Il Giro 2018 ha trovato in Tim Wellens un grande protagonista. Il ciclista della Lotto Fix ALL ha già conquistato una tappa, ma è pronto a dare battaglia per un nuovo successo. Ecco la nostra intervista al talentuoso belga.

Tim Wellens in azione (fonte BiciTV)

DIRETTO E VINCENTE: L’IDENTIKIT DI TIM WELLENS

Poche parole, ma idee chiarissime. Tim Wellens sa esattamente cosa aspettarsi da ogni gara. Così, il talentuoso belga della Lotto Fix ALL si è presentato ai nastri di partenza del Giro d’Italia 2018 con tanta convinzione nei propri mezzi. Autostima legittimata dagli ottimi risultati conseguiti in una primavera straordinaria: vittoria alla Vuelta a Andalucia e alla Freccia del Brabante, giusto per citare i più prestigiosi, oltre alla stoccata sul traguardo di Caltagirone. Questi acuti confermano la crescita di un corridore dalle doti assai interessanti, capace di resistere su salite non eccessivamente lunghe e dotato di uno sprint prepotente. Piace, Tim, per il suo modo di gareggiare. Piace anche per la sua coerenza fuori dalla strada. Non dice mai nulla per caso. Aveva stupito gli spettatori un anno fa, al Tour de France, quando, vessato da una fastidiosa influenza, preferì non avvalersi di esenzioni a scopo terapeutico per non avvantaggiarsi sui colleghi, terminando anzitempo la sua avventura alla Grande Boucle. Metro di giudizio rimasto intatto anche per quanto riguarda il caso Froome: in caso di malattia, meglio il ritiro. Onesto e sincero, Wellens non pare risentire dell’ipotesi di essere inviso a parte del gruppo. In fondo ci sono sempre i risultati a dargli ragione. E poi il ragazzo classe 1991 ha già le idee chiare sui prossimi obiettivi, come ci ha raccontato in una breve intervista al termine della 12a tappa della corsa rosa, la Osimo-Imola.

TIM WELLENS: LA NOSTRA INTERVISTA

Abbiamo superato la prima metà del Giro d’Italia. Si può già tracciare un primo bilancio, vero Tim? Wellens risponde garbatamente con un forte accento francese a condire le sue considerazioni in inglese. Il belga riflette su quanto accaduto sinora, con la consapevolezza di poter ancora dire molto in questa edizione: «Non potevo presentarmi al Giro senza vincere una tappa. Obiettivo raggiunto con successo, direi. Ora, però, c’è da provare a vincere una seconda frazione. Oggi (ieri ndr.) ho preferito non sprintare con il resto del gruppo. Non avevo confidenza con l’asfalto e la pioggia battente».

Wellens sembra in grande fiducia. Sa di essere in gran condizione e di avere ancora qualche chance per lasciare il segno nella corsa rosa. Già, ma dove? Tim esita leggermente, senza mai perdere la calma: «Non sarà facile ripetersi. Comunque, ora il secondo successo di tappa resta il mio obiettivo principale. Poi si vedrà».

La calma è una delle virtù dei forti. Il belga della Lotto Fix ALL ha lavorato tanto per arrivare su livelli simili e non intende fermarsi. Un passo alla volta, senza strafare, senza lasciarsi andare alla foga dei proclami. Sicuramente, le frazioni in cui ha reso meglio nella corsa rosa somigliano tanto alle classiche delle Ardenne a cui lui è molto affezionato ed ovviamente interessato. Si diceva che la frazione con epilogo a Caltagirone ricorda nel suo piccolo la Liegi-Bastogne-Liegi, la gara dei sogni di Wellens. Dunque, questo Giro può anche essere una sorta di prova generale per l’edizione della competizione ciclistica più importante del Nord Europa? Tim sorride: «Beh, Liegi e Freccia Vallone sono le corse che più mi piacciono…». Dobbiamo considerarla una mezza promessa per il 2019?

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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