La nostra intervista a Mauro De Filippis, vincitore della medaglia d’oro di trap nella tappa sudcoreana della Coppa del mondo di tiro a volo 2018.

L'intervista a Mauro De Filippis, vincitore della medaglia d'oro di trap nella tappa sudcoreana della Coppa del mondo di tiro a volo 2018.

Mauro De Filippis (fonte: Gazzetta dello Sport)

MAURO DE FILIPPIS: UN ORO AL BACIO

La tappa sudcoreana di Coppa del mondo in scena a Changwon ha visto l’Italia del tiro a volo tornare a casa con l’argento di Gabriele Rossetti nello skeet e, soprattutto, l’oro di Mauro De Filippis nel trap. A poche ore di distanza dal suo successo, abbiamo raccolto le parole del 37enne pugliese che subito dopo la vittoria è stato festeggiato a bordo pedana dalla moglie Jessica Rossi, vincitrice di un oro olimpico nella stessa specialità alle Olimpiadi di Londra 2012.

Ecco quello che ci ha raccontato l’atleta dei Carabinieri, con uno sguardo al prosieguo della stagione e ai grandi appuntamenti del 2018: gli Europei  e i Mondiali.

L’INTERVISTA A MAURO DE FILIPPIS

Mauro, raccontaci le tue sensazioni dopo questa bella vittoria in rimonta.

È stata una bella avventura e una gara emozionante. Un successo conquistato nell’impianto che ospiterà i Mondiali a settembre. È stato difficile soprattutto per il clima coreano, molto freddo e piovoso. La finale non era iniziata nel migliore dei modi perché ho commesso alcuni errori nei primi lanci. Grazie però alla nuova modalità dei 50 piattelli a colpo singolo sono riuscito a rimontare. Dopo il quarto “zero” commesso nei primi 13 bersagli sono riuscito a trovare quella serenità che mi ha permesso di fare sempre centro da lì alla fine. A un certo punto mi sono trovato addirittura sesto!

I prossimi grandi appuntamenti saranno dunque gli Europei in Austria e i Mondiali, nuovamente in Corea del Sud…

Adesso parte una fase di preparazione. Per quanto riguarda queste gare c’è ancora tutta una stagione da affrontare e quindi il ct avrà a disposizione una rosa di tiratori dalla quale attingere per formare la squadra che prenderà parte ai due grandi eventi. Sicuramente aver ottenuto questo risultato nel luogo in cui si disputeranno i Mondiali mi fa lavorare con serenità, in attesa che arrivi una convocazione.

La prima persona a festeggiarti è stata ovviamente tua moglie Jessica Rossi. Avete mai fatto delle gare insieme o avete in programma di gareggiare in futuro insieme nel trap misto?

Finora non abbiamo mai gareggiato insieme, ma il desiderio di farlo c’è. Incontrare il suo sguardo subito dopo la vittoria è stato un momento davvero emozionante. Condividere qualcosa anche in pedana sarebbe veramente qualcosa di particolare. Noi ci prepariamo e poi vediamo…

L’Italia continua a coltivare talenti nel tiro a volo, anche con atleti che non avendo ancora partecipato alle Olimpiadi o magari vinto medaglie ma che in Coppa del Mondo, come nel tuo caso, conquistano successi importanti.

Quello azzurro è un vivaio eccellente, a testimonianza di un ottimo lavoro svolto dalla Federazione. Siamo leader al mondo e le aziende italiane produttrici di armi e munizioni sono anch’esse leader del settore. Abbiamo una tradizione fatta di successi che continua nel tempo e lascia ben sperare per il futuro.

Se un ragazzo volesse approcciarsi a questa disciplina, come siamo messi in Italia a livello di strutture? C’è la possibilità di praticare il tiro a volo ovunque oppure la sua diffusione è ancora a macchia di leopardo?

Il nostro sport si può praticare un po’ ovunque. Ci sono impianti dislocati in tutte le aree geografiche italiane e la Federazione ha avviato il progetto “Linea Verde” che riguarda le scuole per avvicinare i ragazzi al nostro mondo. I giovani dai 13 ai 21 anni che vogliono provare il tiro possono entrare a far parte dei Centri di Avviamento allo Sport, supportati da un istruttore federale che li guida nell’apprendimento. È anche questo il nostro punto forte.

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Luca Lovelli
Giornalista e conduttore televisivo. Fondatore e direttore responsabile di Azzurri di Gloria. Amo viaggiare, con la mente e con il corpo.

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