Lennard Kamna conquista la vittoria nella sedicesima tappa del Tour de France. Primoz Roglic controlla ancora la classifica generale.

Lennard Kamna in azione (profilo Twitter Lennard Kamna)

Finalmente la Bora Hansgrohe rompe il digiuno al Tour de France. Lo squadrone tedesco aveva accarezzato a più riprese la vittoria. Sembrava una maledizione tra i guai di Peter Sagan e i piazzamenti degli altri cacciatori di tappe. Anche Lennard Kamna aveva assaporato l’amarezza di un successo sfumato proprio a ridosso del traguardo. Stavolta il giovane tedesco classe 1996 si è rifatto nel migliore dei modi vincendo la sedicesima tappa con partenza a Tour du Pin e arrivo a Villard de l’Ans dopo 164 chilometri. Battuto Richard Carapaz (Ineos), che chiude secondo davanti a Sebastien Reichenbach (Groupama-FDJ).

IL FILM DELLA TAPPA

L’antipasto delle grandi salite presenta un percorso mosso particolarmente adatto alle fughe. La prima asperità è la Cote de Vrieu, un GPM di quarta categoria di 2.3 chilometri al 6.8%, seguito dal Col de Porte, di poco più lungo, ma sempre con la stessa pendenza. Cote de Revel (seconda categoria, 6 chilometri all’8%). Poi tocca alla Montèe de Saint Nizier, seguito dopo un tratto di pianura dallo strappo finale di Villard de l’Ans, lungo 2 chilometri con pendenze al 6,5%. Il percorso stuzzica gli attaccanti e prontamente si crea un gruppo piuttosto nutrito composto da Andrey Amador, Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), Lennard Kämna, Daniel Oss (Bora-Hansgrohe), Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), Sébastien Reichenbach (Groupama-FDJ), Alberto Bettiol (EF Education First), Winner Anacona, Warren Barguil (Arkéa-Samsic), Imanol Erviti, Carlos Verona (Movistar Team), Matteo Trentin (CCC Team), Christopher Juul Jensen (Mitchelton-Scott), Nicolas Roche (Team Sunweb), Quentin Pacher (B&B Hotels-Vital Concept). Con il passare dei chilometri si muovono anche altri corridori come Pierre Rolland (B&B Hotels-Vital Concept), Tiesj Benoot, Casper Pedersen (Sunweb), Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers), Neilson Powless (EF Pro Cycling), Simon Geschke (CCC Team), Mikel Nieve (Mitchelton-Scott) e Romain Sicard (Total Direct Energie). I due drappelli si congiungono e distanziano definitivamente gli uomini di classifica, guidati dalla Jumbo Visma della maglia gialla Primoz Roglic che lascia fare. Rolland conquista punti importanti per la classifica scalatori. Sull’ultima salita attacca Pacher, mentre alle sue spalle sue forma un quintetto composto da Reichenbach, Alaphilippe, Kamna, Carapaz e Kamna. Il ricongiungimento avviene ai meno 24 e presto Pacher cede il passo. Quindi si accendono i fuochi d’artificio: Carapaz prosegue con accelerazioni devastanti che mettono fuori dai giochi prima Alaphilippe e poi Reichenbach. Solamente Kamna resiste e il tedesco allo scollinamento piazza l’allungo decisivo. Tra discesa e pianura, il corridore della Bora Hansgrohe si scrolla di dosso la concorrenza, rifilando distacchi notevoli fino all’arrivo trionfale. Il gruppo maglia gialla conclude lontanissimo a 16 minuti con Tadej Pogacar che tenta per due volte di staccare Primoz Roglic. Staccato anche oggi Egan Bernal (Ineos), che si trova a un bivio: il ritiro per problemi alla schiena o la ricerca della gloria nei prossimi due tapponi.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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