COMO, dal nostro inviato Marco Corradi

Il nostro inviato al Giro di Lombardia, corsa vinta da Bauke Mollema con una grande azione, ha intervistato Fausto Masnada: ecco le parole dell’anguilla di Brembilla.

Fausto Masnada

TRA PRESENTE E FUTURO: LE PAROLE DI FAUSTO MASNADA

Due tappe vinte al Tour of the Alps, un successo al Giro d’Italia (6a tappa, Cassino-San Giovanni Rotondo) e una grandissima stagione: Fausto Masnada un anno fa poteva essere catalogato come una delle sorprese, un anno dopo è un’autentica certezza. E pensare che il 26enne, nato a Bergamo, è passato professionista decisamente tardi: merito di quel grande talent-scout chiamato Gianni Savio, che ha di fatto impedito che uno dei migliori talenti del ciclismo italiano chiudesse la sua carriera nei dilettanti. Da lì in poi l’ascesa di Fausto Masnada è stata dirompente, e lo porterà nel 2020 a passare nel World Tour con la CCC. Nel frattempo, però, il bergamasco ha disputato un sontuoso Giro di Lombardia in quella che è stata la sua ultima gara con la divisa dell’Androni Giocattoli-Sidermec: Masnada, che ha animato la corsa con una grande azione ed è passato in testa sul Ghisallo prima di essere riassorbito dal gruppo, ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni al termine della gara. Ecco le sue parole.

Ciao Fausto, il tuo Lombardia ci ha regalato una bellissima fuga, che purtroppo non è andata in porto. Un modo speciale per chiudere una grande stagione…

”Sicuramente. Sapevo che la condizione non era ottimale, ho sofferto nelle scorse gare e allora ho deciso di andare in fuga per onorare al meglio il Giro di Lombardia, che era l’ultima gara stagionale per me ed era molto importante per la squadra. Sono riuscito a centrare la fuga, passare in testa sul Ghisallo e poi purtroppo le energie sono mancate”.

Eri uno dei “ragazzi di casa” (enfants-de-pays, ndr) qui al Lombardia, essendo bergamasco. Cosa significa questa corsa per te?

”Posso dire che è la mia corsa dei sogni. Parte da Bergamo e arriva a Como, e abitando a Bergamo corro senza dubbio sulle strade di casa. La gente mi conosce e tifa per me, è una gara molto importante e sentita”.

Hai ottenuto grandi vittorie e vissuto grandi momenti quest’anno. Quale tra questi ricorderai con maggior piacere?

”Senza dubbio la vittoria al Giro d’Italia, mi è rimasta impressa e non la dimenticherò mai. Il Giro è una corsa speciale, da sogno, e vincendo ho realizzato uno dei miei tanti sogni”.

L’anno prossimo cambierai team, passando alla CCC e correndo nel World Tour. Per cosa ringrazierai sempre l’Androni e il suo staff?

”Se non ci fosse stata l’Androni, probabilmente non avrei mai realizzato l’obiettivo di approdare nel Pro Tour. In questi tre anni mi hanno aiutato a crescere a livello fisico, umano e mentale, imparando dai compagni più esperti e riuscendo a sviluppare le mie qualità. Ora però inizia una nuova sfida, e voglio dare il massimo”.

Correndo nel World Tour disputerai tante corse che sin qui hai solo visto dalla tv. C’è una gara in particolare che vedi adatta alle tue caratteristiche?

”Personalmente vorrei crescere nelle corse a tappe e ampliare i miei orizzonti. Ho corso il Giro d’Italia, vorrei correrlo anche l’anno prossimo e possibilmente mettermi in mostra (in futuro) anche al Tour e alla Vuelta”.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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