Dopo il successo di Sam Bennett nella giornata di ieri, la Vuelta 2019 vive un nuovo arrivo in salito sul Santuario de Acebo: riuscirà Primoz Roglic ad allungare ulteriormente sugli altri big della generale?

VUELTA 2019, 15A TAPPA: VITTORIA PER KUSS, ROGLIC E VALVERDE GUADAGNANO

Dopo il successo di Sam Bennett, padrone delle volate in questo 2019 e in questa Vuelta, la corsa a tappe spagnola vive un nuovo arrivo in salita. I corridori affrontano i 154.4km da Tineo a Santuario del Acebo, con quattro GPM: si parte col Puerto del Acebo (8.2km al 7.1%), per proseguire con Puerto del Connio (11.7km al 6.2%) e Puerto del Pozo de las Mujeres Muertas (11.3km al 6.8%), e infine tornare sul Puerto del Acebo, che viene affrontato da un altro versante, molto più duro. La salita conclusiva è lunga 7.9km, con pendenza media al 9.7% e punte al 15%: gli ultimi 3-4km sono sempre sopra il 10%, e si arriva a 1.200m. La tappa parte a ritmo forsennato, con l’attacco della Movistar in testa al gruppo sulla prima salita: Primoz Roglic rischia di restare senza compagni, e tutti pensano che l’attacco sia volto al movimento da lontano di Valverde o Quintana. A sorpresa però si muove Marc Soler, che dà vita a un’azione composta da 17 corridori e conquista i punti del GPM: il gruppo inizialmente tiene la fuga a 30”, ma poi la fa andare a 3′ di vantaggio. I fuggitivi sono Soler (Movistar), Jauregui (Ag2r), Izagirre (Astana), Padun (Bahrain), Poljanski (Bora), Craddock (Education First), Armée (Lotto-Soudal), Grmay (Mitchelton), O’Connor (Dimension Data), Geoghegan e Kiryienka (Ineos), Kuss (Jumbo-Visma), Navarro e Guerreiro (Katusha), Herrada (Cofidis), Rodriguez e Samitier (Euskadi-Murias).

Dopo qualche km rallenta ulteriormente il gruppo e il vantaggio supera i 4′: sul Puerto de las Mujeras Muertas attacca Samitier, che viene seguito da O’Connor e Navarro. Ritmo blando per il gruppo, tirato dalla Jumbo-Visma: nel plotone ci sono ancora dei velocisti, e nessuno (nè Astana, nè Movistar) prova a rendere dura la vita a Primoz Roglic. I fuggitivi iniziano l’ascesa verso il Santuario de Acebo con oltre cinque minuti di vantaggio, e proprio a inizio salita si muove l’Astana: trenata del team kazako che riduce il gruppo a 25 unità. Nella fuga, invece, attacco di Kuss, che sorprende e stacca Soler e gli altri favoriti. Il primo a muoversi tra i big è Alejandro Valverde, che fa una bellissima azione: risponde presente Roglic e i due prendono venti secondi sui rivali, con la pedalata davvero agile dello sloveno, che è in forma strepitosa. Il vantaggio resta di venti secondi sugli altri big, e su un gruppetto tirato da Fuglsang, che fa selezione: restano in cinque, col danese e Lopez affiancati da Majka, Quintana e Pogacar. Nairo è in difficoltà e crolla, perdendo le ruote dei migliori. In testa alla tappa c’è sempre Sepp Kuss con 30” su Guerreiro e Geoghegan, mentre viene fermato Soler per aiutare Roglic e Valverde, che hanno 35” su Pogacar, Lopez e Majka e 1′ su Quintana. Nessuno va a riprendere Sepp Kuss, che festeggia prima del tempo dando il cinque ai tifosi presenti dietro le transenne: lo statunitense regala la 44a vittoria stagionale alla Jumbo-Visma, la prima per lui in un grande giro. Precede di 39” Guerreiro e Geoghegan, con Oscar Rodriguez quarto: chiudono a 2’14” Roglic e Valverde, mentre Lopez e Pogacar arrivano in tandem a 2’55” e Quintana chiude attardato a 3’50” nel gruppetto con Kelderman.

VUELTA 2019: LA NUOVA CLASSIFICA, DOMANI SI SALE ANCORA

Primoz Roglic resta il padrone della Vuelta, e mantiene la maglia rossa con 2’25” su Alejandro Valverde, suo compagno d’attacco oggi. Terzo Tadej Pogacar con 3’42” di ritardo, mentre Miguel Angel Lopez è quarto a 3’59” e Nairo Quintana resta quinto a 5’09”: completano la top-10 Majka (+7’14”), Edet (+9’04”), Kelderman (+9’15”), Hagen (+9’44”) e Pernsteiner (+11’38”). Domani si sale ancora coi 144.4km da Pravia all’Alto de la Cubilla/Lena, nella frazione che precederà il riposo a Burgos: i corridori affronteranno Puerto de San Lorenzo (10km all’8.5%), Alto de la Cobertoria (8.3km all’8.2%) e l’ascesa finale, che è lunga 17.8km con pendenza media al 6.2% e punte all’8%. 

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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