L’11a tappa è stata conquistata da Geraint Thomas (Sky), davanti a Tom Dumoulin (Sunweb) e Chris Froome (Sky). Thomas si prende anche la Maglia Gialla.

Geraint Thomas (fonte Channel 103)

IL FILM DELL’11a TAPPA: THOMAS COMANDA

«L’è tutto sbagliato, tutto da rifare». Sicuramente la tappa di ieri non avrebbe fatto piacere a Gino Bartali. Uno come lui, attaccante puro, pronto a scatenarsi non appena la strada saliva sui pedali, sarebbe rimasto basito di fronte all’attendismo eccessivo degli uomini di classifica. Per fortuna, i big devono essersi accordati per far avere al toscano un ideale regalo di compleanno. L’11a frazione, lunga 108 chilometri, con partenza da Albertville ed arrivo a La Rosière Espace San Bernardo, è decisamente palpitante. Merito del programma che prevede la scalata di ben tre colli prima dell’arrivo in salita. Infatti Montèe de Bisanne (12,4 km all’8,2%) e Col du Pré (12,6 km al 7,7%), entrambi di Hors Catégorie, e la Cormet de Roselend (5,7 km al 6,5%) sono l’antipasto dell’inedita ascesa di La Rosière, 17,6 km. E poi ci pensano i corridori: un quartetto con Damiano Caruso (BMC), Warren Barguil (Fortuneo-Samsic), Romain Sicard (Direct Energie) e Daniel Navarro (Cofidis) tenta la sortita fin dai primi chilometri. Al loro inseguimento si pone un nutrito gruppo di contrattaccanti. Non mancano i continui rimescolamenti. Si arriva sull’ascesa finale con Barguil, Caruso e Mikel Nieve in testa. Proprio quest’ultimo riesce a scattare per un’azione che sembra effettivamente risolutrice. Ai meno 55 si verificano le prime grandi svolte: si stacca dal gruppo con gli uomini di classifica la Maglia Gialla Greg Van Avermaet (BMC). Cedono anche Rigoberto Uran (Education First) e Bauke Mollema (Trek Segafredo). Contemporaneamente, attacca Alejandro Valverde (Movistar). L’offensiva del murciano sembra decollare, al punto da guadagnare un minuto di vantaggio sugli altri big. Poco dopo, sulle sue tracce si pone a sorpresa Tom Dumoulin (Sunweb). Il vincitore del Giro d’Italia 2017 rimonta ed aggancia il campione spagnolo, ma non riceve cambi sull’ultima ascesa. Non è un bluff: l’energia dell’Embatido è effettivamente al lumicino. Così, Alejandro perde prima le ruote dell’olandese e poi si stacca anche dal gruppo con gli altri favoriti. Nel frattempo, crollano possibili outsiders: addio sogni di gloria per Adam Yates (Mitchelton Scott), Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin), Jakub Fuglsang (Astana) e Mikel Landa (Movistar). La corsa esplode ai meno 10: Geraint Thomas (team Sky) piazza l’allungo e si riporta su Dumoulin e sullo stoico Caruso, unico superstite della fuga iniziale. Dietro, il compagno Chris Froome alterna chiusure da stopper sugli affondi di Romain Bardet a timide frullate. L’attacco vero avviene quando accende la miccia Daniel Martin (UAE Emirates): l’inglese, campione in carica della Grande Boucle, lascia sul posto un quintetto composto da Bardet, Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), Nairo Quintana (Movistar), Primoz Roglic (Lotto NL Jumbo) e Steven Kruwjswik (Lotto NL Jumbo). Tra questi cinque corridori non c’è accordo e le gambe non rispondono alle sollecitazioni per riacciuffare il grande rivale, trainato dall’irlandese della UAE Emirates. Ma i colpi di scena non sono ancora finiti: all’ultimo chilometro Thomas parte in contropiede, riprende Nieve e si prende tutto, vittoria di tappa e Maglia Gialla. Dietro di lui, Froome lascia la compagnia non più stimolante di Martin e si porta sulla ruota di Dumoulin. I due arrivano i volata e conquistano gli abbuoni rimanenti. Nello scatto sul traguardo con cui l’olandese brucia l’anglo-keniota si intravede la volontà di vendicare la sconfitta sulle strade del Giro. Quarto Nieve. Staccato di 27” giunge Martin, mentre Bardet, Nibali, Roglic, Quintana pagano quasi un minuto. Per gli altri è notte fonda. Il Tour pare già indirizzato.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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