La 13a tappa del Tour de France 2018 ha fatto tappa oggi a Valence, dopo169 km dal via a Bourg d’Oisans. Giornata che ha visto trionfare ancora Sagan, ma che è iniziata senza il nostro Vicenzo Nibali, ritirato dopo la caduta di ieri. Il film della tappa

IN VOLATA SAGAN SU KRISTOFF E DEMARE

Una tappa prevalentemente pianeggiante quella di oggi, che dovrebbe essere riservata ad un comodo arrivo in volata, un bottino ghiotto per i pochi velocisti rimasti: Cavendish, Kittel, Greipel, Gaviria e Groenewegen sono i primi specialisti ad aver abbandonato nella giornata di ieri, complice un percorso che ha visto un dislivello complessivo di oltre 6000 metri con ben 4 GPM (3 HC e uno di 2° categoria). Un’ecatombe che sicuramente favorirà il fenomeno Peter Sagan, attuale indossatore della maglia verde, anche se dovrà guardarsi le spalle da Kristoff, Demare e dai nostri connazionali Colbrelli e Pasqualon.

Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Thomas Scully (Education First) è la prima coppia di fuggitivi di giornata, staccandosi subito dopo il via. Li riprendono pochi chilometri più tardi Michael Schar (BMC) e Dimitri Claeys (Cofidis), che così formano un quartetto di fuga interessante, dato che nessuno dei 4 ha ambizioni di classifica e dunque il gruppo dei big potrebbero lasciarli andare fino al traguardo. In realtà il pelotòn mantiene le distanze, soprattutto i team dei favoriti per la tappa odierna: l’UAE Team Emirates di Kristoff e la Bora-Hansgrohe di Sagan.

Gli 25 chilometri saranno decisivi per i battistrada: prima De Gendt, poi Claeys e Scully vengono assorbiti dal gruppo, mentre il solo Schar tenta la disperata impresa di arrivare a Valence ed alzare le braccia al cielo. Sogno che svanisce a poco più di 5 km dal traguardo.

Parte ai -3 chilometri la volata, che la Bora controlla posizionandosi davanti a tutti e cercando di staccare gli avversari, salvo lo scatto di Gilbert ai 1000 metri all’arrivo. Ripreso ai 500 m, parte Demare davanti a tutti, con a ruota Kristoff e Sagan. Sarà proprio l’attuale maglia verde a sfruttare ottimamente la scia dei due avversari e trionfare di mezza biciletta. Lo slovacco aumenta ancora il distacco nella classifica a punti e ipoteca già la vittoria in questa speciale categoria. Non male le prestazioni sia di Pasqualon (ottavo) e Colbrelli (nono), che sono rimasti imbrigliati nel traffico delle retrovie durante l’ultima curva decisiva a 400 metri dal traguardo.

LA SFORTUNATA CADUTA DI NIBALI, DI CHI E’ LA COLPA?

Il fotogramma della caduta di Vincenzo Nibali (con la maglia rossa della Bahrain-Merida) causato da una cintura da macchina fotografica impigliata nel manubrio della bicicletta. (Fonte Twitter)

Brutte notizie invece quelle che giungono dalla Bahrain-Merida: Vincenzo Nibali si è fratturato una vertebra dopo l’incidente di ieri, nella 12a tappa. Purtroppo a causa di questo infortunio lo Squalo dello stretto è stato costretto a ritirarsi dalla Grand Boucle, nonostante la fantastica rimonta perpetuata negli ultimi chilometri nell’ascesa che portava all’Alpe d’Huez. Nei prossimo giorni il siciliano svolgerà tutti i controlli del caso e verrà valutata per bene sia l’entità che i tempi di recupero, in vista sia della Vuelta che dei Mondiali.

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Gianluca Zanfi
Studente Magistrale di Ing.Civile@Unimore. Spalmato sul divano e con un telecomando in mano, ogni sport diventa magicamente interessante e degno di racconto.

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