Richie Porte domina la terza tappa del Tour Down Under. Il corridore tasmaniano si impone sullo strappo finale e conquista la leadership. Seconda posizione per Robert Power (Sunweb) e Simon Yates (Mitchelton Scott).

Richie Porte, nuovo leader del Tour Down Under (fonte profilo Twitter Tour Down Under)

La strada sale e tocca punte superiori al 10%. Richie Porte rompe gli indugi e parte alla sua maniera, con una progressione micidiale. Il corridore della Trek-Segafredo ha un altro passo rispetto agli avversari e, una pedalata dopo l’altra, si invola sul traguardo di Paracombe, arrivo della terza tappa del Tour Down Under. La corsa che più di tutte sembra ispirare il tasmaniano. Il Giro che ora Porte comanda con un margine esiguo in classifica generale: 6 i secondi di vantaggio su Daryl Impey (Mitchelton-Scott) e 9” su Robert Power (Sunweb), oggi protagonista con la piazza d’onore al termine della tappa.

SQUILLO ULISSI

Terza posizione per Simon Yates: il corridore della Mitchelton-Scott inizia qui la sua preparazione verso il Giro d’Italia. Quinta piazza per il primo degli italiani, Diego Ulissi. L’atleta della UAE Emirates chiude dietro l’altro padrone di casa, Rohan Dennis (Team Ineos). Un risultato che il corridore azzurro valuta positivamente, anche se avrebbe sperato in uno spunto migliore. Ora Ulissi occupa la sesta posizione nella classifica generale con un ritardo di 15 secondi. Non semplice rimontare, ma, come spiegato dallo stesso Porte, la corsa è ancora lunga e complicata.

LA TAPPA

Ha concluso la giornata regolarmente Elia Viviani nonostante gli acciacchi della caduta di ieri. Un dettaglio non indifferente se si pensa al tipo di tappa particolarmente complicato per gli sprinters. La prima parte dei 131 chilometri della Unley-Paracombe era particolarmente mossa, ma il peggio per le ruote veloci si presentava nel finale, con la salita di Terrens Hills Road da ripetere tre volte. Geoffrey Bouchard (Ag2r La Mondiale), Guillaume Boivin (Israel Start-Up Nation) e Miles Scotson (Groupama-FDJ) sono i primi a muoversi, ma non trovano particolare seguito, né riescono ad accumulare il margine sperato. Nel finale, le formazioni dei favoriti si mettono a fare selezione e riassorbono gli attaccanti. Non è la sua amata Willunga, ma Porte si rivela ugualmente inarrestabile. E ora fa davvero paura a tutti.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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