La 19a tappa porta la Vuelta sulle strade di Andorra, con l’arrivo in salita ad Andorra/Naturlandia e una chiusura di tappa sulla carta perfetta per Alejandro Valverde: ecco il film della terzultima frazione, che sorride invece a Simon Yates. 

VUELTA 2018, 19A TAPPA: BIS PER PINOT AD ANDORRA

154.4km che portano la Vuelta ad Andorra, ma soprattutto 154.4km che ci regalano il penultimo arrivo in salita della Vuelta: la 19a tappa della corsa iberica parte dalla pianura di Lleida e arriva ai 2.025m di Andorra/Naturlandia dopo una frazione decisamente atipica, che vede arrivare la salita all’improvviso. Di fatto, si sale solo nei 17.7km del Coll de la Rabassa, che inizia una quindicina di km dopo il confine Spagna-Andorra: prima c’è solo pianura, dopo una salita di 17.7km al 6.6% di pendenza media, con punte iniziali al 13.5% e un finale più soft che sembra disegnato appositamente per la vittoria di Alejandro Valverde. Il gruppo, dopo la beffa di ieri, è guardingo e ci mette molto a far partire la fua: un tentativo con Kwiatkowski, Clarke e Ghebreigzabhier viene riassorbito intorno ai -80km, e poco dopo scattano Thomas (FDJ), Castroviejo (Sky) e van Asbroeck (Education First): il belga si rialza qualche km dopo, lasciando davanti due corridori che vengono tenuti a bagnomaria dal gruppo, tirato da una Movistar che manda il distacco di poco sopra i due minuti.

Ai -35 il vantaggio è di 2’13”, poi la Movistar alza il ritmo e lo dimezza nel giro di 10-15km, andando a riprendere i fuggitivi proprio all’inizio della salita: è lì che c’è il tratto più duro dell’ascesa verso Andorra/Naturlandia, ma nessuno scatta e inizialmente nel gruppo non viene neppure fatta troppa selezione. Il ritmo si alza dopo un paio di km, e si stacca tra gli altri Vincenzo Nibali. A 12km dall’arrivo (quando si stacca Aru), arriva lo scatto a sorpresa di Nairo Quintana, seguito a ruota da Bennett e Kruijswijk: contrattacca Pinot, che va a riprendere i tre fuggitivi (da cui si stacca Bennett), e poco dopo parte anche Simon Yates. Lo scatto della maglia rossa è bruciante, manda in crisi tantissimi big e lascia sul posto Alejandro Valverde: il folletto di Bury riprende tutti in 100m, e dà un importante cambio di ritmo all’azione dei tre attaccanti. Il vantaggio sale subito a 19”, e così la Movistar ferma Quintana per aiutare Valverde: un’azione che si dimostrerà disastrosa, dato che Nairo finisce col forare poco dopo e don Alejandro lo aspetta per avere qualcuno che possa tirarlo. E così, a 5km dall’arrivo, Pinot-Yates-Kruijswijk hanno un minuto di vantaggio sui rivali: il vantaggio non scende mai, e non appena si arriva nel tratto finale sopra i 2mila metri Valverde va in crisi come di consueto (El Imbatido soffre l’alta quota), senza avere nessuno che possa aiutarlo. Il risultato è una Caporetto che di fatto consegna la Vuelta a Simon Yates. La tappa viene vinta da Thibaut Pinot, che scatta per assicurarsi la vittoria, la seconda in questa Vuelta: Yates chiude a 5”, Kruijswijk a 13”, mentre Lopez, Uran e Mas arrivano a 52”, con Kelderman a 1”01” e Valverde a 1’12”. Malissimo Quintana, che complice il lavoro da gregario chiude a 1’48”: solo 2’20” di ritardo per un sorprendente De Marchi, migliore degli italiani. Brambilla chiude a 5’20”, Aru a 5’58”, Nibali a 14 minuti.

VUELTA 2018: YATES IPOTECA LA VITTORIA, DOMANI UNA TAPPA INFERNALE

Simon Yates, dopo una Vuelta corsa con estrema intelligenza, ha attaccato al momento giusto e nella tappa giusta, e con l’azione odierna di fatto ipoteca la vittoria con due tappe d’anticipo. Il britannico della Mitchelton-Scott vola a 1’38” di vantaggio su Valverde, che domani potrebbe anche perdere il secondo posto da Kruijswijk, distante 1’58” dal leader: l’olandese supera Enric Mas, che ora è quarto a 2’15” con Lopez a 2’29”. Sesto Quintana a 4’01”, precedendo nella top-10 Pinot (5’22’), Uran (5’29”), Izagirre (6’30”) e Gallopin (7’21”). Il miglior italiano nella generale resta Brambilla, ora 14° a 16’56” dal leader.

Domani la corsa vivrà l’ultimo arrivo in salita, con una tappa mostruosa e infernale. Si parte da Escaldes-Engordany e si arriva ai 1400m del Coll de Gallina/Santuario de Canolich dopo 97.4km nei quali non c’è un metro di pianura. I corridori affrontano appena partiti il Coll de la Comella (4.3km all’8.7%), poi salgono sul Coll de Beixalis (7.1km all’8%), sul Coll de Ordino (9.8km al 7.1%), nuovamente sul Coll de Beixalis e sul Coll de la Comella da un versante più agevole (3.6km al 6.3%). Infine, l’ascesa conclusiva verso il Coll de Gallina, 3.5km all’8.7% di pendenza media con punte all’11%: qui si deciderà la classifica generale, e chi starà male prenderà una bella imbarcata.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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