Durante la puntata settimanale di ”Minuti di Gloria” (ogni venerdì dalle 18 alle 19 su Radio Ticino Pavia, FM 91.8 e 100.5: torneremo a settembre dopo le vacanze estive), abbiamo intervistato Margherita Granbassi, ex campionessa del fioretto azzurro che è reduce dall’esperienza come commentatrice dei Mondiali di Lipsia: ecco il suo giudizio sulle gare degli azzurri!

Margherita Granbassi

Margherita Granbassi sul podio di Pechino

MARGHERITA GRANBASSI INTERVIENE AI MICROFONI DI ”MINUTI DI GLORIA”

Una carriera folgorante e ricca di successi: Margherita Granbassi, ex fiorettista classe ’79, può essere definita senza dubbio una delle migliori interpreti della scherma italiana e del Dream Team azzurro. La sua esperienza da atleta parla da sè, con due medaglie di bronzo a Pechino 2008 (gara individuale e gara a squadre), 6 medaglie europee (due ori, un argento e bronzi) e altrettanti podi mondiali: in carriera, Margherita ha vinto tre ori (individuale a Torino 2006 davanti a Vezzali e Trillini, a squadre nel 2004 e nel 2009) e ottenuto tre argenti tra prova a squadre (Torino 2006, San Pietroburgo 2007) e individuale (sempre in Russia) iridate. Una grandissima atleta, che ha smesso nel marzo 2014 dopo svariati infortuni e la mancata qualificazione a Londra 2012, e ha sempre saputo reinventarsi: dopo Pechino, Margherita Granbassi ha intrapreso la carriera televisiva facendo da co-conduttrice durante Anno Zero e intraprendendo varie avventure sul grande schermo (oltre a svariate esperienze nel sociale, su tutte quella da testimonial AIRC), tra le quali è compresa la partecipazione alla squadra olimpica di Raisport a Londra. L’ultima delle sue entusiasmanti esperienze si è conclusa da qualche giorno, e ha visto l’ex campionessa commentare i Mondiali di Lipsia per Eurosport: con Margherita Granbassi abbiamo commentato i risultati degli azzurri nella rassegna iridata e non solo. Ecco le sue parole ai nostri microfoni!

I MONDIALI DI LIPSIA E IL SUPERLATIVO FIORETTO: IL GIUDIZIO DI MARGHERITA GRANBASSI

Ciao Margherita, partiamo dalla tua valutazione sui Mondiali di Lipsia: 9 medaglie per l’Italia, primo posto nel medagliere e tante soddisfazioni, come hai visto gli azzurri?

”Avete detto tutto voi (ride, ndr)! La mia opinione non può che essere positiva, è stata la più vincente di sempre o comunque una delle migliori nella storia della scherma italiana. Abbiamo ottenuto grandi risultati, e se consideriamo che questo è l’anno post-olimpico e l’inizio del nuovo quadriennio, abbiamo cominciato nel migliore dei modi!”

Nel fioretto femminile, la squadra si rinnova, ma cambiano le interpreti e non il risultato: il movimento è sempre fiorente, i nuovi ingressi danno spettacolo (su tutte Alice Volpi, argento) e il quartetto ha dominato nella prova a squadre nonostante le esordienti al Mondiale…

”Sì sì, la squadra ha ottenuto un risultato molto positivo, anche perchè dimostra che la nazionale italiana si sa rinnovare ogni volta: dopo ogni Olimpiade c’è un cambio generazionale, quello dopo Rio 2016 è stato molto consistente e importante, e abbiamo dimostrato di essere l’unica squadra in grado di sfornare in continuazione nuovi talenti e atleti di successo. Si sono comportati tutti molto bene durante l’esordio ai Mondiali, che magari hanno aspettato per qualche anno: d’altronde, in un paese dove la concorrenza è tanta e il livello è molto alto, riuscire a partecipare a un Mondiale è già difficile. Far parte della nazionale italiana vuol dire essere già tra i migliori al mondo, tornare a casa con una medaglia rappresenta la definitiva consacrazione”.

Tra le varie discipline italiane, il fioretto femminile è sempre stato fisso ad altissimi livelli: in tante discipline sforniamo talenti, ma la costanza del fioretto al femminile ci viene invidiata dal mondo intero. Cos’ha di speciale questa squadra, qual è il segreto dei continui successi del fioretto?

