Alejandro Valverde è il nuovo campione del mondo, il 38 enne campione spagnolo ai mondiali di Innsbruck 2018 aggiunge l’ultima medaglia che ancora gli mancava. Lo spagnolo, in lacrime, vince l’oro davanti a Bardet (Fra) e Woods (Can). Don Alejandro doma l’inferno di Gramartboden.

Alejandro Valverde (photo credit: Movistar pagina ufficiale Facebook)

Alejandro Valverde (photo credit: Movistar pagina ufficiale Facebook)

CICLISMO, MONDIALI INNSBRUCK 2018: A 38 ANNI VALVERDE E’ CAMPIONE DEL MONDO

L’ultima gara di questi Mondiali di ciclismo 2018, di sede ad Innsbruck, attendeva 188 ciclisti ad un percorso molto complicato: 265km che portano da Kufstein a Innsbruck. Prima parte agevole, poi intorno al 60° km ecco la salita di Gnadenwald (2.6km al 10.5%), e al km 85 inizia il circuito ufficiale. 23.8km da ripetere sei volte, col piatto forte della salita di Igls, 7.9km con pendenza media al 5.7% e punte al 10%, nel giro conclusivo, poi, il momento più atteso di giornata: il muro di Gramartboden (La Höll), uno strappo di 2.8km con pendenza media all’11% con il picco, infernale, del 28%. Pronti via ed è subito fuga: dopo appena mezz’ora un gruppo di quattro corridori prende vantaggio, ripresi da sette inseguitori vanno a comporre un gruppo di undici ciclisti: Karel Hnik (Repubblica Ceca), Laurent Didier (Lussemburgo), Jacques Janse Van Rensburg (Sudafrica), Ilia Koshevoy (Bielorussia), Vegard Stake Laengen (Norvegia), Ryan Mullen e Conor Dunne (Irlanda), Daniil Fominykh (Kazakistan), Kasper Asgreen (Danimarca), Rob Britton (Canada) e Tobias Ludvigsson (Svezia).  Gli uomini in fuga arrivano ad avere anche 20′ di vantaggio su un gruppo apparso molto tranquillo e disinteressato ai fuggitivi. Nell’ingresso del circuito ufficiale il gruppo inizia a macinare terreno, dopo il tratto iniziale lasciato ai padroni di casa austriachi, le grandi favorite iniziano a scambiarsi la guida del gruppo, Stannard (Gbr) aumenta il ritmo riportando i gruppo sotto i 17′, Francia, Spagna e Gran Bretagna si alternano mettendo un loro uomo in testa al gruppo a fare andatura. Al quintultimo giro la prima sorpresa di giornata: dopo aver anche cambiato la bici il francese Warren Barguil cade e compromette la sua gara con Alaphilippe, principale favorito, che perde un importante compagno di squadra. Il quartultimo giro invece si rivela fatale per il fenomeno, Peter Sagan, il tre volte campione del mondo in carica non riesce a mantenersi nel gruppo, troppo duro per le sue caratteristiche questo circuito mondiale. A circa 70 km dall’arrivo si apre la corsa, l’Italia con Brambilla e Cataldo dimostra di essere pienamente in gara con quest’ultimo che prova uno scatto ma viene raggiunto. Mentre l’inseguimento dei fuggitivi li porta a meno di 5′ di ritardo il campione olimpico Van Avermat parte insieme al nostro Davide Caruso e lo spagnolo Fraile. A cavallo del penultimo giro il gruppo di mezzo viene ripreso ed i battistrada sono sempre più vicini; la corsa si fa semplicemente bellissima con l’Italia sempre tra le prime posizioni del gruppo dimostrandosi presente. Scatti su scatti si alternano in questa fase tra molti corridori col gruppo che pian piano aumenta l’andatura non lasciando scappare nessuno, Brambilla e De Marchi però riescono a guadagnare qualcosa ed il gruppo inizia a perdere pezzi pregiati, tra tutti sicuramente la bandiera bianca di Simon Yates è quella più importante. Sembra una scrematura importante quella compiuta soprattutto dall’Italia con i ripetuti attacchi. Asgreen e Laengen sono gli ultimi due degli undici fuggitivi iniziali ma ora il gruppo non scherza più ed il loro vantaggio di 2’45” non impensierisce più. All’inizio dell’ultimo giro è ancora italiana l’andatura, la squadra azzurra è davanti a rendere dura la corsa per chiunque e a 24,4 km parte Steven Kruijswijk che non riesce a farsi largo ma dà un’altra spallata importante al gruppo che continua a decimarsi e tra chi non ce la fa più rientra anche Vincenzo Nibali che si stacca. Il gruppo nel frattempo riprende anche Asgreen e Laengen dopo 240 km di fuga. Ai 22 km ci provano Kennaugh (Gbr) e Valgren (Dan). Thibaut Pinot accelera senza però scattare in maniera decisiva mentre là davanti resta Valgren, al suo inseguimento Kennaugh, Moscon, Izaguirre, Roglic durante la discesa vengo ripresi dal gruppo. Valgren inizia la salita con 30″ di vantaggio, inizia l’ascesa a Gramartboden. Alanphilippe, grande favorito, si stacca e restano solo Valverde, Bardet, Woods (Can) e Moscon che riprendono e superano Valgren mentre passano sul tratto al tremendo 28%. Dalle retrovie arriva anche un instancabile Doumulin. Usciti dalla salita infernale restano davanti Valverde, Woods e Bardet, dietro di loro Doumulin e Moscon. Uno strepitoso Tom Doumulin arriva a prendere i primi tre mentre Moscon è costretto ad alzare bandiera bianca. Arrivo in grande stile, volata a quattro la 200m chiusa in maniera spettacolare da Alejandro Valverde, il campione spagnolo aggiunge l’unica medaglia che ancora gli mancava, dall’Inferno di Innsbruck se ne esce Don Alejandro, è lui il nuovo campione del mondo. Quinto un ottimo Gianni Moscon, anche sfortunato quando nel tratto più duro ha trovato un pezzo di strada dissestata che ha interrotto il suo ritmo di salita. Si chiudono i mondiali di Innsbruck 2018 con il 38 enne Alejandro Valverde sul gradino più alto del podio, in lacrime come ragazzino con al collo la medaglia più importante.

 

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