Seconda volata della Tirreno-Adriatico, e seconda vittoria per Marcel Kittel, che batte Peter Sagan sul traguardo di Fano: Kwiatkowski resta in testa e ha le mani sulla corsa.

Marcel Kittel (fonte Cycling news)

TIRRENO-ADRIATICO, 6A TAPPA: TRIONFO DI KITTEL, SAGAN SFIORA L’IMPRESA

153km da Numana a Fano, e una tappa disegnata appositamente per gli uomini veloci e per quel Marcel Kittel che aveva già vinto nella prima tappa in linea della corsa che unisce i due mari: ne esce una frazione dall’esito pressochè scontato e dallo sviluppo canonico. La fuga scatta nei primi km e vede davanti Marcus Burghardt (Bora), Krists Neilands (Israel Cycling Academy), l’onnipresente Jacopo Mosca (Wilier-Selle Italia) e il russo Artem Nych (Gazprom-Rusvelo): quattro passisti, con Mosca che fa gli sprint per i GPM (la maglia verde è ancora di Bagioli) e per i traguardi volanti, dato che era andato in fuga quasi in ogni tappa e deteneva il simbolo del primato nella classifica a punti. I quattro dell’Ave Maria guadagnano fino a 4′, poi il vantaggio scende fino a due minuti e tre dei componenti dell’attacco si rialzano: resta solo super-Burghardt, che ha un’ottima gamba e torna ad avere circa quattro minuti di margine.

Per lui una prova generale in vista di una Milano-Sanremo che lo vedrà lanciare e proteggere Sagan, che si conclude ai -19 quando viene ripreso dal gruppone: un gruppo che viene frazionato da una caduta innescata da una sciocchezza di Gaviria. Il colombiano si ”addormenta” e cade quasi senza contatti con gli avversari, ”inversando” la bici e finendo malamente a terra. Per lui qualche escoriazione, una tuta distrutta e una tappa buttata alle ortiche, che poteva essere quella della rinascita dopo il ko della prima volata: la caduta coinvolge vari corridori (ma non gli Sky, che erano indietro per un problema meccanico a Geraint Thomas), tra cui c’è di sbieco anche Peter Sagan. Lo slovacco resta in piedi per un puro miracolo, tenendo sul ”chi vive” la bici e schivando Gaviria, ma soprattutto fa il numero dell’anno rientrando nel gruppo in pochissimi km: tirando a tutta prima da solo, poi con Siutsou, Peto torna sulle code del plotone e viene riportato nelle prime venti posizioni da un sontuoso Daniel Oss. Ma il meglio deve ancora venire, dato che la rimonta definitiva che porta Sagan a ruota di Kittel avviene con un numero d’alta scuola: passaggio sul pavè di una rotonda, rischiosissimo per i comuni umani, e sorpasso di 10 avversari in un colpo solo. Ne esce una volata bellissima, nella quale Quickstep attua il piano-B e sfrutta Jungels per pilotare Richeze: l’argentino sa di essere sfavorito contro Kittel e Sagan e anticipa lo sprint, venendo prontamente uccellato. Vince il tedesco resistendo al rientro del tre volte campione del mondo, che arriva dietro di mezza ruota, ma è comunque l’assoluto protagonista di giornata: e in classifica non cambia nulla, con Kwiatkowski in testa con 3” su Damiano Caruso e 23” su Landa.

La Tirreno-Adriatico è nelle mani del polacco, che domani può dare la spallata definitiva con la cronometro ”ad anello” di 10km intorno a San Benedetto del Tronto: è più forte di Damiano Caruso in questa tipologia di corsa e può guadagnare ulteriormente, vincendo una corsa prestigiosa e lanciandosi al meglio in vista della Milano-Sanremo. L’obiettivo è il bis, chissà se verrà centrato.

 
Tirreno-Adriatico

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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