Julian Alaphilippe sfida Geraint Thomas per il primato, ma non vanno trascurati i luogotenenti Enric Mas ed Egan Bernal, entrambi in lizza per la maglia bianca.

Julian Alaphilippe (fonte France 24)

“I want it all and I wanna it now”. I Queen hanno fatto la storia con il brano reso celebre da questo ritornello divenuto virale nel 1989. Certamente un batterista come Julian Alaphilippe avrà provato ad imitare Roger Meddows-Taylor, il componente della storica band che scandiva il ritmo dei capolavori cantati da Freddie Mercury. E magari, dopo la vittoria a cronometro, ci avrà anche fatto un pensiero. Dopo essersi preso la tappa ed aver consolidato una maglia gialla sulla carta traballante nell’esercizio della cronometro, il francese potrebbe aver fatto un pensiero alla classifica generale. E non è detto che si tratti solamente di un piazzamento nella top 10. Se è vero che il simbolo del primato rinvigorisce forza e morale, Alaphilippe può sognare anche l’impossibile. Anche se le insidie sul cammino verso Parigi sono davvero tante.

AGGUATO

Una di queste ha i basettoni lunghi quasi fino al mento e gli occhioni sgranati. Geraint Thomas sembrerebbe far parte di quelle band che tanto piacciono a chi ha la musica nel sangue come Julian. Anche il gallese sa come colpire nel segno e sfruttare l’effetto sorpresa. Un anno fa, il capitano del team Ineos si era preso la maglia gialla approfittando della marcatura degli avversari nei confronti del proprio compagno Chris Froome. Quando gli altri si sono accorti della definitiva maturazione dell’ex pistard era ormai troppo tardi. Come una formichina, Geraint ha messo provviste preziose nella propria tana, scavando lentamente un solco irrecuperabile per tutti. Dodici mesi dopo, Thomas non ha cambiato il proprio approccio. È lucido, calcolatore. Sa come sfruttare ogni situazione a proprio vantaggio. Non ha lo scatto di Contador o la progressione di Froome, ma è tremendamente concreto. Un vantaggio notevole da qui alla fine.

I LUOGOTENENTI

Deceuninck Quick-Step e Team Ineos si stanno affrontando contro ogni previsione. La corazzata delle classiche contro il Dream Team degli ultimi anni nei Grandi Giri: una sfida entusiasmante, destinata ad animare il Tour. Ed il confronto non riguarderà unicamente Alaphilippe e Thomas. Ciascuna delle due formazioni ha un’altra carta da spendere. La cronometro ha ribadito che Enric Mas non è un giovane arrivato in Francia solamente per fare esperienza. In pochi lo hanno preso sul serio inizialmente, ma il ragazzo della Deceuninck  si sta affacciando con regolarità nelle posizioni di vertice. Per di più, un anno fa, alla Vuelta concluse in seconda posizione. Insomma, mentre gli altri restano abbagliati dalla luce del compagno Julian, lui accumula esperienza e risale la china. Al contrario, chi ha pagato la pressione del confronto interno è Egan Bernal. In molti erano convinti che il colombiano del team Ineos fosse il principale favorito.  Il distacco dalla vetta non è proibitivo, così come non sarebbe impossibile rimontare il gap dal compagno di squadra. Senza la pressione subita finora, il sudamericano può tornare a ruggire. A motivare entrambi i giovani rampanti c’è anche una maglia bianca da conquistare. Prima di Pau, era Bernal a vestirla. Ora la casacca è passata sulle spalle di Mas. La lotta tra baby fenomeni, 24 anni lo spagnolo e 22 il colombiano, è appena iniziata.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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