Biathlon, Coppa del Mondo 2020. La stagione dell’Italia: dai successi di Dorothea Wierer a quelli degli azzurri ai Mondiali di Anterselva 2020, dalle delusioni ai debutti italiani nel massimo circuito IBU.

Gli azzurri in posa dopo la conquista dell’argento nella staffetta mista dei Mondiali di Anterselva 2020 (fonte: pagina Facebook ufficiale di Lukas Hofer)

Biathlon, Coppa del Mondo 2020: la stagione dell’Italia

Si è chiusa lo scorso weekend l’edizione 2019/2020 della Coppa del Mondo di biathlon. E per il secondo anno consecutivo, dopo il trionfo dello scorso anno, Dorothea Wierer ha concluso la stagione alzando la Sfera di cristallo. L’azzurra ha conquistato il successo in classifica generale all’ultima gara, la 10km inseguimento di Kontiolahti, dopo un’annata di sorpassi e contro-sorpassi con la norvegese Tiri Eckhoff.

Dopo la grande stagione dello scorso anno, l’Italia del biathlon s’è nuovamente confermata.

In particolare, la Nazionale italiana ha concluso la stagione di Coppa con dodici podi, conditi da quattro vittorie, tutte a firma Dorothea Wierer. Tra le quali spiccano, in particolare, le due, pesantissime, conquistate sulle nevi di casa, ai Mondiali di Anterselva 2020. Kermesse iridata in cui l’Italia ha conquistato quattro medaglie, valevoli il terzo posto nel medagliere: due d’oro, nei format inseguimento e 15km individuale, e una d’argento, nella specialità mass start, con Wierer unica protagonista; e un argento nella staffetta mista, vinta da Dorothea, Lisa Vittozzi, Lukas Hofer e Dominik Windisch.

Quale, dunque, il bilancio della Nazionale italiana di biathlon nella Coppa del Mondo 2020?

Dorothea Wierer in posa con le medaglie conquistate ai Mondiali di casa, Anterselva 2020 (fonte; pagina Facebook ufficiale IBU Biathlonworld)

Dorothea Wierer: la regina della Coppa del Mondo, per il secondo anno consecutivo

Non solo quella del biathlon, ma anche una pagina di storia degli sport invernali azzurri: Dorothea Wierer, infatti, è diventata l’unica atleta italiana ad aver conquistato due Coppe del Mondo consecutive.

Oltre alla Sfera di cristallo, nella stagione appena terminata l’azzurra ha messo in bacheca anche la Coppa della specialità mass start, chiudendo al secondo posto nella classifica della specialità sprint, unico trofeo nel contesto della Coppa del Mondo ancora mancante nella bacheca dell’altoatesina. Wierer, tant’è, dopo Magdalena Forsberg e Magdalena Neuner, è la terza biatleta di sempre ad aver conquistato due volte la generale di Coppa avendo vinto almeno tre titoli iridati individuali (i due ad Anterselva 2020 e quello nella mass start di Östersund 2019). Negli ultimi due anni, inoltre, la campionessa della Coppa del Mondo 2019 e 2020 è stata la biatleta più costante del circuito, riuscendo addirittura a migliorare la media punti e il numero di vittorie (cinque), eguagliando il numero di podi (sette), in gare di contesto individuale, rispetto alla scorsa edizione di Coppa.

All’atleta FISI dell’anno 2019, grande protagonista anche nell’edizione appena conclusasi, manca solo la ciliegina sulla torta, quell’oro olimpico che coronerebbe una carriera già ampiamente straordinaria. L’azzurra comunicherà presto la propria decisione, “proseguire oppure no”. Ma c’è da credere che finché la forma e la mentalità saranno queste Wierer potrà ambire a qualunque traguardo voglia raggiungere.

Dorothea Wierer bacia la Sfera di cristallo: è lei la regina della Coppa del Mondo di biathlon 2020 (fonte: pagina Facebook ufficiale IBU Biathlonworld)

Il settore femminile azzurro: Vittozzi la grande delusa, Sanfilippo e Gontier in difficoltà e il buon debutto di Carrara

Al di là di Dorothea Wierer, però, in questa stagione il settore femminile azzurro ha faticato. Tant’è, nelle ultime due edizioni di Coppa l’Italia era sempre salita sul podio nella staffetta femminile, conquistando anche una vittoria, lo scorso anno, a Hochfilzen.

In particolare, Lisa Vittozzi è la grande delusa di questa stagione. Seconda nella generale dello scorso anno, sostanzialmente ingiocabile in estate, partita con grandi ambizioni, la sappadina si è dovuta accontentare del decimo posto nella classifica generale della Coppa del Mondo 2020, del settimo in quella della specialità sprint.

