Si apre con un colpo di scena l’ultima giornata degli Europei di Atletica di Berlino 2018. Nella maratona Yassene Rachik sorprende tutti e va a conquistarsi la medaglia di bronzo, sesta invece Sara Dossena con il suo personal best. Gli azzurri con i piazzamenti dei suoi atleti nella 42km vincono anche l’oro nella classifica a squadre maschile e l’argento nel femminile. Sorprese, ma non positive anche nel serale con la 4×100 maschile squalificata.

Fonte: AtvReport

 

SPETTACOLO RACHIK NELLA MARATONA, TRE MEDAGLIE AZZURRE

Le speranze azzurre di medaglia come outsider della maratona agli Europei di Atletica di Berlino 2018 erano riposte in Stefano La Rosa, a sorprendere tutti invece è Yassine Rachik! Il 25enne bergamasco si piazza fin dalle prime battute nel gruppo di testa e non molla nemmeno quando i favoriti al podio si staccano dagli altri. Al 31°km è nel terzetto che conduce la gara insieme allo svizzero Abraham e il belga Naert. Verso il 37°km il calo, mentre Naert vola verso l’oro, l’azzurro insieme ad Abraham entrano nel mirino dell’olandese Nageeye prima, che però si deve fermare per problemi di stomaco, e dall’assalto dello spagnolo Guerra. Rachik è sempre più in sofferenza, la sua corsa meccanica e pesante, ma non molla e va a prendersi una strepitosa medaglia di bronzo abbassando il suo personale a 2h12″09′! A chiudere il terzetto azzurro l’ottimo quinto posto di Eyob Faniel, mentre il dodicesimo posto di La Rosa, valgono l’oro all’Italia nella classifica a squadre. Non sono da meno le azzurre nella gara femminile, Sara Dossena migliora il suo personale di quasi due minuti chiudendo sesta in 2h27:53. Poco dietro Catherine Bertone che a 48 anni si regala l’ottavo posto e rientra nella top ten europea, quattordicesima Fatna Maraoui. Con i loro piazzamenti le azzurre sono d’argento nella classifica a squadre battute solo dalla Bielorussia.

 

CHIUSURA IN RIBASSO

Se la mattina aveva fatto esaltare la spedizione azzurra con tre medaglie, la pagina conclusiva dell’avventura agli europei è di quelle cupe. Le staffette hanno la possibilità di redimersi e al contrario della 4x400m, in cui le speranze erano in gran parte verso la gara femminile, nella 4×100 un occhio di riguardo l’aveva quella maschile. Le qualifiche tuttavia vedono il quartetto composto da Herrera, Siragusa, Hooper e Alloh trovare la qualifica diretta alla finale passando terze della propria batteria. Sorte simile sembrano avere gli atleti azzurri, in pista con Cattaneo, Manenti, Desalu e Tortu. Passaggio diretto con il terzo posto in batteria, peccato che i giudici riguardando le immagini del cambio di testimone tra Desalu e Manenti si accorgano che è avvenuto oltre il settore di scambio e la staffetta viene squalificata. Una mazzata pesantissima per il morale dal momento che si sperava di poter lottare per una medaglia. Nella finale femminile le azzurre chiuderanno poi al settimo posto. Nel salto con l’asta Claudio Stecchi è eliminato a 5.65 dopo tre errori e chiude undicesimo, ma davanti si è trovato dei veri mostri sacri che hanno dato vita a una gara a dire poco eccezionale. Le impressioni per l’italiano restano tuttavia buone e dopo una stagione di diversi problemi fisici si è curiosi di scoprire che progressione potrebbe fare. Nel 3000 siepi, dopo una qualifica incredibile, Isabel Mattuzzi paga la pressione della finale e termina quindicesima in 9:43.90, ben al di sopra del 9:34.02 del turno eliminatorio.

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Giulia Cannarella
Giornalista pubblicista, collaboratrice per Runner's World Italia. In precedenza redattrice per Agr-agenzia giornalistica radiotelevisiva e collaboratrice per la Gazzetta dello Sport inserto Milano-Lombardia

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