Il corridore dell’Astana si prende la sedicesima tappa davanti a Tao Geoghegan Hart (Ineos) e Luis Leon Sanchez (Astana). Lo sloveno rintuzza gli attacchi degli avversari.

La gioia di Jakob Fuglsang (RSI)

Jakob Fuglsang aspettava questo giorno da almeno due mesi. Ad inizio luglio, il danese dell’Astana era candidato ad un ruolo da protagonista assoluto al Tour de France, sulla scia del trionfo alla Liegi e di un Delfinato straordinario. Le cadute si sono rivelate fatali per le sue ambizioni, ma non gli hanno impedito di provare a rifarsi alla Vuelta. E Fuglsang, da combattente vero, non ha deluso. Suo il sigillo sulla sedicesima tappa, trionfando sull’Alto di Cubilla. Alle sue spalle si piazzano Tao Geoghegan Hart (Ineos) ed il compagno di squadra Luis Leon Sanchez. Primoz Roglic difende la maglia rossa e guadagna ancora terreno sull’immediato inseguitore, Alejandro Valverde. Lo sloveno della Jumbo-Visma è padrone indiscusso della corsa spagnola.

LA TAPPA

La sedicesima frazione della Vuelta è relativamente corta, con una lunghezza di 140 km. A spaventare i corridori è l’altimetria, con ben tre Gran Premi della Montagna. Da Pravia si arriva sull’Alto di Cubilla, salita infinita, lunga 17,8 chilometri, ma complessivamente pedalabile con una pendenza media del 6,2%. Gli uomini di classifica gestiscono le forze per l’ultima ascesa di giornata. Prima c’è spazio per gli attaccanti. Chilometro dopo chilometro, la fuga assume dimensioni enormi e consistenti, con 21 uomini in testa: Imanol Erviti (Movistar Team), Geoffrey Bouchard (Ag2r La Mondiale), Jakob Fuglsang, Luis León Sánchez (Astana Pro Team), Mark Padun (Bahrain-Merida), Rémi Cavagna, James Knox, Max Richeze, Philippe Gilbert (Deceuninck-Quick Step), Romain Seigle (Groupama-FDJ), Thomas de Gendt (Lotto-Soudal), Damien Howson (Mitchelton-Scott), Amanuel Ghebreizhabier (Team Dimension Data), Tao Geoghegan Hart (Team Ineos), Nikias Arndt (Team Sunweb), Gianluca Brambilla, Nikias Eg (Trek-Segafredo), Valerio Conti (UAE Team Emirates), Ángel Madrazo (Burgos BH), Fernando Barceló, Mikel Bizkarra (Euskadi-Murias). La Jumbo-Visma del leader Primoz Roglic controlla la gara, ma nel finale preferisce controllare eventuali scatti da parte degli altri uomini di classifica. Le salite assottigliano la fuga, ma sull’Alto di Cubilla è lotta vera. Ad accendere la miccia ci pensa Sanchez che fa selezione anche per favorire un eventuale contropiede del compagno Fuglsang. Il danese non si fa pregare ed attacca, seguito da Brambilla. La resistenza dell’italiano della Trek Segafredo dura fino ai meno 4, poi il vincitore della Liegi prosegue in solitaria e si impone nella sedicesima tappa, nonostante il disperato recupero di Geoghegan Hart, secondo sul traguardo. Tra i big ci prova Miguel Angel Lopez (Astana), subito ripreso da Alejandro Valverde (Movistar), Tadej Pogacar (UAE Emirates), Rafal Majka (Bora Hansgrohe) e Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Salta definitivamente Nairo Quintana. Ai meno 3 è ancora il colombiano dell’Astana a provare l’affondo decisivo. Pogacar, Majka e Roglic non gli lasciano spazio. Cede terreno e secondi preziosi Alejandro Valverde. E’ forse il segnale della resa definitiva. La maglia rossa parla sempre più sloveno.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

    Potrebbero anche piacerti...

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *