Coppa del Mondo di combinata nordica: sta per prendere il via la trentaseiesima edizione. Sarà doppietta per il giapponese Akito Watabe o qualcuno riuscirà a detronizzarlo? 

Akito Watabe, fonte foto pagina Facebook FIS

TORNA LA COPPA DEL MONDO DI COMBINATA NORDICA

24 novembre 2018: segnatevi la data, perché la Coppa del Mondo di combinata nordica sta per tornare. La disciplina regina, la Individuale Gundersen, prevede la combinazione di salto e sci di fondo, con la gara di fondo di 10 km che sarà ad inseguimento. In sostanza si parte scaglionati in base al punteggio ottenuto nella prova di salto: il tempo di partenza lo decide la classifica del trampolino, mentre il vincitore finale sarà colui che taglierà per primo il traguardo della gara in linea.

Esistono però anche altre due discipline. Nella prima di queste si parte con la prova di fondo in linea, dove il vincitore guadagna 120 punti ed il distacco dei suoi avversari si trasformerà in malus: ad ogni minuto di differenza dal tempo del vincitore verranno sottratti 15 punti. Colui che al termine della gara di salto avrà più punti in classifica sarà il vincitore.

L’altra disciplina è a squadre: ogni nazione avrà quattro atleti che si sfideranno secondo la modalità dell’Individuale Gundersen. Due salti per atleta, combinazione del punteggio della gara dal trampolino, conversione del distacco in tempo di partenza dal primo e prova di fondo che sarà una staffetta 4×5 km.

CHI TOGLIERÀ LO SCETTRO A WATABE?

Il favorito numero uno, al momento, sembra essere il campione uscente Akito Watabe. Il giapponese ha dominato la passata stagione di Coppa del Mondo trionfando con 1495 punti, staccando di ben 362 punti il più diretto rivale, il norvegese Jan Schmid. Occhio, però, alla Germania: Pyeongchang la squadra tedesca ha fatto bottino pieno, vincendo l’oro con Frenzel nella prima Gundersen (HS 109 + 10 km), bissando il risultato nella seconda prova con Rydzek e chiudendo al primo posto anche la gara a squadre (Frenzel, Geiger, Rießle e Rydzek i mattatori).

Sembrano più staccati, invece, gli italiani: Pittin, il rientrante Costa e gli altri azzurri dovranno sudare le proverbiali sette camicie per impensierire i candidati numeri uno. Migliorando però le gare di salto, la top ten potrebbe non essere così lontana.

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Gabriele Burini
Studente di lingue e culture straniere all'Università di Perugia. Volevo fare il calciatore, mi sono dovuto accontentare di raccontare lo sport

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