Dopo il Giro dell’Emilia e le Tre Valli Varesine, il ciclismo italiano vede proseguire il suo calendario con la Milano-Torino: vittoria francese, con Thibaut Pinot che s’invola e trova il successo. 

MILANO-TORINO, VINCONO ANCORA ”GLI ALTRI”: SUCCESSO PER THIBAUT PINOT

Il calendario del ciclismo made in Italy sta per concludersi: sabato abbiamo assistito al Giro dell’Emilia e al grande numero del Rosso di Buja Alessandro De Marchi, che ha fatto sua la vittoria con un attacco da lontano e domato il ”San Luca”, mentre ieri il lettone Toms Skujins ha vinto a sorpresa la Tre Valli Varesine, portando a termine la propria fuga e battendo in volata Thibaut Pinot. Il francese era chiamato al riscatto, e l’ha ottenuto prontamente facendo sua la Milano-Torino e festeggiando a braccia alzate sullo strappo di Superga. Tattica, furbizia e grande condizione: c’è tutto questo nel successo del francese, che riporta la vittoria in questa particolare corsa al paese transalpino dopo 21 anni (Laurent Jalabert, edizione 1997) e si candida a un potenziale successo nel Giro di Lombardia.

La Milano-Torino viene inizialmente scandita da una fuga che coinvolge quattro corridori: Orsini (Bardiani-CSF), Smit (Katusha), De Gendt (Lotto-Soudal) e Goldstein (Israel Cycling) guadagnano quasi 6′, ma vengono ripresi ai -29. Il gruppo si sfalda nel primo passaggio sulla salita di Superga, quando Alejandro Valverde dà il via al proprio tentativo di conquistare la prima vittoria in maglia iridata. Pinot e Gaudu stoppano ogni attacco, ed appare chiaro che la FDJ è pronta a muoversi nel finale. E infatti, i due francesi sono tra i promotori dell’azione decisiva: Pinot, Gaudu, Valverde e Miguel Angel Lopez fanno il vuoto e si giocano la vittoria, che vede Pinot sfruttare la propria condizione e un pizzico di fortuna. Gaudu si sposta dopo aver tirato senza pensare che Lopez possa trovarsi alla sua ruota, il colombiano di contro sta guardando se Valverde è al gancio (e lo è: si staccherà) e non guarda davanti, e il caos è servito: i due cadono, e Pinot ha vita facile per scattare, fare il vuoto e resistere al disperato tentativo di rientro di Superman Lopez. Vittoria per il francese, che precede di 10” Lopez e di 28” Valverde: quarto Cattaneo a 36” (migliore dei nostri), con Reichenbach a 38”. Kelderman, Pozzovivo (41”), Fuglsang, Aru (43”) e Bernal (45”) completano la top-10: piccoli segnali di ripresa da Fabio Aru, che proverà a chiudere al meglio una stagione sin qui disastrosa.

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CICLISMO: DOMANI IL GRAN PIEMONTE, POI LA CHIUSURA COL LOMBARDIA

Il trittico italiano che precede il Giro di Lombardia si chiuderà domani col Gran Piemonte (ex Giro del Piemonte): 192km da Racconigi a Stupinigi, toccando cinque regge dei Savoia. Il percorso è più pianeggiante rispetto alle precedenti corse: l’Italia può giocarsi la carta-Sonny Colbrelli, ma occhio a un Greg Van Avermaet che vuole chiudere al meglio la sua stagione. Il Gran Piemonte sarà l’ultima corsa che precede il Giro di Lombardia: la 112a edizione della classica delle foglie morte vedrà dei cambiamenti nel percorso, e regalerà grande spettacolo, con Vincenzo Nibali (molto attivo ieri alla Tre Valli) e Gianni Moscon a battagliare con Adam Yates, Alaphilippe, Valverde, Pinot e gli altri big che chiuderanno qui la loro stagione.

Si parte da Bergamo e si arriva a Como dopo 241km. Dopo 40km pianeggianti, ecco la prima salita col Colle Gallo (7.4km al 6%), e in seguito ci saranno tante altre asperità: Colle Brianza (7.5km al 4%), il Ghisallo ai -70km (8.5km con pendenza media al 6.2 e punte al 14%), il temibile Muro di Sormano (2km al 15.8% e rampe al 30%) e la sua difficile discesa e non solo. Ai -19km si entra a Como, dove si affronteranno Civiglio (4.2km al 10%) e l’ultimissima asperità di giornata, lo strappo di Monte Olimpino (1.5km al 5%): l’anno scorso vinse Vincenzo Nibali, quest’anno i favoriti sono molteplici, ma tutti sognano la vittoria dello Squalo, che esorcizzerebbe così la caduta del Tour. Ci attende un grande spettacolo, sia domani che sabato.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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