”Non a caso viene soprannominato il Dream Team, e questo grazie dalle vittorie iniziate tanti anni fa dallo squadrone che arrivò secondo a Seul 1988 ed ha trionfato a Barcellona 1992: da lì è iniziata la storia di questa squadra incredibile, che di quadriennio in quadriennio ci dà grandissime soddisfazioni. Il segreto? Beh, innanzitutto le vittorie danno sicurezza e, come si dice, chiamano altre vittorie, ma il grande fattore è dato dalle scuole incredibili che ci sono in Italia: questo viene confermato anche dai nostri colleghi maschi, che non sono certo da meno (ride). Il fioretto femminile è una costante e una forza difficile da imitare: ogni tanto ci provano, ma riuscirci è dura (ride)!”.

Siamo nell’anno post-olimpico: quando è difficile ripartire dopo i Giochi? Abbiamo visto Rossella Fiamingo faticare parecchio, ad esempio…

”La situazione è delicata, e varia a seconda del momento dell’atleta: se ha concluso il suo ciclo, vive l’anno in un modo, se invece lo inizia ha altri stimoli. Nel caso di Rossella Fiamingo, lei ha avuto tutto ciò che doveva fare ed è stata fantastica negli anni scorsi: vincere due mondiali consecutivi non è da tutti ed è l’unica azzurra nella spada a centrare quest’impresa, inoltre dopo l’argento olimpico un anno sottotono ci sta tutto. Non creerei casi, Rossella è sicuramente delusa dalla sua gara, e purtroppo non è riuscita assieme alle sue compagne ad ottenere un risultato che la squadra della spada si meriterebbe ampiamente: purtroppo ci sono stati tanti cambiamenti, Mara Navarria ad esempio ha cambiato città e vita e, con un figlio piccolo, avrà bisogno di tempo per adattarsi, quindi non creerei casi o allarmismi attorno a chi ha deluso in questi Mondiali. Per chi comincia il ciclo, invece, c’è lo stimolo di centrare le prossime Olimpiadi: l’anno post-olimpico è quello in cui si deve iniziare a mettersi in mostra e fare risultati di rilievo, anche perchè come dicevo prima è molto complicato entrare nell’elite italiana”.

IL RUOLO DA COMMENTATRICE E LA SUA CARRIERA: MARGHERITA GRANBASSI SI RACCONTA

Hai commentato i Mondiali di Lipsia per Eurosport, come ti sei trovata in questo nuovo ruolo?

Mi sono divertita, sono stata felice di poter raccontare una medaglia d’oro al giorno e mi sono sentita fortunata (facciamo notare a Margherita che ha portato fortuna agli azzurri e lei ride, ndr). Nel primo giorno dovevo capire i tempi, come funzionava questo nuovo incarico, cosa potevo dire o non dire, e quindi mi sono un po’ trattenuta, poi piano ho preso confidenza con cuffie e microfono e posso definirla una bellissima esperienza: se devo essere sincera, ero anche un po’ fuori allenamento, perchè ero stata lontana dal mondo della scherma da quando ho smesso e non sono più entrata in palestra per una reazione psicologica, e avevo molta paura che il mio occhio non fosse pronta a capire cosa succedesse in pedana. Invece mi sono calata nel ruolo e sono andata bene, dai!”.

Hai parlato del tuo ritiro, e allora ti chiediamo: qual è la gara che ricordi con maggior emozione e piacere?

”Ricordo con grande piacere tutta la carriera, sicuramente le vittorie più delle sconfitte, però talvolta (anzi, sempre) le sconfitte sono servite per costruire qualcosa di bello e significativo, questo è innegabile. Sicuramente la gara che mi viene in mente con maggior piacere è il Mondiale di Torino 2006, che è uno dei punti più alti della mia carriera: un Mondiale vinto in Italia, trovando con me sul podio Valentina Vezzali e Giovanna Trillini che avevo battuto, vincendo contro due monumenti della scherma mondiale. La soddisfazione è stata immensa, e non può che essere quello il ricordo più bello, ma ce ne sono tantissimi che potrei citarvi: dal podio olimpico, ad alcune vittorie nelle gare a squadre, quando puoi provare la gioia di vincere assieme a persone a cui vuoi davvero bene, e questo è stato altrettanto bello”.

ULTIME NOTIZIE SPORTIVE AGGIORNATE SU AZZURRI DI GLORIA

News di sport a cinque cerchi tutti i giorni sul nostro sito.

Scopri tutte le ultime interviste anche sui nostri social: FacebookTwitterInstagramYouTube e Google +.

Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

Potrebbero anche piacerti...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Altro in:Interviste