Basket, NBA 2021. A meno di un mese dall’inizio dei Playoff, gli azzurri Danilo Gallinari, Nicolò Melli e Nico Mannion sono in corsa per accedere alla postseason. 

Danilo Gallinari in maglia Atlanta Hawks (fonte: profilo Twitter ufficiale degli Atlanta Hawks)

Basket, NBA 2021: meno di un mese all’inizio dei Playoff. E dei Play-in

Manca ormai meno di un mese all’inizio dei Playoff della National Basketball Association, il massimo campionato di pallacanestro al mondo. La stagione regolare della NBA 2021, iniziata il 22 dicembre 2020 e composta da 72 partite invece che dalle canoniche 82, in ragione della situazione pandemica, si concluderà infatti a metà maggio. 

A precedere i Playoff, come già avvenuto lo scorso anno, vi saranno, per la Eastern e la Western Conference, separatamente, i Play-in, un torneo con le squadre classificate dal settimo al decimo posto che completerà il quadro delle sedici franchigie che accederanno alla fase più ambita della stagione. Dal 18 al 21 maggio, la settima e l’ottava classificata si sfideranno per la settima “casella” Playoff della propria Conference; in seguito, la perdente di tale sfida incontrerà la vincente della gara tra la nona e la decima squadra classificata, con in palio l’ultimo posto ai Playoff disponibile per la propria Conference.

Al momento, risultano già qualificati alla postseason, a Ovest, gli Utah Jazz (45 vittorie e 17 sconfitte il loro record) e i Phoenix Suns (44-18); a Est, invece, i Brooklyn Nets (42-20) e i Philadelphia 76ers (41-21). Nonostante manchi meno un mese, complici anche i Play-in, la corsa ai Playoff risulta più aperta che mai. Con più di una ventina di squadre, su trenta, ancora in gara. E, tra queste, figurano anche le tre franchigie che vedono alle proprie dipendenza i tre italiani impegnati oltreoceano: gli Atlanta Hawks di Danilo Gallinari, i Dallas Mavericks di Nicolò Melli e i Golden State Warriors di Nico Mannion

La corsa ai Playoff degli italiani 

Se la stagione regolare dovesse concludersi con i record attuali, sia gli Hawks (quinti a Est, con un record di 34-29) che i Mavericks (sesti a Ovest, con un record 34-27) sarebbero ai Playoff NBA 2021; mentre i Golden State Warriors (decimi nella Western Conference, a quota 31 vittorie e altrettante sconfitte) tenterebbero di accedere alla postseason tramite le Forche Caudine dei Play-in. 

La franchigia di Atlanta, dopo l’allontanamento di coach Lloyd Pierce, complici venti sconfitte in trentaquattro gare, ha trovato buona continuità di prestazioni. Grazie al neo-allenatore Nate McMillain (20-9 il record dei “Falconi” dal suo arrivo, a inizio marzo). E, soprattutto, al ritorno in campo, con discreta continuità, di Bogdan Bogdanovic e dell’azzurro Danilo Gallinari (al momento, percentuali alla mano, il miglior tiratore di liberi della NBA: 93,6%; 147 realizzazioni su 157 tentativi). Veterani di elevatissimo profilo che, in combinato al “mago”, Luo Williams (arrivato dopo la trade che ha portato Rajon Rondo a Los Angeles, sponda Clippers), garantiscono punti, qualità ed esperienza in uscita dalla panchina.

A una squadra, quella della Georgia, ricca di talento, ma anche particolarmente giovane; una compagine che, priva di eccessive pressioni, pur competitiva, cercherà di raggiungere (direttamente) i Playoff più per fare esperienza, che per tentare l’assalto al titolo. E, proprio per questo, da non sottovalutare.

Danilo Gallinari impegnato nel riscaldamento precedente a una partita di pre-stagione (fonte: profilo Twitter ufficiale Atlanta Hawks)

Una situazione simile a quella dei Dallas Mavericks di Luka Doncic, sloveno classe ’99 che, alla terza stagione NBA, rientra già nel discorso per l’assegnazione del MVP, il “miglior giocatore” della stagione regolare. Il destino cestistico dei texani passerà, però, oltre che dalle visioni di Luka “Magic”, anche (e, per certi versi, soprattutto) dalle condizioni fisiche dell’altra stella della squadra, il lettone Kristaps Porziņģis, quest’anno in campo in sole trentanove partite. Proprio la tenuta fisico-atletica dell’”unicorno”, insieme alla necessità di ampliare il parco-lunghi, ha indotto i Mavs ad acquisire dai Pelicans Nicolò Melli.

L’azzurro, cui alla corte di coach Rick Carlisle non manca certo la concorrenza, è riuscito nei pochi mesi a Dallas a ritagliarsi uno spazio, e anche un ruolo, assai più rilevante rispetto a quello avuto nell’anno e mezzo trascorso a New Orleans. Trovando, nelle quattordici partite giocate (di cui quattro da titolare): minuti, 14,7 di media; discrete percentuali, 41,3% dal campo con il 32% da tre; e, soprattutto, un ottimo impatto difensivo. Tre “voci” che potrebbero garantire al classe ’91 di Reggio Emilia un importante ruolo dalla panchina nei Playoff. 

Nicolò Melli in maglia azzurra (fonte: profilo Twitter ufficiale Serie A italiana di basket)

Ove, per il secondo anno consecutivo, rischiano di mancare i Golden State Warriors. Trascinati, in contumacia Klay Thompson, dal due volte MVP Stephen Curry, al decimo posto della Western Conference, l’ultimo valevole i Play-in. La franchigia della Bay Area, dopo cinque finali consecutive, dal 2015 al 2020, e tre vittorie, si trova in un momento non facile; tra i nervosismi per gli scarsi risultati dopo i fasti delle scorse stagioni, tra le tanto probabili quanto difficili scelte societarie in vista e una stagione “da metà classifica”. Che, in NBA, rischia di trasformarsi in un “limbo” difficilmente costruttivo e sostenibile.

In tale contesto, il rookie Nico Mannion è riuscito a ritagliarsi una ventina di presenze, di cui una da titolare. Dopo un primo periodo in G-League, la lega di sviluppo della NBA, l’azzurro classe 2001 è approdato in prima squadra, trovando minuti. Non certo da protagonista, ma ugualmente utili ad ambientarsi nel massimo campionato di pallacanestro al mondo. 

Nico Mannion ascolta i consigli di coach Steve Kerr (fonte: profilo Twitter ufficiale ItalBasket)

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Niki Figus
Giornalista pubblicista. Naufrago del mare che sta tra il dire e il fare. Un libro, punk-rock, wrestling, carta e penna.

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