La medaglia d’argento iridata 2019 del format individuale ha raccolto nell’edizione di Coppa appena conclusasi solo due podi in gare in singolar tenzone (lo scorso anno furono sei, due le vittorie), nella mass di Pokljuka e nell’inseguimento di Kontiolahti. Quattro piazzamenti totali, considerando anche le miste dei Mondiali di Anterselva e della tappa inaugurale di Östersund. Per Vittozzi la stagione è stata «psicologicamente e fisicamente stressante». Tuttavia, come da lei dichiarato dopo l’ultima gara in Finlandia, l’azzurra ha «imparato tante cose», assegnandosi «una sufficienza. Anche se ero partita senza dubbi per aspirare a traguardi più alti. Credo che dalle lezioni negative si traggano i migliori insegnamenti, sono sicura che in futuro metterò in pratica quanto ho imparato».

Lisa Vittozzi al tiro nella sprint di Kontiolahti (fonte: pagina Facebook ufficiale IBU Biathlonworld)

Cinquantasettesima in classifica generale, invece, Federica Sanfilippo, sempre tra le migliori cinquanta del circuito nelle ultime quattro stagioni (quarantunesima lo scorso anno, cinquantesima nell’edizione 2017/2018, trentesima nella Coppa del Mondo 2017 e trentaseiesima in quella del 2016). L’altoatesina, che vanta in carriera ben sette podi totali nel circuito della Coppa del Mondo, è parte imprescindibile della squadra azzurra, dunque indubbiamente da recuperare per la prossima stagione.

Così come Nicole Gontier, parte della delegazione impegnata in Coppa del Mondo fino alla tappa di Ruhpolding, dunque retrocessa in IBU Cup, dove in dieci gare la valdostana ha chiuso per cinque volte col miglior tempo sugli sci. Molto performante sugli sci, l’azzurra, cinque volte a podio in carriera nel massimo circuito, è necessariamente chiamata a migliorare le percentuali al tiro, sotto il 70%, per tornare ad essere parte integrante della Nazionale azzurra impegnata in Coppa.

Circuito nel quale, in questa stagione, ha debuttato, divenendo parte integrante della squadra italiana, Michela Carrara. Medaglia d’oro nella sprint e d’argento nell’inseguimento ai Campionati del mondo juniores Brezno-Osrblie 2017, l’azzurra si è dimostrata biatleta solida, chiudendo cinque volte in top-ten nelle cinque staffette disputate (quattro femminili e una mista), trovando il miglior risultato nel contesto individuale nella 15km di Anterselva, un quarantanovesimo posto.

Michela Carrara, al debutto a Oberhof nella Coppa del Mondo di biathlon (fonte: profilo Twitter ufficiale IBU World Cup)

La stagione degli azzurri: la zampata nella staffetta di Östersund e le difficoltà, gli infortuni e i roboanti debutti

La stagione degli azzurri è stata contraddistinta da numerosi problemi fisici e infortuni, che ne hanno condizionato l’annata in Coppa del Mondo.

Il più grave è sicuramente stato quello occorso a Giuseppe Montello, lussatosi la spalla destra in ragione di una caduta durante un allenamento sulle nevi svedesi di Östersund. L’azzurro di Tolmezzo ha sostanzialmente saltato tutta la stagione, avendo preso parte solo alla sprint in Svezia, prima gara del contesto individuale maschile della stagione della Coppa del Mondo 2020. Montello è tornato in pista nella tappa italiana di IBU Cup, in Val Martello, competendo dunque agli Europei di Minsk e nella successiva tappa di IBU Cup, sempre sulle nevi bielorusse, trovando il miglior risultato stagionale nell’ultima gara, un ventinovesimo posto nella 10km sprint.

Le parole di Giuseppe Montello sull’infortunio: «Anche quest’anno non sono stato capace a stare lontano dai guai. A causa di una lussazione alla spalla, sarò fuori per un po’ di tempo. Farò del mio meglio per tornare il prima possibile. Grazia a tutta la squadra italiana per il supporto» (fonte: profilo Instagram ufficiale di Giuseppe Montello)

Anche le condizioni di Lukas Hofer e Dominik Windisch, stelle azzurre in campo maschile, non sono certo state sempre al top.

Il primo ha avuto non problemi alla schiena, che hanno condizionato, e non poco, le sessioni di tiro del biatleta di Brunico. Passato dal 81% al tiro dello scorso anno, 85% a terra e 76% in piedi (84% totale nell’edizione di Coppa del 2017/2018, 79% nella 2016/2017), al 77% nella stagione appena conclusa. Hofer s’è comunque difeso sugli sci, dove ha costantemente trovato, al netto delle difficoltà, buone prestazioni. Nelle venti partecipazioni in gare di contesto individuale (su un totale di ventuno), infatti, l’atleta dei Carabinieri ha chiuso sette volte in top-ten per tempi sugli sci, quattordici tra i migliori venti (spiccano il terzo tempo nell’individuale di Östersund, tappa d’esordio, e il secondo nell’ultima gara della stagione, l’inseguimento di Kontiolahti).

