Ultimo arrivo di tappa sui Pirenei per il Tour de France 2019: la corsa vive l’arrivo in salita a Foix/Prat d’Albis, ci saranno nuovi movimenti tra i big della generale?

TOUR DE FRANCE 2019, 15A TAPPA: VINCE YATES, PINOT GUADAGNA SU TUTTI. PRIMA “CRISI” PER ALAPHILIPPE

Dopo la grande tappa sul Tourmalet, il Tour de France vive il suo ultimo arrivo di tappa sui Pirenei, col giorno di riposo in vista: si parte da Limoux e si arriva in quota a Foix/Prat d’Albis dopo una frazione molto interessante, lunga 185km. Il primo GPM è Col de Montsegur (6.8km al 6%), poi ecco Port de Lers (11.4km al 7%) e Mur de Peguere (9.3km al 7.9%), prima dell’ascesa finale verso Prat d’Albis, lunga 11.8km con pendenza media al 6.9% e punte all’11%. Le velocità a inizio tappa sono davvero folli, e si forma subito un gruppetto con passisti e velocisti che rischia grosso in ottica-tempo massimo: il gruppo frena ogni tentativo di fuga, ma dopo una prima ora folle l’azione di giornata parte ed è composta da 28 corridori. Davanti ci sono Konrad (Bora), Bardet e Gallopin (Ag2r), Nibali, Caruso e Tratnik (Bahrain), Molard e Reichenbach (FDJ), Quintana, Amador e Soler (Movistar), Pello Bilbao, Fraile e Lutsenko (Astana), Woods (Education-First), Simon Yates (Mitchelton), Geschke (CCC), Bernard, Ciccone e Mollema (Trek), Dan Martin (UAE), Kamna e Roche (Sunweb), Herrada (Cofidis), Zakarin (Katusha), Kreuziger (Dimension Data), Martin (Wanty) e Moinard (Arkea-Samsic). A loro si aggiungono in seconda battuta Frank (Ag2r), Matthews (Sunweb), Sicard (Direct Energie), Perichon e Perez (Cofidis), Politt (Katusha), Bouet (Arkea) e Groendahl Jensen (Jumbo-Visma).

Il più pericoloso per la maglia gialla è Nairo Quintana, staccato di 7’19”, dunque la Quickstep lascia andare, ma senza andare a passo d’uomo: il vantaggio è inizialmente di 3′, poi diventa di 2’20”, poi aumenta nuovamente. Woods precede Nibali nello sprint sul primo GPM, Matthews conquista il traguardo volante, ma i sogni di gloria dello Squalo si interrompono sulla salita verso Port de Lers: Nibali si stacca e viene ripreso dal gruppo maglia gialla, e cedono anche altri uomini insidiosi come Mollema. L’azione determinante su Port de Lers è di Simon Yates, che porta con sè Reichenbach, Molard, Roche, Lutsenko ed Herrada. Nel gruppo crolla Enric Mas, e quando Elia Viviani completa il suo durissimo lavoro per Alaphilippe, la maglia gialla si trova di fatto isolata. Alle soglie del Mur de Peguere la situazione è la seguente: Bardet, Gallopin, Molard, Reichenbach, Quintana, Amador, Soler, Pello Bilbao, Fraile, Lutsenko, Woods, Simon Yates, Geschke, Dan Martin, Bernard, Ciccone, Kamna, Roche, Herrada, Guillaume Martin e Kreuziger in testa con 4’19” sul gruppo maglia gialla. Inizia a piovere sulla corsa, e sul Mur de Peguere si stacca Adam Yates e si muovono Mikel Landa e Jakob Fuglsang: il danese si rialza, Landa invece prosegue e trova sulla sua strada Amador e Soler, guadagnando molto sul gruppo di Alaphilippe, tirato dalla Jumbo-Visma. Sulla penultima salita attacca Geschke, che si prende i punti del GPM. Lo raggiunge in discesa Simon Yates, e i due proseguono in tandem con un gruppetto all’inseguimento: all’interno del gruppo-inseguitori Bardet, Reichenbach, Quintana, Dan Martin e Ciccone. Landa guadagna circa 1’20” sul gruppo, e sfruttando il lavoro di Amador e Soler va a riprendere questo gruppetto, che è staccato di 1’30” circa da Yates e Geschke, col gruppo maglia gialla a 2’44”.

Inizia l’ascesa verso Foix/Prat d’Albis, e la corsa esplode: Simon Yates stacca subito Geschke e s’invola in solitaria, mentre Landa forza il ritmo tra gli inseguitori e regge il solo Kamna. Yates in testa, Landa a 1’15”, il gruppo a 2’18” tirato da David Gaudu, che fa selezione per Thibaut Pinot: si stacca Aru, si staccano Uran e tanti altri, e ai -6km Thibaut va all’assalto. Restano alla ruota di Pinot, che trova Reichenbach, solo Buchmann, Alaphilippe e Bernal: dietro ci sono Thomas, tirato da Poels, Kruijswijk, Porte e altri big. Pinot è strepitoso, continua a rilanciare l’azione e stacca i compagni d’attacco: ai -5km cede Julian Alaphilippe, che viene ripreso dal gruppo di Geraint Thomas, poi tocca a Buchmann ed Egan Bernal, che non regge l’ultima accelerazione del capitano della FDJ. Pinot fa la differenza e riprende anche Mikel Landa, mentre Buchmann riprende Bernal e continua il suo strepitoso Tour: Alaphilippe soffre il ritmo della Ineos, e Geraint Thomas si muove, lasciandolo sul posto con una ”frullata”. Trionfa in solitaria Simon Yates, che ottiene il suo secondo successo nel Tour 2019: precede di 33” Thibaut Pinot e Mikel Landa, e di 51” Bernal e Buchmann. Geraint Thomas arriva insieme a Kruijswijk e Valverde a 1’22”, con Porte a 1’30”. Chiude invece a 1’49” Julian Alaphilippe, con Fuglsang e Barguil a 1’54”: staccato e ormai fuori dai giochi Uran, che arriva a 2’58”. Arriva a mezz’ora, staccato anche dai migliori velocisti, Vincenzo Nibali: pessima gestione della Bahrain, che doveva evitare il Tour allo Squalo.

TOUR DE FRANCE 2019: ALAPHILIPPE ANCORA IN GIALLO NONOSTANTE IL PRIMO CEDIMENTO. DOMANI SI RIPOSA

L’ampio margine guadagnato nei giorni scorsi da Julian Alaphilippe gli consente di vestire la maglia gialla anche dopo il secondo giorno di riposo, ma il cedimento odierno lo rende vulnerabile in vista delle Alpi, dove tutti i big proveranno a staccarlo e farlo fuori dal podio del Tour de France. Julian Alaphilippe resta la maglia gialla, con 1’35” su Geraint Thomas e 1’47” su Kruijswijk: Pinot, che è il corridore più in forma, è quarto a 1’50” grazie ai sei secondi di abbuono. Quinto Bernal a 2’02” (maglia gialla), e completano la top-10 Buchmann (2’14”), Landa (4’54”), Valverde (5’00”), Fuglsang (5’27”) e Uran (5’33”): risale in 17a posizione Fabio Aru, staccato di 14’15” dalla maglia gialla. Domani il Tour riposa, poi si riparte verso le Alpi e l’arrivo a Parigi.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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