Negli studi Rai è stato presentato il percorso del Giro d’Italia 2018 con diverse novità. Ed a sorpresa Chris Froome ha annunciato di prendere parte alla corsa rosa. Ecco la nostra analisi.

 

ECCO FROOME: UN GIRO PER LA LEGGENDA

<<Ciao a tutti! Ci vediamo alla linea di partenza del prossimo Giro d’Italia>>. Questo è il contenuto del videomessaggio con cui Chris Froome annuncia la sua decisione di partecipare alla prossima corsa rosa. È una notizia clamorosa, la news più importante di giornata perché è destinata a cambiare la prospettiva con cui andrà analizzato il Giro d’Italia numero 101. Una gara nata già con l’innovativa partenza da Gerusalemme, abbattendo anche il tabù dell’extra europeismo di questa manifestazione. Mai prima d’ora una grande corsa a tappe ciclistica era partita fuori dal Vecchio Continente. Nel 2018 ci sarà un debutto. Merito di un anniversario da celebrare e ricordare, ossia la vittoria al Tour de France 1948 di Gino Bartali, giusto tra i giusti per aver salvato centinaia di vite tra gli ebrei nel corso della Seconda Guerra Mondiale. E poi sarà il Giro delle grandi salite, a partire da Etna e Gran Sasso. Già, la montagna abruzzese domata da Marco Pantani nel 1999, che sa tanto di omaggio al Pirata nel ventesimo anniversario della sua doppietta Giro-Tour. Un’impresa storica che cercherà di ripetere proprio Froome, il quattro volte vincitore della Grande Boucle e campione uscente della Vuelta. Il britannico torna in Italia per saldare i conti con il proprio passato, che non lo ha mai visto protagonista nella corsa rosa. Ovviamente non mancheranno le insidie sul suo percorso.

LE INSIDIE: GRAN SASSO, 15a TAPPA E COLLE DELLE FINESTRE

Il Giro non si vince in un giorno, ma si può perdere. È una regola non scritta delle gare a tappe. Ed allora ogni giornata potrebbe essere decisiva in un senso o nell’altro. Addirittura, già la seconda frazione in terra israeliana con quei saliscendi potrebbe regalare qualche sorpresa. Un banco di prova molto interessante dovrebbe essere il Gran Sasso con arrivo a Campo Imperatore. Ci si arriva con alle spalle gli arrivi all’Etna ed a Montevergine, traguardi divenuti talvolta veri trampolini di lancio per i trionfi nella generale. Tuttavia, gli ultimi chilometri della salita abruzzese, unite alle condizioni meteo talvolta proibitive presenti in cima, rendono questa frazione molto complicata da prevedere. Insomma, la classifica potrebbe subire nuovi e pesanti cambiamenti nelle prime posizioni. Un discorso simile va fatto per la 15a tappa, con in programma l’ascesa al Passo Croci e due Gran Premi di seconda categoria. Il tutto all’indomani della terribile scalata al Monte Zoncolan. Dunque, chi non ha recuperato gli sforzi rischia di pagare un dazio pesantissimo in questa tappa apparentemente non così mostruosa come quella precedente. Lo ha sottolineato persino Tom Dumoulin, vincitore dell’ultima edizione del Giro, battezzandola come una delle frazioni più insidiose. Il vero pericolo in agguato resta senza ombra di dubbio il Colle delle Finestre per le sue pendenze dure e per il fondo stradale sterrato. Piazzato a metà della tappa numero 19, rischia di tramutarsi nel peggiore degli incubi se si accusa una minima difficoltà o se dovesse arrivare un qualsiasi inconveniente tecnico quando la corsa esplode. Qui Alberto Contador andò in affanno due anni fa salvandosi grazie ad un recupero provvidenziale in discesa. Stavolta potrebbe non bastare data la presenza di Sestriere e Jafferau; anzi, i minuti rischiano di fioccare copiosi.

UN GIRO PER SVOLTARE

E poi ci sono tanti avversari desiderosi di avere lo scalpo di Chris l’invincibile. Tutti sanno che vincere il Giro d’Italia può cambiare la vita. Conquistare la Maglia Rosa nell’anno in cui in gara c’è anche Froome potrebbe far svoltare un’intera carriera. Per questo, ci proverà Fabio Aru, desideroso di rilanciarsi alla corte di Beppe Saronni, uno che sa come si fa a conquistare una delle corse a tappe più importanti al mondo. Il 2016-2017 è stato un biennio bruttissimo per il sardo, tra risultati non eccelsi ed incomprensioni con l’Astana. La UAE Emirates rappresenta un nuovo importantissimo capitolo della sua carriera e vincere il Giro sarebbe l’inizio migliore della nuova avventura. Potrebbe essere ai nastri di partenza anche Tom Dumoulin. L’olandese trionfatore a Milano sei mesi fa sembra intenzionato a ripetersi anche nel 2018, nonostante un percorso decisamente molto più duro e meno congeniale per le sue caratteristiche. Eppure, proprio per questo, la corsa rosa lo intriga. Sarebbe una sfida nuova e vincere nonostante le tante dure salite e contro Froome gli permetterebbe di fare un ulteriore salto di qualità, assumendo una caratura da campionissimo. Non più un grande corridore forte su determinati percorsi, ma uno straordinario interprete, dotato di tattica e talento. E per uno orgoglioso come Tom è un passo importante, anche se vorrà farlo solamente quando ne sarà pienamente convinto. Per questo, la sua partecipazione non è ancora pienamente sicura. Vincenzo Nibali sembra più attirato dall’idea di partecipare al Tour de France, avendo come obiettivo dichiarato il Mondiale a settembre. Tuttavia, battere Froome potrebbe essere un’idea troppo stuzzicante per rinunciarvi. Nell’ultima occasione, alla Vuelta di Spagna, era stato l’inglese ad avere la meglio. Il Giro sarebbe la cornice perfetta per la rivincita. Una rivalsa che potrebbe prendersi anche Mikel Landa, ex Sky, fuggito dal team britannico proprio per la presenza ingombrante di Froome. Tanta salita e quel Colle delle Finestre che gli regalò il podio al Giro sarebbero ingredienti molto intriganti.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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