La Vuelta vive l’ultimo arrivo in salita: il Coll de Gallina deciderà la classifica generale finale del grande giro iberico, e tanti big provano l’assalto al podio. Il film della 20a tappa.

Enric Mas con Alberto Contador: Albertino, che l’aveva ”cresciuto” nella Fundacion Contador, l’ha definito il suo erede

VUELTA 2018, 20A TAPPA: VITTORIA E PODIO NELLA GENERALE PER ENRIC MAS

La Vuelta si conclude, di fatto (domani la passerella a Madrid), con una tappa mostruosa e infernale. Si parte da Escaldes-Engordany e si arriva ai 1400m del Coll de Gallina/Santuario de Canolich dopo 97.4km nei quali non c’è un metro di pianura. I corridori affrontano appena partiti il Coll de la Comella (4.3km all’8.7%), poi salgono sul Coll de Beixalis (7.1km all’8%), sul Coll de Ordino (9.8km al 7.1%), nuovamente sul Coll de Beixalis e sul Coll de la Comella da un versante più agevole (3.6km al 6.3%). Infine, l’ascesa conclusiva verso il Coll de Gallina, 3.5km all’8.7% di pendenza media con punte al 15%: qui si deciderà la classifica generale, e chi starà male prenderà una bella imbarcata. Il gruppo si sfalda già sulla primissima salita, dove salutano la compagnia i velocisti, e si forma il primo attacco: Nibali fa parte della fuga, con Majka (Bora), Kwiatkowski e De La Cruz (Sky) e De Gendt (Lotto-Soudal). A loro si aggiungono Izagirre (Bahrain), Cataldo e Fraile (Astana), Roche (BMC), Oliveira (Movistar), Ghebreigzhaber (Dimension Data), Woods (Education First), Mollema (Trek) e i fratelli Herrada (Cofidis): 16 corridori tra i quali non c’è Fabio Aru, che si rialza dopo un timido tentativo e perde le ruote del gruppo, mentre i 16 in testa vanno all’assalto della tappa e prendono 3′ di vantaggio. Il gruppo viene tirato a ritmo blando dalla Mitchelton-Scott, e cambia passo quando passa in testa l’Astana.

Miguel Angel Lopez vuole tentare l’assalto al podio, e per farlo deve guadagnare quasi un minuto: ecco perchè manda in testa i suoi a tirare, portando il vantaggio sotto il minuto, e si muove sulla seconda ascesa al Coll de Beixalis. Il colombiano viene aiutato da Cataldo e Fraile, ma non ci crede, e nel mentre il gruppo riassorbe lui e la fuga, con Majka ultimo a mollare. A quel punto, occorre rompere gli indugi nel gruppetto dei big, e ci prova Nairo Quintana: il vicecapitano della Movistar attacca in discesa e viene subito ripreso, poi si muove con Lopez sul Coll de la Comella. Il duo colombiano prende 15” di vantaggio, ma Yates non ci sta e si porta subito sotto con Mas: il quartetto guadagna circa 30”, poi Mas e Lopez rilanciano e Yates decide di salire del suo passo e godersi la tappa che lo porterà a vincere la Vuelta. Nel mentre, la Movistar ferma Quintana per aiutare Valverde, che nonostante il lavoro di Carapaz è scivolato a 50”: lo spagnolo crolla non appena si arriva a pochi passi dall’inizio del Coll de Gallina, andando in crisi nera e venendo tenuto in piedi dal compagno. Così facendo, don Alejandro saluta il podio, con Mas-Lopez candidati a prendersi secondo e terzo posto alle spalle di Simon Yates, visto che anche Kruijswijk va in difficoltà: Mas e Lopez tengono alle loro spalle Simon Yates, e vanno a giocarsi la tappa. I due parlottano, probabilmente lo spagnolo esterna a Superman la propria volontà di vincere, e alla fine lo beffa in una volata tirata: vittoria per Enric Mas, che sarà anche secondo nella generale, con Lopez secondo e Simon Yates terzo a 23”. Quarto Pinot, che regola Uran e chiude a 54”, con Kruijswijk staccato di 1”15” e preceduto anche da Kelderman (1’11”): De La Cruz arriva a 2’17”, mentre Valverde chiude a 3’09” venendo scortato da Quintana, e saluta malamente il podio dopo una tappa breve, ma stupenda. Miglior italiano di giornata Formolo, che chiude 18° a 5’31”: male Brambilla, che chiude a 13’23”, mentre Nibali arriva a 15’19”. Disarmante Fabio Aru, che aveva mollato malamente ai -59, mentre Albasini stava tirando a ritmo blando, e chiude 134° a 32’21”: solo 30” meglio di Elia Viviani e degli ultimissimi velocisti.

VUELTA 2018: SIMON YATES CONQUISTA LA VITTORIA, MAS E LOPEZ SUL PODIO

La tappa odierna, nonostante i suoi 97.4km, ribalta la classifica generale e il podio della Vuelta. La vittoria, come ampiamente previsto, va a quel Simon Yates che è stato fantastico per come ha controllato e gestito la corsa in ogni tappa, dimostrando di aver imparato dalla scoppola del Giro: il corridore della Mitchelton-Scott vince il primo grande giro, fa fare 3/3 alla Gran Bretagna (Froome al Giro, Thomas al Tour, Yates alla Vuelta) e conquista il quinto GT consecutivo per sua Maestà la regina (Tour-Vuelta 2017, Giro-Tour-Vuelta 2018). Con lui sul podio (un podio giovane: 26 anni Yates, 23 Mas, 24 Lopez) salgono Mas, che chiude secondo a 1’46” confermando le ottime cose fatte vedere l’anno scorso e consacrandosi a futuro campione del ciclismo spagnolo, e Miguel Angel Lopez: il colombiano è terzo a 2’04”, e disarciona dal podio Kruijswijk e Valverde. L’olandese chiude quarto a 2’54”, lo spagnolo invece è quinto con 4’28” di ritardo (era secondo stamattina): completano la top-10 Pinot (5’57”), Uran (6’07”), Quintana (8° a 6’51”), Izagirre (11’09”) e Kelderman (11’11”), che manda fuori dalla top-10 Gallopin (11° a 12’10”). Esce invece dalla top-15 Gianluca Brambilla: chiuderà la Vuelta al 16° posto con mezz’ora esatta di ritardo, e da miglior italiano. 21° Formolo a 56’49”, 23° invece Aru a 1h03’07”, mentre Nibali chiude 59° a 2h08’35” dopo una Vuelta vissuta come un allenamento in altura.

Domani la corsa vivrà la classica passerella: 100.8km da Alcorcon a Madrid che porteranno alla volata conclusiva, con l’ultima sfida tra Viviani, Sagan e gli altri sprinter. Tutte le classifiche sono definite: maglia rossa e maglia bianca della combinata a Simon Yates, maglia verde a Valverde, maglia a pois di miglior scalatore a De Gendt.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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