La cronosquadre della 3a tappa del Tour de France 2018 è stata conquistata dalla BMC, davanti a Sky e Quick Step Floors. La Maglia Gialla finisce sulle spalle di Greg Van Avertmaet (BMC).

IL FILM DELLA 3a TAPPA: BMC REGINA

Prima grande rivoluzione al Tour de France 2018. I 35 chilometri della cronosquadre di La Cholet-Cholet, tra un saliscendi e l’altro, ridisegnano improvvisamente la classifica generale delineatasi dopo le prime due tappe, scavando solchi più marcati. Non avviene un ribaltone completo, perché i pronostici della vigilia trovano una pronta conferma sulla strada. Certamente, gli ultimi tra i big si ritrovano al comando, anche se con un margine assai ridotto rispetto alle aspettative. Si impone la BMC di Richie Porte, con una prova corale spettacolare, certificando, se ce ne fosse bisogno, il valore dei titoli mondiali nelle cronometro a squadre delle annate precedenti. In seconda posizione, si piazza il Team Sky di Chris Froome. Solamente 4 i secondi di ritardo accusati nei confronti della formazione rossonera. Terza la Quick-Step Floors di Philippe Gilbert che arriva a 6 secondi dai vincitori di giornata ed il belga non riesce a scalzare il connazionale della BMC, Greg Van Avermaet, dalla leadership della generale. Sorprende la Mitchelton Scott di Adam Yates, quarta a soli 9 secondi dalla vetta e capace di tenere un ritmo elevatissimo per tutti i chilometri della prova contro il tempo. Quinta posizione per la Sunweb di Tom Dumoulin, staccata di 11 secondi al termine di una prova dai due volti, con un avvio a rilento ed una conclusione in crescendo. Non sfigura la Education First di Rigoberto Uran, distante solamente 35 secondi dalla BMC. Crolla la Movistar: il trio composto da Nairo Quintana, Mikel Landa e Alejandro Valverde chiude con quasi un minuto di ritardo, 53 secondi. Tempo simile per la Katusha-Alpecin di Ilnur Zakarin e la Astana di Jakob Fuglsang. Perde tantissimo la Bahrain Merida di Vincenzo Nibali, che si trova presto con gli uomini contati a metà dell’opera. Bisogna anche sottolineare come il distacco di 1’05” non sia comunque troppo lontano dalle aspettative. Giornata non esaltante per la UAE Emirates di Daniel Martin (1’38”). Accusa un pesante passivo anche la la AG2R di Romain Bardet (1’14”). Non esaltante la prova della Bora Hansgrohe dell’ex Maglia Gialla Peter Sagan: lo slovacco si stacca ed abdica a favore di Van Avermaet. Non è detto che il campione del mondo non possa tentare di riprendersi il primato nei prossimi giorni.

IL BORSINO DEI BIG

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? In molti se lo chiedono al termine della lotta contro il tempo. Certo, chi può tirare un sospiro di sollievo sono Chris Froome e Richie Porte, finiti a terra nella 1a tappa e staccati di quasi un minuto. La cronosquadre diventa un toccasana per le ambizioni del campionissimo del team Sky e per il tasmaniano della BMC, bravi a recuperare il gap accumulato nelle prime due frazioni ed ora pienamente in lotta per la Maglia Gialla. A proposito di Sky: sorride, sotto sotto, anche la seconda punta dello squadrone britannico, Geraint Thomas: il vice “Froomey” è il big messo meglio in classifica generale, anche se il suo ruolo di luogotenente non lo lascia pienamente libero di agire. Musi lunghi per Landa, Zakarin, Bardet e Nibali: i distacchi a cronometro sono stati pesanti. Tuttavia, il bicchiere mezzo pieno per i delusi di giornata sta nel bonus accumulato nelle tappe precedenti in virtù delle scivolate di Froome e Porte che hanno regalato loro un tesoretto importantissimo. E trovarsi ad un distacco minimo da specialisti delle prove a tempo è sempre un aspetto positivo. Non ci sono solo i contenti a metà. C’è chi sembra essere partito in maniera impeccabile e chi pare già lontanissimo. Alla prima categoria appartengono due passisti da non sottovalutare: Tom Dumoulin e Rigoberto Uran. Certo, l’olandese dovrà fare i conti con le fatiche del Giro ed il colombiano dovrà dimostrare di riuscire a scrollarsi di dosso l’etichetta di eterno secondo. Tuttavia, il loro start è veramente promettente e, si sa, è sempre meglio fare la lepre. Sconfortato è invece Nairo Quintana, già distante più di un minuto, non solo dai primissimi, ma anche da Froome, che aveva vissuto un avvio complicato nella prima frazione. Per il Condor, il Tour de France 2018 rischia di diventare una pesante corsa ad handicap.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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