La Final Eight se la aggiudica Cremona, dopo un cammino perfetto e un gioco spettacolare, ma estremamente semplice. Se è la prima volta per la città e la seconda per Diener, è la terza per coach Sacchetti (ennesimo miracolo sportivo).

Final Eight: prima volta della Vanoli
La festa della Vanoli Cremona mentre alza la Coppa (fonte: pagina facebook Vanoli Cremona).

E’ la vittoria di una piccola grande realtà

Come l’edizione dello scorso anno (andata in scena sempre al Mandela Forum), le big, date per favorite all’inizio della competizione, vengono subito eliminate. Milano viene sconfitta da Bologna, vedendosi spegnere al suono della sirena finale, un tentativo di rimonta che sarebbe stato clamoroso (recuperati 7 punti nel giro di 50”), ma il tiro del possibile pareggio, tentato e segnato da Brooks, era fuori tempo massimo. La Virtus, d’altra parte, ha giocato la partita della vita, stando attenta per 40′ e gestendo alla perfezione i possessi offensivi (54,5% da due e 44,4% da tre punti), con un Taylor da 23 punti e un Moreira da doppia-doppia (14 punti e 10 rimbalzi), fino all’ 86 a 84 finale. Milano ha tirato molto male da tre punti, con solo il 29% (9/31) e l’apporto di James, Micov e Nunnally non basta, stavolta, a frenare la voglia di Bologna di passare il turno e fare l’impresa. La Virtus accede alla semifinale.

Altra grande esclusa è la Reyer Venezia che perde contro il Banco di Sardegna, dopo aver condotto in larga misura per oltre 35′ (con un vantaggio anche di 20 lunghezze sui sardi), ma facendosi rimontare (rimonta sarda guidata da Pierre, con 24 punti e 9 rimbalzi) alla fine, pagando una poca lucidità in attacco (troppi i tiri da tre presi senza ritmo nei momenti topici, ma comunque con buona percentuale, il 50%) che ha portato i lagunari a farsi superare all’ultimo secondo dal gancio-cielo di Cooley (13 punti per lui) per l’89 ad 88 finale. Fino a quando Tonut (20 punti) e Watt (16 punti) segnano, la Reyer mantiene il controllo, ma calati loro, le idee ai lagunari sono venute meno.

Esce subito di scena anche Avellino, che perde il “derby” del sud contro Brindisi, dopo una serie di sorpassi e contro sorpassi, fino al 95 a 92 finale. La Scandone ha dominato nella prima parte dell’incontro, trovandosi anche a 11 lunghezze di vantaggio negli ultimi dieci minuti, dopo un terzo periodo chiuso con un parziale clamoroso di 40 punti (Sykes ne fa 23) per gli irpini e 22 per i pugliesi, dopo anche essersi trovati a rimontarne 16 tra il primo e il secondo parziale. Però, nell’ultimo periodo Brindisi e il suo talento escono allo scoperto, grazie a John Brown III con i suoi 22 punti e a Banks che ne fa 26. Brindisi in semifinale affronterà Sassari.

Infine, il derby lombardo va a Cremona, che batte (in controllo dall’inizio alla fine) Varese per 82 a 73, mostrando subito una leggerezza (e sicurezza) e un’ efficacia offensiva davvero ai limiti della perfezione, con la regia di un Travis Diener in formato Coppa e due giocatori formidabili come Saunders (20 punti, ma anche 7 rimbalzi) e Crawford con 22 punti. Per Varese, priva della sua solita verve difensiva e con Cain fermo a 8 punti (ma 12 rimbalzi li prende lo stesso), è difficile rimontare i costanti 8-9 punti di margine. Cremona sfiderà Bologna in semifinale.

La prima semifinale è proprio quella tra la Vanoli e la Virtus. Le V nere, cariche del successo contro Milano, forse all’inizio dell’incontro, risentono un po’ la stanchezza e cadono sotto i colpi di un maestoso Travis Diener (26 punti, 6/9 dall’arco), ma riescono a rimanere in scia, grazie ad Aradori (in partita, però solo nel primo tempo), autore di 26 punti. La Virtus, però si trova sempre di fatto, ad inseguire dal 21-20 del primo quarto, sino alla fine. Decisivo però è il secondo periodo di gioco, chiuso dalla Vanoli, con il parziale che di fatto chiude i giochi e ammutolisce Bologna, 38-24, 59-44 all’intervallo. Parziale che la Virtus non riuscirà mai a colmare, anche se le ultime giocate difensive mettono paura a Cremona, la quale però mantiene la calma fino al 100 ad 87 finale. La Vanoli arriva alla prima finale della sua storia (l’anno scorso uscì in semi-finale, contro Torino).

L’altra semifinale, quella tra Brindisi e Sassari, vede i pugliesi, giungere, anche loro per la prima volta, alla finalissima, con il punteggio di 87 ad 86. L’ultimo periodo è quello fondamentale, con Brindisi che segna solo dalla lunetta, mentre Sassari cerca, anche in questo caso, di rientrare in partita: decisiva è la tripla da quasi metà campo di Chappell (18 punti per lui), oltre al solito Brown (20 punti). Stavolta, non bastano i punti di Pierre e Smith (16 a testa) e la grinta di Pozzecco, ma la Dinamo esce comunque a testa alta.

Eccoci, finalmente, alla finalissima: Vanoli contro Brindisi, entrambe alla loro prima finale della propria storia cestistica. Tanti i tifosi da Cremona, tantissimi i brindisini, una bellissima cornice di pubblico e una partita intensa, che vede, ancora una volta, riflettersi in campo il carattere delle due squadre. La Vanoli gioca come ci ha abituato in questa manifestazione: Diener la prende per mano con 6 punti iniziale e poi sforna assist per i compagni, Saunders e Crawford in particolare (18 punti a testa, ma anche 9 rimbalzi per il primo). Brindisi prova a rimanere ancorata a Cremona, ma le forze a disposizione sono poche e terminano del tutto nel terzo periodo (62 a 51 per Cremona). La Vanoli mantiene la calma negli ultimi 10 minuti e una volta arrivata all’83 a 74 finale, c’è tempo solo per festeggiare. Ennesimo miracolo sportivo per Sacchetti, in attesa di Italia Ungheria di venerdì sera.

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Nato a Cremona nel 1992, laureando in Giurisprudenza a Pavia. Sono un tifoso e appassionato di basket, soprattutto la Serie A1 italiana, con uno sguardo anche alla lega femminile. Cercherò di fare il punto del campionato giornata per giornata.

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