Le ragazze della c.t. Milena Bertolini stanno incantando il mondo intero. Martedì la sfida al Brasile con la qualificazione agli ottavi in tasca. Ecco perché sognare in grande non è peccato.

Coraggiosa, orgogliosa, talentuosa. L’Italia sta crescendo dentro questo Mondiale femminile come nessuno forse immaginava alla vigilia. Due vittorie in due partite per le ragazze mondiali, ma soprattutto una fiducia in se stesse in costante ascesa. L’Italia sfiderà il Brasile con la qualificazione agli ottavi già in tasca: sognare in grande ora non è peccato? Ecco i cinque motivi per cui è giusto credere nelle azzurre fino alla finale di Lione.

1. GRUPPO

Prima viene la squadra e poi vengono le individualità: in Francia si è rivisto ciò che avevamo ammirato nel nostro cammino di qualificazione al Mondiale (sette vittorie in otto partite nel girone con Belgio, Portogallo, Romania e Moldavia). Curiosamente le azzurre a segno in Francia sono andate tutte oltre un gol a partita: doppietta di Barbara Bonansea contro l’Australia all’esordio, nella sfida alla Giamaica bis anche per Aurora Galli dopo la tripletta di Cristiana Girelli. Ma dietro queste tre ragazze c’è una squadra che corre verso un unico obiettivo e che col pensiero va veloce.

2. CARATTERE

La partita vinta 5-0 contro la Giamaica non fa testo chiaramente, sebbene un Mondiale sia sempre Mondiale al di là della disparità esistente tra due squadre prima del fischio d’inizio. Il carattere delle nostre ragazze mondiali si è visto all’esordio contro l’Australia, quando sono riuscite a ribaltare la situazione nella ripresa dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio (gol di Samantha Kerr). La Bonansea ha trovato il pareggio al 56′ su un’azione personale e ha raddoppiato al 95′ su colpo di testa. Per averci su quel pallone però bisogna prima guadagnarselo quel calcio di punizione in pieno recupero: questa è una prova chiarissima della perseveranza delle azzurre.

3. GIOCO

Il bel gioco aiuta a vincere? Il mondo del calcio maschile si interroga spesso su questo tema e quello femminile fa altrettanto. Dietro i risultati ottenuti dalla Bertolini c’è un’idea di gioco basata sul possesso palla: tra le squadre che stanno facendo bene al Mondiale, l’Italia è tra quelle che inizia e finisce le partite col pallone tra i piedi. Le azzurre propongono, cercano il giro palla veloce e provano a capitalizzarlo con accelerazioni improvvise. L’Italia però non è soltanto attacco: davanti alla portiere rivelazione Laura Giuliani c’è la coppia affiatatissima composta da Sara Gama ed Elena Linari. Sugli esterni fanno un grande lavoro nelle due fasi Alia Guagni a destra ed Elisa Bartoli a sinistra. Insomma, questa Italia non è solo grinta.

4. RISULTATI

Per vincere le idee però devono essere sempre comprovate sul campo dai risultati e il percorso dell’Italia è di tutto rispetto in questo senso: tra le gare di qualificazione al Mondiale e quelle giocate finora in Francia, le azzurre hanno vinto nove partite su dieci e perso solo in un’occasione (contro il Belgio lo scorso settembre fuori casa a qualificazione mondiale ottenuta). Vincere aiuta a vincere: una grande mentalità si costruisce così. La Bonansea e le sue compagne sono veramente sulla buona strada.

5. RIVALSA

Dietro le grandi vittorie ci sono spesso motivazioni speciali: le ragazze mondiali hanno mille ragioni per voler arrivare in fondo fino alla finale in programma a Lione il 7 luglio. Le azzurre sono partite per la Francia per prendersi una rivincita che va oltre il calcio giocato: stanno lottando per sconfiggere i pregiudizi nei confronti di un movimento che non ha mai potuto godere davvero della luce del sole. L’Italia mancava al Mondiale da vent’anni, ma per fortuna sembra esserci ritornata al momento giusto.

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Simone Lo Giudice
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