Dopo la cronoscalata del San Luca e il primo sprint a Fucecchio, il Giro d’Italia 2019 prosegue con un nuovo sprint e una frazione prevalentemente pianeggiante: i 220km da Vinci a Orbetello forniscono un’occasione di rivincita a Elia Viviani, sconfitto ieri da Ackermann.

GIRO D’ITALIA 2019, 3A TAPPA: VIVIANI DECLASSATO, VINCE GAVIRIA

220km per traghettare a un nuovo sprint. Dopo la prima volata, che ha incoronato Ackermann a Fucecchio, il gruppo del Giro d’Italia si prepara al secondo arrivo per le ruote veloci: la frazione odierna scatta da Vinci per omaggiare Leonardo da Vinci nel 500° anniversario della sua morte (2 maggio 1519), e arriva a Orbetello. La prima parte della tappa attraversa le colline senesi con qualche leggero strappo e l’arrivo nella piana di Grosseto, la seconda parte invece è praticamente tutta pianeggiante: l’unica eccezione è la salita agevole di Poggio l’Apparita, un 4a categoria che difficilmente farà muovere qualcuno e altrettanto difficilmente appesantirà le gambe degli sprinter. Non piove sul Giro, ma il vento è forte e i corridori dovranno stare attenti ai ”ventagli”: forse anche per questo nessuno si muove, e la fuga di giornata è composta da un solo e unico uomo. Nel giorno che ha visto l’annuncio del ritiro a sorpresa di Moreno Moser, il fuggitivo è della Nippo-Vini Fantini: va all’attacco il giapponese Sho Hatsuyama, che nella generale ha un distacco di oltre 15′ da Roglic dopo due tappe, e solo per un soffio ha evitato il ”taglio” dopo la cronoscalata del San Luca. Il gruppo lascia inizialmente fare, e il nipponico, che nel suo profilo Instagram si autodefinisce ”travel blogger” e vuole godersi al massimo l’esperienza al Giro, arriva a un vantaggio massimo di oltre 7′.

Blanda l’andatura di Jumbo-Visma e Quickstep, mentre la FDJ tira solo per far arrivare secondo Demare al traguardo volante. La vera sterzata nel ritmo arriva quando in testa vanno gli uomini della Trek e uno strepitoso De Gendt, che di fatto inizia una cronometro in solitaria contro Hatsuyama tirando a tutta: il vantaggio scende rapidamente a un minuto, e il fuggitivo viene ripreso ai -75km perchè il gruppo vuole arrivare compatto al traguardo volante di Grosseto. Traguardo volante che vede transitare per primo Demare davanti a McCarthy, mentre Viviani si risparmia. La tappa prosegue a ritmo blando, con un arrivo molto spostato rispetto alle previsioni iniziali: anche il GPM si affronta a gruppo compatto, e Giulio Ciccone transita per primo allungando nella speciale classifica per scalatori. Il ritmo non si alza, e il gruppo prosegue a velocità di crociera per poi sfrecciare solo negli ultimi 10km: problema meccanico per Carapaz, che cambia bici e rientra in gruppo dopo una rincorsa di tre km, e poi inizia la sfida tra i treni degli sprinter. Ai -5km, però, una caduta di gruppo fraziona il plotone: tra i coinvolti anche Battaglin, e davanti restano 70-80 corridori, tra cui ci sono Nibali, Yates, Viviani, Roglic, Ackermann e Demare. La volata è caotica, con molti capovolgimenti di fronte e due curve secche prima dei -200m, ma stavolta Elia Viviani non sottovaluta Ackermann: il campione italiano prende la ruota del tedesco, lo scavalca e trionfa sul traguardo di Orbetello precedendo Gaviria e Demare. La vittoria di Elia Viviani è però temporanea, visto che Elia viene declassato per aver ostacolato Matteo Moschetti (forse tirando anche una leggera gomitata) nello sprint: il successo passa a Fernando Gaviria, che precede Demare e Ackermann con Moschetti quinto davanti a Nizzolo, Mareczko, Cimolai e Belletti. Primoz Roglic mantiene ovviamente la maglia rosa, e presto scopriremo se qualche big della generale è rimasto coinvolto nella caduta.

Domani la corsa affronterà la Orbetello-Frascati, 235km con un ultimo tratto al 4%: potrebbero arrivare allo sprint i finisseur, oppure potrebbe trionfare qualche velocista superstite.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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