La Vuelta 2018 si conclude con la consueta passerella a Madrid, l’ultima sfida tra Elia Viviani e Peter Sagan, e la grande festa di Simon Yates: ecco il resoconto dell’ultima frazione della corsa iberica. 

Elia Viviani

VUELTA 2018, 21A TAPPA: VIVIANI BATTE TUTTI A MADRID

Cosa c’è di meglio di una tappa completamente piatta per concludere un grande Giro? Probabilmente nulla, e anche la Vuelta segue il copione, dando vita alla più classica delle passerelle: 100.9km totalmente piatti portano i corridori da Alcorcon a Madrid, e vengono affrontati con grande calma e tranquillità dal gruppo, vista anche la partenza nell’ora della siesta (verso le 17.30): inizialmente si passeggia in gruppo e si festeggia, con la classica foto di rito della Mitchelton-Scott del vincitore Simon Yates e la bellissima immagine dei tre componenti del podio (Yates, Mas, Lopez) che pedalano l’uno al fianco dell’altro, poi si entra a Madrid. E qui inizia il circuito di 5.9km da ripetere per 12 volte: il gruppo concede a Igor Anton, che chiuderà qui la sua carriera, di passare per primo all’ingresso in città e nel primo arrivo sul traguardo, poi iniziano gli attacchi. Il primo tentativo porta la firma di De Marchi (BMC), Machado (Katusha), Bol (Burgos-BH), Chetout e Rossetto (Cofidis) e Iturria (Euskadi), che vengono ripresi dopo pochi km: ai -44 ecco il tentativo più convinto, con Rubio (Burgos-BH), Rosskopf (BMC), Garikoitz Bravo (Euskadi) e Stalnov (Astana), che arrivano anche a 25” di vantaggio. Il gruppo controlla e la Lotto-NL tira, tenendo gli attaccanti a 15” di vantaggio.

Si stacca Stalnov per una foratura, ma i tre davanti non mollano e restano in testa a due giri dalla fine, mantenendo un ritmo elevato che gli consente di mettersi in mostra e reggere all’inseguimento del gruppo. Il terzetto molla ai -8km, venendo ripreso poco prima dell’inizio dell’ultimo giro: davanti tira la Bora, che va ad annullare anche l’ultimo tentativo operato da un corridore dell’Ag2r. Il plotone tira a 60km/h e a folle velocità, con un grande caos e un ritmo altissimo che porta il treno-Quickstep ad andare oltre i 70 all’ora: tutti vogliono prendere l’ultima curva in testa, e così facendo Viviani e Sagan restano indietro. Ci prova Bennati, che tenta di sorprendere tutti, ma senza riuscirci: la volata viene lanciata ai 300m e sembra premiare van Poppel, ma Elia Viviani parte ”da casa sua” e supera tutti con una volata fantastica e uno sprint fuori dal comune: terza vittoria alla Vuelta per Elia, e 18° successo nel 2018. Precede Sagan, Nizzolo e van Poppel.

VUELTA 2018: VITTORIA ”IN ROSA” PER GIORGIA BRONZINI. E YATES ESULTA A MADRID

A margine della Vuelta al maschile, nel primo pomeriggio si è corsa la consueta prova parallela al femminile. Dopo il Giro femminile, l’anno scorso è stata lanciata La Course by Tour de France, con una tappa piana e l’Izoard, e quest’anno ASO ha dato vita al Madrid Challenge by La Vuelta 2018. Una corsa al femminile che è stata divisa così: cronosquadre e poi 100km con volata a Madrid. E la volata ha sorriso ai colori italiani, visto che ha trionfato Giorgia Bronzini, brava a battere Sarah Roy e la tedesca Backer: l’azzurra ed ex campionessa del mondo, che si ritirerà a fine stagione, può esultare, e può gioire anche Ilaria Sanguineti per il suo quarto posto. Vittoria nella Madrid Challenge, però, per l’olandese van Dijk: il successo della sua Sunweb nella crono a squadre le ha consegnato il successo. Giorgia Bronzini completa una buona giornata per gli azzurri: Sonny Colbrelli ha infatti vinto la Coppa Bernocchi, bissando il successo di Gianni Moscon nella Coppa Agostoni di ieri.

Ma torniamo alla Vuelta, e all’arrivo in parata a Madrid: la tappa odierna ovviamente non cambia nulla nella generale, e Simon Yates può esultare. Il britannico vince il primo grande giro con 1’48” su Enric Mas e 2’04” su Lopez, in un podio giovanissimo e ricco di talento (26-23-24 anni): quarto Kruijswijk e quinto Valverde, che ottiene la decima top-10 in carriera alla Vuelta e centra il suo personale record, nonostante la grande delusione per il podio sfumato (era secondo). Non cambiano neppure le maglie: per Yates maglia rossa e maglia bianca della combinata, per Valverde la maglia verde della classifica a punti, per De Gendt la maglia a pois di miglior scalatore.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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