Com’era già accaduto un paio di giorni fa, una tappa apparentemente pianeggiante e destinata allo sprint ha un esito differente e viene caratterizzata dal vento: fatica e ritmi alti alla vigilia dell’ultimo arrivo in salita della Vuelta 2019.

VUELTA 2019, 19A TAPPA: REMI CAVAGNA TRIONFA A TOLEDO

Tappa pianeggiante e destinata allo sprint, ma che regalerà emozioni insperate per “colpa” del vento e della fuga: la 19a frazione della Vuelta 2019 parte da Avila e arriva a Toledo, e sembra fatta per i velocisti. Un’unica salita, l’Alto de Paramera che misura 12km al 2.5% di pendenza, poi tanta pianura e un ultimo km in salita a rendere il finale di tappa più piccante. Come sempre, scatta una fuga, composta da dieci uomini: Dillier (Ag2r), Novak (Bahrain), Cavagna (Quickstep), Craddock (Education First), Armirail (FDJ), Grmay (Mitchelton), O’Connor (Dimension Data), de la Cruz (Ineos), Arndt (Sunweb) e Stetina (Trek). Il gruppo maglia rossa inizialmente li fa andare a oltre tre minuti di vantaggio, poi accorcia grazie all’azione di Caja Rural (per Aranburu, fresco di firma con Astana), Bora, CCC e Lotto-Soudal e si porta a 1’30” di distacco. Momenti di tensione intorno ai -60km dall’arrivo di Toledo, quando una caduta coinvolge anche Roglic e Lopez: lo sloveno tira in prima persona mentre la Movistar (poco sportivamente) si lancia a tutta per provare a staccarlo, prima che Alejandro Valverde fermi i suoi. Gruppo che si ricompatta nonostante il ritiro di Tony Martin e Marco Marcato (uomini importanti per Roglic e Pogacar), mentre la fuga vola a 1’50” di vantaggio.

Ai -30km la Bora prova a creare un ventaglio e Roglic viene sorpreso, ma poi riesce a rientrare: il forte vento laterale è un fattore importante, ma non viene sfruttato del tutto per i numerosi cambiamenti di scenario. Nella fuga attacca Remi Cavagna, che stacca gli ex compagni d’attacco e insegue la vittoria di tappa: il francese guadagna all’incirca 20”, poi aumenta il suo margine alzando progressivamente il ritmo. Ai -20km il gruppo si trova a 1’55”, poi accorcia fino a tornare appena sopra il minuto. I saliscendi del finale favoriscono però il gruppo, che torna ad avere all’incirca 50” di ritardo da Cavagna: partono all’inseguimento dalla fuga Craddock, Arndt e Armirail, che si portano a 27” dal leader della tappa, col gruppo dei big a 40”. Il gruppo continua a forzare e riprende i tre inseguitori, iniziando la salita con 29” di ritardo da Remi Cavagna, che fatica enormemente sulle pendenze al 15% dell’arrivo, ma resiste: dopo un anno (Pinot ad Andorra, 19a tappa), un francese torna a vincere alla Vuelta, per quella che è la 61a vittoria stagionale della Deceuninck-Quickstep. Secondo a 5” Sam Bennett, che precede Stybar, Gilbert e Valverde: Roglic e gli altri big arrivano a 8”.

VUELTA 2019: DOMANI L’ULTIMO ARRIVO IN SALITA, VALVERDE ROSICCHIA 3”

Alejandro Valverde rosicchia così tre secondi agli altri big, ma non cambia molto nella classifica generale. Primoz Roglic resta maglia rossa con 2’47” sull’Imbatido, con Nairo Quintana terzo a 3’31” e Miguel Angel Lopez quarto a 4’17”: quinto Pogacar a 4’49”, seguito da Majka, Kelderman e Hagen. Domani la Vuelta 2019 vivrà il suo ultimo arrivo in salita, che sancirà la classifica definitiva dell’ultima grande corsa a tappe. Si parte da Arenas de San Pedro e si arriva a Plataforma de Gredos dopo 190.4km ricchi di salite, che però non brillano per le pendenze eccessive: i corridori dovranno affrontare Puerto de San Bernardo (18.4km al 4.4%), Puerto de Serranillos (9km al 4.8%), Alto de Navatalgordo (3km al 7.2%), Puerto de Chia (3km al 4%) e Puerto de Pena Negra (14.2km al 5.9%) prima dell’ascesa finale verso Plataforma de Gredos, una salita di 9.4km al 3.8% sulla quale non sarà facile far selezione.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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