L’ultima tappa della Tirreno-Adriatico 2018, la consueta cronometro di San Benedetto del Tronto, viene vinta da Rohan Dennis! Corsa a Michal Kwiatkowski, che allunga nella generale e può esultare per un successo meritato. 

Tirreno-Adriatico

TIRRENO-ADRIATICO, 7A TAPPA: ROHAN DENNIS FA (ANCORA) SUA LA CRONOMETRO DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO

10.5km da San Benedetto del Tronto a San Benedetto del Tronto, un tracciato ad anello e soprattutto completamente piatto, che va a favorire gli specialisti del settore e lascia sulla carta pochissime chance di rimonta per Damiano Caruso. L’italiano si trovava a soli 3” da Michal Kwiatkowski, ma è nettamente meno forte del polacco a cronometro e dunque non aveva grosse possibilità di strappargli la maglia azzurra in una cronometro che finisce con l’avere lo stesso esito del 2017: cambia il tempo (11’14” invece di 11’18”), ma non cambia il vincitore, che è nuovamente uno scatenato Rohan Dennis. Il corridore della BMC stampa un gran crono, precedendo nella classifica di tappa Van Emden (4”) e Castroviejo (8”), con Gianni Moscon 5° a 12” e Chris Froome staccato di 20”, e soprattutto approfitta del cambio di condizioni-meteo nella seconda parte della corsa: piove a dirotto sulla cronometro dei big, che così si dividono tra chi decide di andare a tutta perchè ha qualcosa da giocarsi (la maglia, il podio, un posto in top-10) e chi invece opta per un passo lento per evitare rischi e cadute. Nessuno dei big dunque fa il tempone, e il migliore tra loro è proprio Michal Kwiatkowski, che blinda la maglia azzurra chiudendo in 11’34” e rifilando 3” a Geraint Thomas e 21” a Damiano Caruso: l’italiano difende il secondo posto, il britannico invece strappa il podio a un disastroso Mikel Landa. 12’24” per lo spagnolo, che scivola addirittura in 6a posizione, venendo scavalcato nella generale da un ottimo Benoot (12’01” il suo tempo).

La classifica conclusiva della Tirreno-Adriatico vede dunque Kwiatkowski difendere la maglia azzurra, chiudendo con 24” su Damiano Caruso e 32” su Geraint Thomas: quarto Tiesj Benoot con 1’06” di ritardo e la maglia bianca conquistata (con 9” su Roson), poi ecco Adam Yates a 1’10”, Mikel Landa a 1’13”, Davide Formolo e Roson a 1’15”, Bennett a 1’16” e Rigoberto Uran 10° a 1’22” Out dalla top-10 Vincenzo Nibali e Fabio Aru, che non hanno tirato troppo quest’oggi: il siciliano chiude 11° a 1’59”, Aru lo segue con 2’02” di ritardo, mentre sono più distanti Bardet (2’31”) e Pozzovivo (2’34”). Lontanissimo Froome, che quest’oggi ha chiuso con lo stesso tempo di Kwiatkowski e dunque resta a 13’31” dopo una Tirreno-Adriatico che l’ha visto uscire di classifica sulla prima salita e fare da gregario a Thomas nei giorni seguenti.

TIRRENO-ADRIATICO: IL TRIONFO DI MICHAL KWIATKOWSKI. SORRIDE ANCHE L’ITALIA

E così la Tirreno-Adriatico va a un lavoratore silenzioso, eppure tremendamente rumoroso per le sue prestazioni sulla strada: l’anno scorso Michal Kwiatkowski aveva vinto la Milano-Sanremo ed era stato fondamentale per Chris Froome nella corsa al Tour de France, risultando fenomenale con le sue maxi-trenate in salita, quest’anno ha subito iniziato bene. Partito con i gradi di gregario, Kwiatkowski si è ritrovato capitano sulla strada per i problemi di Froome e Thomas (tagliato fuori dalla vittoria finale da un problema meccanico), e ha disputato una Tirreno-Adriatico sontuosa. Il polacco ha chiuso 4° in volata nel primissimo sprint, ha tenuto coi big sulla salita di Sassotetto dopo aver tirato per vari km e resistito nelle tappe seguenti, risultando il migliore dei big nella cronometro odierna. Il miglior viatico per la Milano-Sanremo, dove Kawasaki cercherà il bis.

E, oltre alla maglia bianca di Benoot (in forma strepitosa) e alla vittoria di Kwiatkowski, può sorridere anche l’Italia ciclistica: le maglie della classifica a punti (maglia arancione) e della classifica scalatori (maglia verde) sono andate rispettivamente a Jacopo Mosca (Wilier Triestina-Selle Italia) e Nicola Bagioli (Nippo Vini Fantini-Europa Ovini), che le hanno conquistate grazie alle tante fughe effettuate in questa corsa e difese strenuamente in seguito. Un raggio di sole in una Tirreno-Adriatico priva di successi azzurri.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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