Tiesj Benoot (Team Sunweb) si impone nella sesta tappa della Parigi-Nizza. Recupera terreno Vincenzo Nibali (Trek Segafredo), approfittando anche della caduta del leader Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe).

L’esultanza di Tiesj Benoot (fonte profilo Twitter Paris-Nice)

Una lezione di tattica. Così si può riassumere la sesta tappa della Parigi-Nizza 2020 guardando l’operato delle squadre. Esulta il Team Sunweb che confeziona la giornata perfetta: Tiesj Benoot finalizza un lavoro eccellente con un contropiede da applausi e alle sue spalle si piazza Michael Matthews. Un uno-due da applausi che costringe gli avversari a racimolare le briciole, intese come abbuoni e secondi di vantaggio ai danni del leader Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe), caduto negli ultimi chilometri.

LA TAPPA

Apparentemente la Sorgues-Apt non sembra una frazione eccessivamente impegnativa con i suoi 161,5 chilometri. Tuttavia i diversi strappi la rendono una sorta di riproduzione in miniatura delle classiche delle Ardenne. Un’occasione ideale per tendere imboscate e tentare di rovesciare la classifica generale. La corsa si anima con l’assalto di Stefan Küng (Groupama-FDJ), Anthony Perez (Cofidis), Nicolas Edet (Cofidis), Winner Anacona (Arkéa-Samsic), Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Romain Bardet e Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale). Il gruppo dei favoriti lascia correre, senza perdere di vista i fuggitivi. Ai meno 30 restano solamente Bardet ed Edet in testa, raggiunti poco dopo da Kragh Andersen: il corridore del Team Sunweb, secondo in classifica, si lancia in un inseguimento apparentemente controproducente, data l’ampia distanza. Va in giallo, virtualmente, per qualche chilometro, ma il forcing di Bora Hansgrohe e soprattutto Deceuninck Quick-Step gli tarpa le ali. Alla penultima asperità, la Côte de Caseneuve, il gap è quasi totalmente azzerato. Ai meno 14 perdono contatto dalla vetta prima Edet e poi Bardet, lasciando Andersen in testa da solo. In sua compagnia, poco dopo, arriva Benoot, che inizialmente segue la fiammata di Vincenzo Nibali (Trek Segafredo). Il belga vincitore della Strade Bianche 2018 dimostra di essere in condizione: stacca lo Squalo di Messina, si riporta sulle ruote del compagno e poi nella discesa successiva se ne va in solitaria. Alle sue spalle si pone un gruppo di una decina di unità, che lentamente perde elementi. All’ultima salita, la Côte d’Auribeau, Bob Jungels (Deceuninck Quick-Step) tenta il ricongiungimento, ma il distacco rimane superiore ai 20″. Nessuno riesce a riprendere Benoot che vince e si avvicina in classifica generale: è secondo a 18 secondi. Alle sue spalle a 22″ Michael Matthews, autore di un gran finale, e Sergio Higuita (EF Pro Cycling). Nibali chiude sesto a 26″, ma recupera terreno su Schachmann, caduto nel finale. La Parigi-Nizza resta ancora aperta.

CASO BAHRAIN-MCLAREN

La giornata della Parigi-Nizza si era aperta con due gravi notizie. La prima era la decisione della Bahrain-McLaren di ritirare la propria squadra per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Questo il comunicato: “Dopo aver consultato i corridori, lo staff medico e tutti i membri dello staff, alla luce dei rischi in rapido aumento per la salute pubblica, abbiamo deciso di rimpatriare al più presto atleti e personale. Le restrizioni agli spostamenti che sta adottando tutta l’Europa e la salute di tutta la squadra sono la nostra priorità inmediata e ci hanno portato a questa decisione”. Gli organizzatori della Parigi-Nizza, invece, hanno deciso di cancellare l’ultima tappa, quella di domenica. Domani si svolgerà la frazione conclusiva.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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