Il gruppo si fa sorprendere dai fuggitivi sull’arrivo a Canale: Taco van der Hoorn festeggia così un’insperata vittoria di tappa, facendo saltare i piani del plotone sul possibile sprint finale.

GIRO D’ITALIA, 3A TAPPA: VINCE LA FUGA, VAN DER HOORN BEFFA GLI SPRINTER

Sorpresa al Giro d’Italia, nella frazione mossa che porta la corsa da Biella (casa Ganna) a Canale: tutti si aspettano uno sprint con Peter Sagan grande favorito, invece arriva la fuga e vince a sorpresa Taco van der Hoorn, per quello che è il primo successo World Tour della Intermarché-Wanty Gobert. La tappa odierna è lunga 190km, e presenta 115km molto tranquilli: dopo di loro, però, tre salite che possono far saltare più di un velocista. Si inizia con Piancanelli, un 3a categoria di 7.6km al 4.8% con punte del 12% e una discesa impegnativa, per poi proseguire con Castino (4.9km al 5.2%, punte all’11%) e Manera (5.4km al 5.2%, punte al 10%) e arrivare allo strappo di Guarene (15%) ai -15km: prima del traguardo l’ultimo strappo a Occhetti, per una frazione che si conclude con un rettilineo in leggera ascesa. Una tappa da finisseur o da Sagan, che viene scandita da una fuga di otto corridori: Gougeard (Ag2r), Ponomar e Pellaud (Androni), Zoccarato (Bardiani), Albanese e Rivi (Eolo-Kometa), van der Berg (FDJ) e van der Hoorn (Wanty). La fuga arriva a sei minuti di margine, ma il gruppo rosicchia minuti grazie al grande lavoro della Bora-Hansgrohe per Peter Sagan: un lavoro che farà crollare velocisti puri come Moschetti, Groenewegen, Ewan e Merlier, ma lascerà anche Sagan stesso isolato nel finale, permettendo così l’arrivo della fuga.

Vincenzo Albanese fa incetta di punti nei GPM e conferma la maglia azzurra, ma arriva col fiato corto al momento decisivo della tappa: sullo strappo di Guarene restano solo Pellaud e van der Hoorn, mentre Ciccone e Gallopin provano a muoversi dal gruppo venendo ripresi poco dopo. Tra i fuggitivi e il gruppo maglia rosa c’è un minuto, ma nel finale l’inseguimento del plotone viene svolto con maggior convinzione e la fuga può arrivare: inutile lo sforzo dell’UAE negli ultimi 5km, nei quali si decide la tappa. van der Hoorn va via da solo e compie un grande lavoro, riuscendo a tenere a debita distanza gli inseguitori: all’ultimo km il suo successo è già certo, e nel finale l’olandese (ex Jumbo-Visma) può anche fermarsi a festeggiare, chiudendo comunque con 4”. Winner Taco, per citare un noto gelato. Il gruppo, che ha sbagliato completamente i calcoli, si gioca così i piazzamenti: Cimolai (Israel) chiude secondo, precedendo Sagan, Viviani, Bevin, Vermeersch, Gaviria, Bettiol, Oldani e Mosca. Ci sono dunque cinque italiani nella top-10, mentre Filippo Ganna difende con esito la maglia rosa: la classifica generale lo vede guidare con 16” su Foss e 20” su Evenepoel. 

La corsa affronterà domani quello che è il suo primo arrivo in salita, in una località che nel 2016 incoronò Giulio Ciccone. Si parte da Piacenza e si arriva ai 1.020 metri di Sestola dopo 187km, con le salite pedalabili di Castello di Carpineti e Montemolino a fare da antipasto al Colle Passerino: 4.3km al 10%, con punte al 16% nella fase iniziale e vari tratti al 13-14%. Un’ascesa impegnativa, che potrebbe favorire qualche scatto e mettere a dura prova chi non sarà già tirato a lucido: Colle Passerino si concluderà a 2.5km dall’arrivo, in leggera discesa. Ganna proverà a difendere la maglia rosa, ma potrebbe anche cederla a un uomo di classifica.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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