Contrariamente alle attese, la cronosquadre inaugurale della Tirreno-Adriatico non va alla Jumbo-Visma di Primoz Roglic: vittoria per la Mitchelton Scott, Michael Hepburn primo leader.

Tirreno-Adriatico

TIRRENO-ADRIATICO, 1A TAPPA: CRONOSQUADRE ALLA MITCHELTON-SCOTT, HEPBURN LEADER

La Tirreno-Adriatico scatta con la cronosquadre che parte e arriva a Lido di Camaiore: 21.5km velocissimi, che inizialmente vengono scanditi dalla pioggia che colpisce il Lido nella mattinata. L’asfalto poi si asciuga, e le ultime squadre gareggiano in condizioni decisamente migliori: ci si aspettava molto dal team Jumbo-Visma di Primoz Roglic, che aveva vinto in questa disciplina all’UAE Tour, ma non è la formazione olandese a conquistare la vittoria, nonostante una prova davvero di altissimo livello. Il successo va alla Mitchelton-Scott, che al primo intermedio era seconda a 2” dalla Deceuninck-Quickstep, ma poi accelera e riesce a battere (col brivido, vedi sotto) proprio la Jumbo-Visma: 22’25” il tempo del team australiano, con 7” sul team Roglic, che accarezza per svariati minuti il successo dopo aver disputato una grandissima cronometro, nella quale aveva rifilato mezzo minuto alla Quickstep. Il primo leader della corsa è così Michael Hepburn, primo a tagliare il traguardo per la Mitchelton, che punterà tutto su Adam Yates nella classifica finale: Jumbo-Visma seconda e Sunweb terza, staccata di 22”. Seguono la Quickstep a 37”, un deludente Team Sky a 47” (con Ganna, Moscon e Thomas), Lotto-Soudal (54”), Education First (56”), Groupama-FDJ (58”), Israel Cycling Academy (1’05”) e Bahrain-Merida: 1’10” di ritardo per la squadra di Vincenzo Nibali, apparso in difficoltà nelle fasi finali, visto che si è staccato dai compagni sulla retta finale.

La tappa odierna, che ha visto Mitchelton-Scott (media di 57 km/h) e Jumbo fare la differenza nel ritorno verso Lido di Camaiore dopo i passaggi a Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta, dà i primi distacchi tra i big: Adam Yates guadagna 7” su Roglic, 22” su Dumoulin e 30” su Alaphilippe, mentre Geraint Thomas e Moscon perdono 40”, Thibaut Pinot incassa 58” e Vincenzo Nibali 1’10”. Entrambi dovranno recuperare in salita, magari già tentando un attacco domani, in una tappa mossa: 195km da Lido di Camaiore a Pomarance, con tanti saliscendi e un arrivo a 400m d’altitudine dopo una salitella finale. Ma la tappa odierna apre ancora importanti discorsi riguardo alla sicurezza dei corridori.

TIRRENO ADRIATICO 2019: EVIDENTI PROBLEMI DI SICUREZZA

L’organizzazione della Tirreno-Adriatico è sempre stata impeccabile, ma la prima tappa dell’edizione 2019 apre importanti questioni riguardo alla sicurezza dei corridori. Il fatto più clamoroso è capitato durante la prova della Bora-Hansgrohe: uno spettatore ha incautamente attraversato la strada mentre stavano sopraggiungendo i corridori, venendo travolto da Rafal Majka e Oscar Gatto. L’uomo è stato trasportato in ospedale e non è in gravi condizioni, al pari dei corridori: Majka ha riportato un profondo taglio al sopracciglio e qualche botta, botte e tanto dolore anche per Oscar Gatto. Poteva andare peggio, ed è inspiegabile quanto è accaduto: il vigile presente sulla strada non è intervenuto per provare a fermare l’uomo, e l’organizzazione ha avuto un clamoroso ”buco”.

Buco che si è ripetuto nel brivido finale, quando una donna (con cane) stava attraversando la strada mentre passava la Mitchelton-Scott: per sua fortuna, l’ha fatto abbastanza lentamente, così da evitare il tremendo contatto con la formazione che ha poi vinto la tappa senza risentire minimamente dell’accaduto. La Tirreno-Adriatico ha però rischiato un doppio investimento, e ci chiediamo come siano possibili certi incidenti ”provinciali” in una corsa di questo calibro, che dovrebbe avere un sistema organizzativo e di sicurezza davvero ferreo e inappuntabile.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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