Si è conclusa la quarta edizione del World Baseball Classic, torneo che equivale al mondiale per lo sport del diamante. L’edizione del 2017 ha visto il trionfo degli Stati Uniti, vincitori dopo un’epica finale contro Porto Rico. Caraibici che hanno sconfitto ai gironi gli Azzurri, che tutto sommato non hanno demeritato nella competizione. Il resoconto del torneo.

I GIRONI: DELUDE LA COREA DEL SUD, SORPRESA ISRAELE. PASSANO TUTTE LE FAVORITE.

Il WBC parte subito con una sorpresa: Israele imbattuto (e a punteggio pieno) e che partecipa attivamente all’eliminazione della Corea Del Sud nel Pool A, che si è disputato proprio nella capitale del paese asiatico. La fortuna dei coreani, è la vittoria all’extra-inning contro Taipei, che quantomeno gli permette di partecipare alla prossima edizione. Girone B che vede il Giappone e Cuba spartirsi il bottino, mentre Australia e Cina vengono eliminate senza lottare troppo.

Pool C che vede la lotta forsennata tra Repubblica Dominicana e USA, con i primi che chiudono in testa e i secondo che rischiano con la Colombia e subiscono la rimonta dei caraibici nello scontro diretto per il primo posto. Colombiani sorpresa del gruppo, nonostante chiudano solamente terzi, mentre il Canada, non pervenuto, chiude quarto.

Infine il Pool D, ultimo non tanto per importanza o ordine alfabetico, ma più per durata: infatti il Grupo de la muerte, così simpaticamente definito per la difficoltà, nel quale si è disputato uno spareggio per il secondo posto, dove Italia e Venezuela si sono affrontate per decretare chi dovesse passare dopo la vittoria del Messico contro i sudamericani per 11-9. Porto Rico schiacciasassi che non ha lasciato speranza agli avversari, rispecchiando i pronostici favorevoli sulla vittoria della competizione.

LE FASI FINALI

Le otto passate dalla prima fase, sono state poi suddivise in due gruppi da 4 squadre: il Pool E con Giappone, Cuba, Israele e Olanda; il Pool F con USA, Porto Rico, Venezuela e Repubblica Dominicana. Stravince il Giappone nel primo, con un’eccezionale Olanda seconda che riesce a risollevarsi dalla sconfitta con i giapponesi con ben due vittorie grazie alla “Regola Mercy“, cioè con un vantaggio di almeno 11 punti al settimo inning o 10 all’ottavo. Finisce purtroppo la favola della Cinderella Israele, troppo inferiore sul piano tecnico per poter sperare di proseguire ancora nella competizione, anzi è stato già tanto vederla ancora in corsa a questo punto.

L’altro invece testimonia l’ottimo stato di forma di Porto Rico, che esce ancora una volta imbattuto nel turno, che sconfigge i dominicani prima degli americani, e poi strapazza ancora una volta il Venezuela (dopo l’11-0 dei gironi). USA che vincono l’ultimo e decisivo scontro diretto contro la Repubblica Dominicana, che significa l’eliminazione dal torno di quest’ultimi e la qualificazione alla semifinale degli statunitensi.

Le semifinali hanno visto scontrarsi Porto Rico – Olanda e Giappone – Stati Uniti al Dodger Stadium di Los Angeles, uno dei tempi dello sport della pallabase. Nella prima partita, i caraibici trionfano contro i campioni d’Europa in carica in una partita estremamente equilibrata, decisa solamente al secondo extra-inning, con il risultato di 4 a 3 (al nono si era sul 3-3). Nella seconda, invece, i padroni di casa battono per 2-1 i temutissimi giapponesi in un match sostanzialmente equilibrato ma che non ha disdegnato lo spettacolo.

La finale al Dodger Stadium di Los Angeles ha visto di fronte le due compagini più attese della competizione, con il Team USA che finalmente è riuscito ad arrivare a questo punto del torneo, coincidenza strana per chi è l’inventore di questo sport. Una finale che è stata a senso unico, con gli statunitensi che asfaltano Porto Rico per 8 a 0, che non riesce a dimostrare appieno il suo talento mettendo a segno solo 3 valide nei nove inning. Prima finale e prima vittoria della competizione per gli americani, che sono stati supportati dal tutto esaurito dello stadio (circa 50 mila spettatori) ed oltre un milione di appassionati incollati al televisore (secondo dati MLB).

Team USA trionfa nell’edizione 2017 (Fonte Fb World Baseball Classic)

UNA BUONA ITALIA, ELIMINATA SENZA ONORE

Il cammino dell’Italia probabilmente s’infrange sul più bello: partita con poche speranze essendo stata inserita nel gruppo della morte, così definito vista l’importanza delle avversarie, è riuscita a giocarsi le sue carte fino in fondo.

Gavin Cecchini realizza la valida del 10-10 (Fonte twitter @WBCBaseball)

Tengono banco le due ottime prestazioni contro Messico e Venezuela (nonostante la sconfitta), ma brucia il Porto Rico: un timido avvio non basta agli azzurri per sconfiggere un così tosto avversario, che alla lunga annienta i sogni italici di una qualificazione diretta al turno successivo, con un 11-3 che influirà sul morale dei ragazzi di Coach Mazzieri. Colpo che sarà decisivo nell’approvvigionamento alle energie fisiche residue nel decisivo spareggio contro i Vinotinto, che porterà ad una prestazione a tratti insufficiente (soprattutto in zona offensiva).

Italia che esce con l’amaro in bocca, visti gli altissimi momenti di baseball mostrati (si legga sotto la voce John Andreoli e Francisco Cervelli) e la tanta grinta messa sul diamante, non mollando mai la presa e riuscendo più volte nella rimonta del risultato sfavorevole anche quando la partita si stava indirizzando su binari sbagliati (homerun con due out).

Probabilmente questo stesso “cuore” messo sul diamante ha fatto si che si avesse il classico “rovescio della medaglia”: l’esaltazione e il morale ottimo è miseramente crollato proprio nel momento clou della competizione, causando la prematura uscita dalla competizione.

Un grosso peccato, ma l’Italia parte da un’ottima base: gli oriundi mischiati con gli italiani ben si sono comportati e ben hanno dimostrato compattezza sotto la guida di Mazzieri e, nonostante l’uomo chiave di questa nazionale abbia lasciato, ci sono buoni prospetti per le Olimpiadi del 2020 e il World Baseball Classic 2021, a cui l’Italia si è qualificata di diritto dopo il terzo posto nel girone.

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Gianluca Zanfi
Studente Magistrale di Ing.Civile@Unimore. Spalmato sul divano e con un telecomando in mano, ogni sport diventa magicamente interessante e degno di racconto.

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