In Francia scatta l’ottava edizione del Mondiale femminile. L’Italia torna in gara dopo 20 anni di assenza. Il nostro movimento ci arriva dopo un anno di battaglie vinte, ma la guerra ai maschietti è ancora aperta

Sara Gama: il fatto che questo nome e questo cognome ci dicano qualcosa, significa che molto è stato fatto. Il calcio femminile in Italia è in crescita, ma la condizione in cui le nostre giocatrici praticano lo sport che amano non è paragonabile a quella in cui vivono le loro colleghe negli altri Paesi europei, dove una donna col pallone tra i piedi non è una novità. L’Italia ritorna all Mondiale dopo vent’anni e non è un caso che ce l’abbia fatta proprio ora.

NUOVA VISIBILITÁ

Le ragazze del c.t. Milena Bertolini si sono prese le prime pagine dei giornali dopo un anno di successi, che ha visto il movimento femminile del nostro Paese finalmente in crescita. Fondamentali le energie profuse da top club come Juventus e Milan per dare una marcia in più a un campionato che non era mai stato sulla bocca di tutti come quest’anno (dalla prossima stagione in A ci sarà anche l’Inter). I giornali sono stati un po’ timidi all’inizio, il vero salto di qualità lo hanno dato le pay-tv, che hanno ritagliato per il calcio femminile uno spazio ad hoc nel proprio palinsesto: poter assistere alle 12:30 di domenica alla partita di cartello del campionato direttamente dal proprio salotto di casa è stata una novità assoluta. Lo sforzo di Sky Sport è stato determinante per proiettare il campionato in un’altra dimensione. Il punto più alto è stato la trasmissione della sfida scudetto tra Juventus e Fiorentina il 24 marzo scorso, una scelta che ha pagato: record di ascolto in televisione, senza dimenticare i 39.000 presenti all’Allianz Stadium. Dopo anni di mille lotte, l’attivismo femminile è riuscito a fare breccia nel calcio. Anche gli uomini riluttanti al cambiamento oggi finiscono per sentirsi scorretti politicamente nel momento in cui millantano la superiorità maschile in un mondo da sempre restio a vedere una donna col pallone tra i piedi.

OCCASIONE MONDIALE

Il movimento italiano non è assolutamente paragonabile a quello che splende in altri Paesi sotto mille aspetti: per questa ragione il lavoro compiuto dal c.t. Milena Bertolini va considerato miracoloso. Le azzurre arrivano al Mondiale dopo aver dominato il girone di qualificazione davanti al Belgio e in Francia le attendono avversarie molto toste (Brasile e Australia, a parte la Giamaica all’esordio). Comunque andrà sarà un successo per il solo fatto di esserci state, costringendo i maschietti a riconsiderare il loro giocattolo preferito da una prospettiva di cui non possono più ignorare l’esistenza. Più tacchetti e meno tacchi nel mondo del pallone, più ragazze sporche nel fango che truccate nei salotti televisivi. Stop ai pregiudizi radicati nell’anima di un Paese subdolo perché corretto politicamente, ma spesso maschilista e omofobo a microfoni spenti. Forza ragazze! Italia femminile vinci per battere l’Italia sbagliata!

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Simone Lo Giudice
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