A condizionare l’iridato 2019 del format mass start, invece, dei problemi alle costole, dovuti ad una caduta nella staffetta maschile di Oberhof, prima tappa del 2020. Dominik Windisch, ad ogni modo, si è detto contento della propria stagione, «da otto». In particolare, l’altoatesino è stato felice dei miglioramenti al tiro, aspetto sul quale ha lavorato molto in estate. Ancorché le percentuali stagionali siano inferiore a quelle degli scorsi anni (76% totale, 77% a terra e 75% in piedi, nell’edizione 2020; 78% nella passata edizione, 77% nella Coppa del Mondo del 2018, 81% nella 2017), l’azzurro s’è detto soddisfatto per aver «fatto meno serie con molti errori, ad esempio con tre o quattro errori». Unica vera pecca della stagione del tre volte medagliato alle Olimpiadi, le prime tre gare individuali dei Mondiali di Anterselva. Kermesse dove, ad ogni modo, Windisch ha brillato nelle staffette, chiudendo la mista in cui l’Italia ha conquistato l’argento.

Dominik Windisch, Daniele Cappellari, Thomas Bormolini e Lukas Hofer: gli azzurri terzi nella staffetta maschile di Östersund 2020 (fonte: pagina Facebook ufficiale di Dominik Windisch)

Le buone notizie per l’Italia del biathlon, anche nel tormentato contesto maschile, tuttavia, non sono mancate. Al di là del clamoroso podio nella staffetta maschile di Östersund, dopo una gara perfetta di Dominik Windisch e Lukas Hofer, Thomas Bormolini e Daniele Cappellari, infatti, la squadra FISI ha visto la crescita di Bormolini stesso e gli ottimi debutti dei classe 2000 Tommaso Giacomel e Didier Bionaz.

Bormolini si è infatti confermato tra i migliori cinquanta biatleti del circuito, chiudendo la stagione al quarantasettesimo posto dopo la quarantaseiesima piazza della scorsa edizione. L’azzurro ha trovato buona continuità di rendimento nella prima parte della stagione, firmando anche il miglior risultato in carriera nella tappa d’esordio, chiudendo tredicesimo nella sprint di Östersund. In seguito, il biatleta dell’Esercito ha avuto un calo, alla stregua del resto della squadra maschile italiana, tornando su buoni livelli, come i compagni, nel finale di stagione.

Buona anche la prova in Coppa del Mondo, in particolare nelle staffette, di Daniele Cappellari, firmatario del primo podio in carriera nella staffetta maschile in Svezia.

Ad aver rubato gli occhi, infine, sono Tommaso Giacomel e Didier Bionaz, autori di due clamorosi debutti. Il primo, all’esordio in Coppa del Mondo nella sprint di Nové Město ha conquistato un roboante ventisettesimo posto, grazie ad uno “zero” coniugato ai migliori shooting e range time della gara. Confermandosi, dunque, anche nella successiva staffetta maschile, chiusa al sesto posto, proprio insieme a Didier Bionaz, tra i migliori cinquanta della sprint di Kontiolahti, seconda gara di contesto individuale della carriera. I due azzurri sono il primo (Giacomel) e il secondo (Bionaz) biatleta nato dopo il 2000 ad aver conquistato punti nella Coppa del Mondo di biathlon.

Tommaso Giacomel impegnato nell’inseguimento in Val Martello, in IBU Cup (fonte: NewsPower)

Il bilancio dell’Italia nella Coppa del Mondo di biathlon 2020

In conclusione, il bilancio dell’Italia nella Coppa del Mondo di biathlon 2020 è più che positivo. Non solo, e non tanto, perché Dorothea Wierer ha conquistato la seconda Sfera di cristallo consecutiva, e perché la Nazionale azzurra ha chiuso nuovamente al terzo posto nel medagliere dei Campionati mondiali, ma poiché la delegazione FISI, insieme a molte conferme, ha mostrato enorme potenziale e possibilità di riconferma.

In questo senso, questi due anni dimostrano come l’Italia possa essere competitiva, riuscendo a giocarsela con le grandi potenze della disciplina, spesso conquistando medaglie importanti. Rimane fondamentale, dunque, lavorare sulla condizione di forma nell’ambito dell’intero arco della competizione, cercando contestualmente di evitare gli infortuni, principali responsabili, in ambito maschile, dell’assenza di podi individuali, fatto che non si verificava dalla stagione 2014/2015.

Oltre alle quattro stelle azzurre, dunque, lo staff dovrà essere abile a lavorare “sulle seconde linee”, che rivestono un’importanza capitale, sviluppando al meglio l’enorme talento delle nuove leve. In questo modo, le ultime due stagioni saranno non “straordinarie”, ma di ordinaria straordinarietà.

Dorothea Wierer festeggia al termine della staffetta mista di Anterselva 2020 (fonte: pagina Facebook ufficiale FISI)

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Niki Figus
Giornalista pubblicista. Naufrago del mare che sta tra il dire e il fare. Un libro, punk-rock, wrestling, carta e penna.

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