Dopo le prime giornate interlocutorie, il Tour de France 2019 vive il suo primo arrivo in salita: la corsa arriva a La Planche des Belles Filles, dopo una frazione scandita da una lunghissima fuga.

Tour de France 2019

TOUR DE FRANCE, 6A TAPPA: TEUNS VINCE A LA PLANCHE DES BELLES FILLES, CICCONE IN GIALLO

Dopo la vittoria di Peter Sagan a Colmar, il Tour de France riparte col suo primo ed effettivo arrivo in salita, e con una tappa decisamente attesa. Partenza da Mulhouse e arrivo sulla Planche des Belles Filles dopo 160km intensi e ricchi di salite: i corridori affrontano Le Markstein (10.8km al 5.4%), Gran Ballon (1.3km al 9%), Col du Hundsruck (5.3km al 6.9%), Ballon d’Alsace (11km al 5.8%), Col de Croix (3.3km al 6.1%) e Col des Chevreres (3.5km al 9.5%) prima dell’ascesa finale. La Planche des Belles Filles è uno degli appuntamenti fissi dei recenti Tour de France, una salita di 7km con pendenza media all’8.7% e un tratto conclusivo che oscilla tra il 20 e il 24%, con 1.1km di sterrato. Tutti si aspettano i big in controllo della corsa, e invece scatta il primo abbozzo di fuga-bidone, composto da un mix tra uomini veloci, gregari e scalatori. Attaccano in 14: Benoit Cosnefroy (Ag2r), Dylan Teuns (Bahrain), Serge Pauwels (CCC), Julien Bernard e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Niklas Arndt (Sunweb), Natnael Berhane (Cofidis), Thomas De Gendt e Tim Wellens (Lotto-Soudal), Fabien Grellier (Total-Direct Energie), Nils Politt (Katusha), André Greipel (Arkea-Samsic), Xandro Meurisse e Andrea Pasqualon (Wanty).

Il gruppo, tirato in maniera decisamente blanda dalla Deceuninck-Quickstep di Julian Alaphilippe (maglia gialla) fa arrivare la fuga vicino e oltre i 9 minuti di vantaggio: il corridore messo meglio nella generale è Giulio Ciccone, staccato di 1’43” e dunque maglia gialla virtuale, mentre Tim Wellens fa incetta di punti per la maglia a pois. La reazione del gruppo si fa attendere fino ai km finali del Ballon d’Alsace, quando la Quickstep viene rilevata in testa da Movistar e Bora-Hansgrohe, che forzano l’andatura: in pochi km il vantaggio scende da 8’40” a 7’20”, e il plotone inizia a fare sul serio, dimostrando un minimo d’intenzioni bellicose in questa tappa. E infatti, ai -30km il margine dei tredici fuggitivi è di 5’30”: tra i battistrada si muove De Gendt, che ha puntato questa tappa e prende 25” di vantaggio, ma si pianta e viene raggiunto dai fuggitivi superstiti sul Col des Chevreres. La durissima salita, 3.3km al 9.5% di pendenza media con punte al 17%, fa ampia selezione: davanti restano solo Teuns, Ciccone, Wellens e Meurisse, mentre il gruppo maglia gialla (tirato da Valverde, che lavora per Quintana) arriva a 4′ di distacco, e si staccano big come van Garderen e gregari di lusso come Poels. Giulio Ciccone prende 8” di abbuono, e sulla salita finale succede di tutto: Movistar tira con Soler, poi con Valverde e fa selezione. Davanti, invece, ai -4 mollano Meurisse e Wellens, e restano in testa solo Ciccone e Teuns, che andranno a braccetto fino all’arrivo.

Il gruppo intanto continua a rosicchiare secondi, e il primo a muoversi è Barguil: il suo scatto non spaventa nessuno, mentre Mikel Landa spaventa decisamente di più e guadagna 10-15”. Ciccone e Teuns si studiano davanti, nel gruppo invece Gaudu fa un ritmo infernale per aiutare Thibaut Pinot a sfiancare gli altri big, e stacca Bardet. Sulla rampa finale, tutta in sterrato e con una pendenza che sale rapidamente al 24%, Giulio Ciccone sembra poter battere Teuns, ma si pianta nel finale: Dylan Teuns è il vincitore a La Planche des Belles Filles, rifilando 11” all’italiano e 1’05 a Meurisse che arriva terzo. Nel gruppo maglia gialla succede di tutto: Pinot prova l’allungo, ma il vero scatto è di Julian Alaphilippe, che stacca tutti per qualche istante. Il francese deve difendere la maglia gialla, ma si pianta nel finale e viene ripreso da uno scatenato Geraint Thomas, migliore dei big: il britannico arriva a 1’44”, con Alaphilippe e Pinot a 1’46”, Quintana a 1’51” con Buchmann, Fuglsang, Bernal, Porte e Landa a 1’53”. Si pianta negli ultimi 400m e chiude a 2’35” Nibali, che non ha dato una buona impressione: arriva a 2’46” Aru, 2’53” invece per Bardet che ci mette una vita a tagliare il traguardo per un salto di catena. Il disastro lo compie Van Garderen, che si pianta completamente nel km finale e arriva a 7′.

TOUR DE FRANCE 2019: GIULIO CICCONE LEADER, RISALE THOMAS. LA CLASSIFICA

Cambia tutto nella classifica generale, perchè Giulio Ciccone strappa la maglia gialla a Julian Alaphilippe sfruttando gli 8” di abbuono conquistati sul Col des Chevreres: l’italiano è il nuovo leader del Tour 2019 con 6” su Alaphilippe e 32” su Teuns, e cambia la classifica dei big. Quarto George Bennett a 47”, poi ecco il vincitore odierno, quel Geraint Thomas che si porta a 49” dal simbolo del primato: seguono Bernal (53”), Pinot (58”), Kruijswijk (1’04”), Woods (1’13”), Uran (1’15”). Scivola al 20° posto nella generale Vincenzo Nibali, staccato di 1’56”. Domani tappa per velocisti, coi 230km da Belfort a Chalon-sur-Saone: prima parte con tre salitelle, poi solo pianura per portare allo sprint.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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