Oggi la Vuelta 2017 vive la sua 5a tappa. Andiamo a scoprire quali sono stati i protagonisti di giornata, tra sorprese e delusioni.

Lutsenko vince la 5a tappa della Vuelta (fonte Cycling News)

IL FILM DELLA 5a TAPPA

Altra giornata intensa alla Vuelta di Spagna. Partenza da Benicassim ed arrivo ad Alcossebre. In mezzo 175 chilometri di saliscendi, con cinque Gran Premi della Montagna da scalare. Le pendenze non sono arcigne, ma potrebbero comunque farsi sentire nelle gambe dei corridori nei prossimi giorni. Curiosamente, la vera insidia è rappresentata dal finale, un’ascesa di tre km con una media dell’8% e punte del 20%. Tappa adatta ad azioni da lontano e non è un caso se in testa si forma un gruppo composto da 17 corridori: Julian Alaphilippe (Quick Step), Rubén Fernandez, Marc Soler (Movistar Team), Michael Schwarzmann (Bora-Hansgrohe), Alexis Gougeard (Ag2r La Mondiale), Davide Villella (Cannondale-Drapac), Marco Haller, Matvey Mamykin (Katusha-Alpecin), Matej Mohoric (UAE Team Emirates), Alexey Lutsenko (Astana), Valerio Agnoli (Bahrain-Merida), Jérémy Maison (FDJ), Merhawi Kudus (Dimension Data), Lluis Mas, Héctor Saez (Caja Rural-Seguros RGA), Michel Kreder (Aqua Blue Sport) e Jetse Bol (Manzana-Postobón). Il loro vantaggio si attesta attorno ai 4 minuti. Dietro, nel gruppo Maglia Rossa, il team Sky tiene alta l’andatura, ma non sembra avere fretta di chiudere sui fuggitivi, lasciando intendere che gli attaccanti potrebbero anche conquistare il successo senza minacciare la leadership di Chris Froome. Ai meno 45 ci prova Haller in testa. Dopo una dozzina di km, si forma un terzetto con Mohoric e Lutsenko a far compagnia al ciclista del team Katusha. Il margine sul gruppo di Froome aumenta. Ai meno 25, la corsa si fa esplosiva: Mohoric si stacca dalla testa della corsa, mentre tra i contrattaccanti alle loro spalle iniziano gli scatti. In particolare, si fa notare Alaphilippe, seguito da Soler, Gougeard e Kudus. Questi ultimi riescono ad evadere dal gruppetto, ma rimangono distanti 30″ dalla coppia Haller-Lutsenko. Gli altri sono lontani. Quando inizia la rampa le coppie si scindono: Lutsenko se ne va in solitaria, mentre Kudus saluta la compagnia del corridore dell’Ag2r La Mondiale. Inizia così un lungo testa a testa tra il kazako e l’eritreo della Dimension Data. Lo scalatore africano riesce a recuperare terreno, ma non è sufficiente per riprendere l’avversario. Vince il pupillo di Vinokourov. Kudus secondo, terzo Soler in rimonta. Nel gruppo, Gianni Moscon fa la selezione sull’ultima salita. Froome, Contador e Chaves tra i big riescono a guadagnare. Aru limita i danni, mentre Nibali soffre. L’inglese incrementa il vantaggio in classifica.

IL BORSINO DEI MIGLIORI

Cambia ancora la classifica generale, ma a sorridere è sempre Chris Froome (Team Sky). Il britannico in Maglia Rossa riesce ad allungare sull’ultima rampa, lanciato dall’accelerazione di uno straordinario Moscon. Si ha la sensazione di avere di fronte un “Froomey” al 100% ed in pieno controllo della situazione. Difficile che riesca a mantenere questa condizione fino alla fine della Vuelta, ma in questo momento è altrettanto complesso trovargli un punto debole, scovare un segnale di fatica. In difficoltà gli italiani. Fabio Aru (Astana) non è riuscito ad essere brillante nel finale. Il sardo dà l’impressione di non avere ancora le gambe giuste per uno dei suoi scatti capaci di mettere in crisi anche l’attuale leader della classifica al Tour de France. Gli 11 secondi persi per strada oggi non sono un buon segnale, ma sono più che recuperabili. Peggio è andata a Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), staccato di 26 secondi sul traguardo di Alcossebre. Si è ripetuto il copione di lunedì: sulle salite corte, con pendenze severe, lo Squalo paga dazio. Il distacco da Froome non deve spaventare, vista l’abitudine del siciliano di far la differenza nella terza settimana. Sicuramente, è una batosta che non fa bene al morale e, vista anche la cronometro a favore del britannico, costringe il messinese a non perdere altro terreno e studiare eventuali alternative per far saltare i rivali. Chi sorride sempre di più è Esteban Chaves: il corridore colombiano della Orica sembra l’unico in grado di resistere alle sparate di Froome in salita e nelle prossime tappe potrebbe trovare terreno favorevole per scardinare la resistenza del team Sky.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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