Nessun rimpianto, nessun rimorso. O quasi, verrebbe da dire guardando all’ultimo biennio di Tom Dumoulin. Dopo la vittoria al Giro d’Italia 2017, la gara che lo ha consacrato, l’olandese del Team Sunweb ha collezionato una serie incredibile di piazze d’onore nel 2018 tra la corsa rosa, il Tour de France ed il Mondiale a cronometro. Dunque, la nuova stagione diventa l’occasione per riscattarsi e provare a sfatare questa maledizione. Il primo bersaglio grosso è la Tirreno-Adriatico, appuntamento a cui Tom si presenta con le scorie di una caduta rimediata all’UAE Tour.

PERCORSO

“Dopo il crash ho avuto bisogno di riposarmi, ma sto bene”, rassicura subito. L’inverno non sembra aver intaccato il suo straordinario fisico. Dumoulin si presenta asciutto e tirato, come un grande protagonista fa ad una corsa di alto blasone. L’olandese non si tira indietro, anche se non fa mancare una sua osservazione al percorso dell’edizione 2019: “Ci sono due cronometro e non è assolutamente male per me. In generale, però, i chilometri nelle gare contro il tempo non sono molti e prevedo una classifica molto livellata. Di conseguenza, con poco margine, sarà una corsa tattica e controllata. Onestamente avrei preferito una salita lunga: in questa prima parte della stagione serve un test importante per capire il livello della condizione. Comunque il percorso resta duro e non semplice”.

FAVORITI

Tom non si sbilancia sulle posizioni dei vari big. Si limita spesso a sorridere con Geraint Thomas, l’uomo che nella scorsa estate lo ha battuto sulle strade francesi. Prima dell’ingresso nella zona mista all’Hotel Una di Lido di Camaiore, i due si sono stretti la mano ed hanno chiacchierato cordialmente con continui sorrisi, a dimostrazione di un reciproco fair play. Sulla cronometro di domani, Dumoulin non ha dubbi: “Attenzione a Roglic e alla sua Jumbo-Visma”.

SCAMBIO

La Tirreno-Adriatico sarà l’occasione per interrompere il sortilegio da secondo posto? Il capitano del Team Sunweb ci spera. E gli scappa pure un sorriso quando gli si fa presente che i risultati dell’anno scorso sono roba da regolaristi eccezionali quali Miguel Indurain e Claudio Chiappucci. Sicuramente, non ci sono rimpianti nella sua condotta di gara nel 2018: “Sono orgoglioso del lavoro che ho svolto. Quei piazzamenti dimostrano quanto sono cresciuto da un anno all’altro ed è molto importante per me”. Però ammette: “Devo essere sincero: scambierei volentieri la vittoria in uno tra Giro, Tour e Mondiale per tutti questi podi… Un successo resta pur sempre un successo”. Un buon proposito per il 2019: leggermente meno regolare, ma più vincente.

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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