto è stato difficile a livello mentale e psicologico dover mantenere sempre alta la concentrazione per arrivare a quel risultato, e all’oro mondiale?

”Sicuramente sono partita molto bene, mi sentivo alla perfezione sugli sci e al tiro, ed ero molto fiduciosa. Non dovevo rincorrere nessuno e questo poteva essere positivo, però la pressione c’era sempre, perchè io volevo ottenere il massimo risultato e non sempre va bene, non sempre il fisico può essere al 100%. A gennaio ho avuto un calo delle prestazioni, poi mi sono ripresa, e adesso sono contenta che sia finita questa stagione, che mi è costata tanti anni della mia vita (ride, ndr)”.

Avete avuto un po’ di timore quando Kuzmina si è avvicinata nelle ultime gare della Coppa del Mondo?

Ha fatto paura a tutti. Ha vinto sprint e inseguimento senza errori e con una grande forma sugli sci, non eravamo sicuri di potercela fare in quel momento. Per fortuna poi nella gara di domenica siamo rimaste tutte nello stesso gruppetto, e abbiamo potuto festeggiare!”.

Chiudiamo parlando di quella fantastica giornata in cui sia tu che Dominik avete conquistato l’oro individuale: da biatleta di lungo corso, che emozioni hai provato?

”Quella è stata una giornata incredibile, con tantissime emozioni, soprattutto per i tecnici. Vedere due atleti che vincono l’oro dev’essere stato una grande soddisfazione per loro: tutti noi eravamo ”fuori”, emozionati e non credo che capiterà molto spesso, anche se speriamo per le prossime stagioni e siamo convinti di poterci confermare e di avere la stoffa. Facciamo paura agli altri paesi, che sono invidiosi. Non abbiamo tutto questo budget, non abbiamo il loro numero di atleti e il loro bacino d’utenza, ma la cosa più importante è avere grandi persone che lavorano con te e grandi atleti: la qualità vince sempre sulla quantità”.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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