Nonostante le ottime premesse che accompagnavano questi World Equestrian Games 2018 di Tryon (USA), l’Italia torna a casa con solo 3 medaglie e nessun pass per Tokyo 2020. Il resoconto della spedizione.

Lorenzo Lupacchini e Silvia Stopazzini, campioni Europei e Mondiali nel volteggio (fonte foto: longines.it)

TANTI BUONI PROPOSITI, MA RISULTATO NEGATIVO

Difficile dare un giudizio sul Mondiale appena trascorso: l’Italia, infatti, tra le favorite al World Equestrian Games 2018 di Tryon, torna dagli Stati Uniti con più dubbi che certezze. Zero i pass per Tokyo 2020 strappati, e questo è un dato che deve far riflettere: riuscire a qualificarsi già ora alle Olimpiadi in Giappone era l’obiettivo di questa competizione, che tuttavia viene fallito clamorosamente, nonostante un buon avvio di competizione. La fase centrale del torneo ci riserva diverse sorprese e delusioni, che pregiudicano di fatto la buona riuscita della spedizione.

Gli Azzurri partono benissimo nella prima giornata, con uno splendido sesto posto nel reining a squadre ottenuto da Pierluigi Chioldo, Gennaro Lendi, Manuel Cortesi e Marco Midili: 659.5 punti totali, una ventina di lunghezze dagli USA d’oro e solo 7 punti dalla medaglia di bronzo tedesca.
Salta invece, lo stesso giorno, la prova di endurance, a cui dovevano partecipare Daniele Serioli, Matteo Tamborini, Perrine Campanini, Melissa Bisoffi e Carolina Tavassoli Asli: la temperatura elevata ha spinto i giudici a far slittare la gara.

Il reining ci sorride anche nella prova in singolo, durante la seconda giornata del torneo: Chioldo è il migliore dei nostri nelle qualificazioni, approdando in finale da secondo con 222.5 punti, seguito da Midili (221.5, quarto) e Mirjam Stillo, quinta ed ultima finalista con 221 punti, a cui si aggiunge Cortesi, giunto 12° nella gara svoltasi il giorno di apertura e pertanto già qualificato.
Positivo anche Pietro Sandei nel completo, che chiude la giornata 11°, mentre Pietro Roman delude nel dressage e chiude fuori dai primi 30.

È il completo il protagonista della terza giornata, con la splendida gara di Stefano Brecciaroli: nonostante il grave lutto familiare che lo aveva colpito il giorno prima, il portabandiera della Nazionale trova la forza per sfoderare una prova da applausi, con 28.4 pn che lo piazza all’11° posto in classifica, decisamente superiore ai connazionali Pietro Sandei (34°), Arianna Schivo (51°), Simone Sordi (61°) ed un sottotono Roman (solo 72°). Nessun Azzurro invece nella finale di gran prix dressage.

La prima grossa delusione arriva alla quarta giornata, segnata tra le altre cose da molte prove annullate a causa del maltempo: Manuel Cortesi, in finale di reining, si piazza quinto a solo mezzo punto dal podio al termine di una prova storica. Bene anche Mirjam Stillo, ottava, mentre scivolano fuori dalla top10 Midilli e Chioldo.
Pietro Roman riesce invece finalmente a riscattarsi nel cross country, che con 10 pn si piazza al 44° posto; bene anche la Schivo (12.40 punti negativi) e Sandei (29.60), mentre la prova di Brecciaroli è disastrosa, con un totale di 45.60 pn e il 61° posto.

La prova sottotono di Roman durante la seconda giornata gli costa cara nella finale del completo: nonostante infatti una gran gara, chiude solo al 37° posto con 54 pn. Poco ispirati anche gli altri Azzurri, con Sandei 52° e Brecciaroli 10 posizioni sotto, che sanciscono una deludente 12° piazza dell’Italia nel completo, rimanendo fuori dalle 6 qualificate dirette alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Buone notizie invece per quanto riguarda le prove di apertura di volteggio e il salto ad ostacoli: nella prima, la squadra composta da Silvia Stopazzini (12° nell’individuale, dietro alla 7° Anna Cavallaro), Greta Giannini, Lorenzo Lupacchini, Andrea Bordogna, Yanik Chimirri e Francesco Bortoletto chiudono in quinta posizione nella classifica di giornata; nel salto ad ostacoli, invece, Lorenzo De Luca arriva 9°, unico risultato degno di nota del gruppo Azzurro (l’Italia, infatti, viene eliminata dalla prova a squadre).

Prestazioni sempre più convincenti proiettano De Luca al primo posto nel salto ostacoli, con la sontuosa prova della settima giornata (solo 1.19 penalità). Sembrava potesse essere podio, ma le ultime prove ridimensionano i sogni dell’ultimo italiano in gara, facendolo scivolare al settimo posto finale.

È d’oro invece la coppia composta da Lorenzo Lupacchini e Silvia Stopazzini, campioni europei in carica e che nel volteggio regalano il titolo iridato all’Italia, con un punteggio di 9.027, davanti ad Austria e Germania.
Non è l’unica medaglia della spedizione, grazie al doppio oro storico conquistato da Sara Morganti nel paradressage. Tre ori, quindi, e quinto posto nel medagliere: buon posizionamento, ma troppo poco per ottenere quella qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020, obiettivo prefissato della competizione Mondiale. Testa ora agli Europei 2019, in cerca di un miracolo.

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Giornalista in erba, sono un appassionato di sport, con un occhio di riguardo per il calcio (banale!) e la boxe.

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