La Vuelta 2019 vive la 20a e penultima tappa, con l’ultimo arrivo in salita sull’agevole ascesa verso Plataforma de Gredos in una frazione con sei GPM. Occhi puntati su Primoz Roglic, che conquista il suo primo grande giro.

VUELTA 2019, 20A TAPPA: ASSOLO DI POGACAR, CHE VOLA SUL PODIO. ESULTA ROGLIC

Dopo il successo di Remi Cavagna a Toledo, la Vuelta 2019 vive il suo ultimo arrivo in salita e la tappa che deciderà la composizione del podio e della classifica generale. Si parte da Arenas de San Pedro e si arriva a Plataforma de Gredos dopo 190.4km ricchi di salite, che però non brillano per le pendenze eccessive: i corridori dovranno affrontare Puerto de San Bernardo (18.4km al 4.4%), Puerto de Serranillos (9km al 4.8%), Alto de Navatalgordo (3km al 7.2%), Puerto de Chia (3km al 4%) e Puerto de Pena Negra (14.2km al 5.9%) prima dell’ascesa finale verso Plataforma de Gredos, una salita di 8,6km al 3.8% sulla quale non sarà facile far selezione. Com’è consuetudine, la tappa viene inizialmente scandita da una fuga, composta da nove uomini: Padun (Bahrain), Docker (Education First), Morabito (FDJ), Howson (Mitchelton), Guerreiro (Katusha), Henao (UAE), Edet (Cofidis), Iturria e Samitier (Euskadi). Il gruppo, tirato dalla Jumbo-Visma sotto la pioggia incessante, tiene i fuggitivi a un minuto circa e stoppa il tentativo di rientro di Lawson Craddock. Le salite scremano il gruppo dei fuggitivi, e davanti rimangono solo in quattro, con Guerreiro affiancato da Edet, Samitier e Howson: nessuno di loro può scalfire la maglia a pois di Bouchard, che conquisterà così la classifica scalatori. Sull’Alto de Navatalgordo la Jumbo-Visma rallenta nettamente e fa lievitare il vantaggio: arriva anche Geoghegan Hart dopo una grande azione solitaria, e il margine dei cinque fuggitivi schizza a 4’10”. I fuggitivi rischiano dunque di arrivare in fondo, e dunque si muove l’Astana, che sul Puerto de Chia fa tornare il vantaggio intorno ai tre minuti. Gli uomini di Miguel Angel Lopez non vogliono far arrivare la fuga, e intanto provano a guadagnare sugli altri big creando un ventaglio nel tratto che porta verso il Puerto de Pena Negra: reagiscono la Movistar e Roglic, ben protetto stavolta dai compagni di squadra.

All’inizio del Puerto de Pena Negra, il gruppo maglia rossa è a 2’27” dai fuggitivi, ma Fuglsang e gli Astana fanno un lavoro mostruoso e dimezzano il margine: quando mancano otto km alla vetta attacca a sorpresa Miguel Angel Lopez, subito seguito da Roglic, Quintana, Valverde e Pogacar, mentre rientrano in un secondo tempo Majka, Hagen e altri protagonisti. Restano in testa alla corsa Guerreiro e Geoghegan, con 45” sul gruppo: Fuglsang fa un’altra trenata, poi lascia tutto a Miguel Angel Lopez. Il ritmo del colombiano però non è selettivo, e allora ecco lo scatto secco di Tadej Pogacar, che guadagna subito 20”: prova a partire in contropiede Valverde, poi però si ferma inspiegabilmente e lascia la testa del gruppo prima a Quintana e poi a Soler e Pedrero, rientrati proprio per il rallentamento del ritmo. Intanto Pogacar rilancia continuamente l’azione, va a riprendere i due fuggitivi e li stacca: il suo ritmo è nettamente superiore a quello del gruppo, tirato da Soler e Pedrero che si erano staccati, e lo sloveno scollina con un vantaggio di 1’40” da gestire nel tratto in discesa e falsopiano prima dell’ascesa verso Plataforma de Gredos. Lo sloveno si difende, e attacca la salita col medesimo margine, perchè nè Lopez, nè la Movistar (tira solo Pedrero) fanno la differenza prima dell’inizio della salita. E non la fanno neppure in salita, perchè dopo l’ennesima trenata di Fuglsang, Miguel Angel Lopez si ferma. Attacca per primo Pernsteiner, poi tocca alla Bora muoversi per Majka e davanti restano in pochi, con Tadej Pogacar che mantiene 1’35” di vantaggio. In discesa rientrano tutti sul gruppo maglia rossa e riparte Pernsteiner, poi prova lo scatto Alejandro Valverde per difendere la seconda posizione nella generale: restano a ruota Roglic e Majka, mentre crolla Lopez. Nessuno ormai può andare a riprendere Tadej Pogacar, che va a vincere la terza tappa in questa Vuelta dopo un assolo di oltre 40km: il 20enne sloveno precede di 1’32” Alejandro Valverde, che arriva davanti a Majka e Pernsteiner, mentre Roglic ha un leggero cedimento e arriva a 1’41”, con Quintana a 1’56” e Miguel Angel Lopez a 2’12”. Primoz Roglic vince la Vuelta, Valverde e Pogacar saranno sul podio con lui.

VUELTA 2019: VINCE LA CORSA, LA CLASSIFICA FINALE. DOMANI LA PASSERELLA A MADRID

Primoz Roglic fa dunque la storia, vincendo il suo primo grande giro e diventando il primo sloveno a vincere un GT: la Vuelta 2019 è sua, a parziale risarcimento di quel Giro che gli era sfuggito dalle mani per la marcatura su Nibali e le condizioni fisiche non ottimali dopo i problemi di stomaco e due cadute. Roglic vince la Vuelta, e precede sul podio Alejandro Valverde e Tadej Pogacar: il campione del mondo chiude a 2’33”, lo sloveno è terzo a 2’55” e conquista ovviamente la maglia bianca dopo il numero odierno. Quarto Nairo Quintana a 3’46”, quinto uno spento Lopez a 4’48”: seguono Majka (+7’33”), Kelderman (+10’04”), Hagen (+12’54”), più staccati gli altri. Domani la consueta passerella di fine Vuelta, coi 106.6km da Fuenlabrada a Madrid e lo scontato sprint: esulterà Roglic per la maglia rossa, e lo sloveno conquista anche la maglia verde, mentre Pogacar vestirà la maglia bianca e Bouchard la maglia a pois. 

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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