Wout Van Aert conquista l’edizione 2020 della Strade Bianche. L’Italia festeggia il secondo posto di Davide Formolo, davanti a Maximilian Schachmann.

Wout Van Aert (fonte NRC)

Torna a pedalare in Italia il ciclismo. E forse il primo vincitore di una gara dopo la lunga sosta è davvero figlio di un destino incredibile. Come il movimento delle due ruote si ritrova nel primo grande appuntamento, Wout Van Aert esce definitivamente da un lunghissimo incubo. Nel luglio 2019, durante la cronometro della 13a tappa al Tour de France, il belga della Jumbo Visma urtava le transenne e riportava un taglio profondissimo alla coscia destra. Da allora l’ex campione del mondo di ciclocross non si era più ripreso. Almeno fino a oggi, quando, sulle strade dello sterrato senese, è tornato a sorridere per una vittoria. E, ulteriore ironia della sorta, trionfando nella Strade Bianche che due anni fa sfiorò prima di crollare letteralmente nel finale, con tanto di capitombolo sull’ultima rampa, sfinito dalla pioggia e dalla fatica.

CAPOLAVORO

Wout esulta dopo una vittoria tutt’altro che banale. Non piove, ma lo sterrato toscano è esigente e durissimo. I nomi al via sono di primissimo livello: da Peter Sagan a Vincenzo Nibali e al vincitore 2019 Julian Alaphilippe. Senza dimenticare il fuoriclasse olandese Mathieu Van der Poel. Eppure, per tutti e quattro i big si è trattata di una gara particolarmente complicata. L’andatura elevata nella prima parte crea problemi a tutti. I fuggitivi della prima ora, ossia Simon Pellaud e Nicola Bagioli,(Androni), Quentin Pacher (B&B Vital Concept), Iuri Filosi (Bardiani CSF Faizanè), Cornè Van Kessel (Circus Wanty Gobert) e Benjamin Declercq (Arkea Samsic), non riescono a guadagnare. Il loro tentativo viene assorbito dall’attacco di Jakob Fuglsang (Astana), che fa una notevole selezione. nel frattempo vanno in crisi Sagan, Alaphilippe e Van der Poel, mentre Nibali è coinvolto in una caduta ed è costretto al ritiro (il messinese ha rimediato una botta alla mano sinistra). L’assalto di Fuglsang viene rintuzzato da un quintetto composto da Wout Van Aert (Jumbo Visma), Alberto Bettiol (EF), Greg Van Avermaet (CCC), Davide Formolo (UAE Emirates) e Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe). Lentamente il gruppetto di testa si assottiglia: saltano Fuglsang e Van Avermaet, mentre Bettiol è l’uomo più attivo. L’ultimo sterrato diventa il terreno ideale per l’assalto di Van Aert, che scava il solco e vola via verso la vittoria. Alle sue spalle Formolo e Schachmann seminano Bettiol e concludono sul podio nella giornata di un doppio grande ritorno.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

    Potrebbero anche piacerti...

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *